Papa Francesco e il Giubileo straordinario
SI APRIRA' L'8 DICEMBRE 2015 E SARA' L'ANNO DELLA MISERICORDIA
“Con tutto quello che si sente in giro, Isis in prima linea, questo qua va a indire un Giubileo straordinario”. Non lo nego, è stata la prima cosa che ho pensato, quando scorrendo twitter, ho letto la notizia dell’apertura dell’Anno Santo. Come me, probabilmente, altra gente lo avrà pensato: non perché siamo dei cattivi cristiani (anche se fosse, questo non sta a noi giudicarlo…) e non ci interessa, ma piuttosto perché indire un Giubileo in un momento così storicamente difficile per i cristiani di tutto il mondo? L’apertura di un Anno Santo e il suo proseguire, è sempre una bella emozione e un momento di crescita personale e spirituale, ma adesso si potrebbe trasformare in un’arma a doppio taglio. E’ come servire su un piatto d’argento l’occasione per un atto terroristico. Non ci voglio pensare, però…è come se avessi una mosca che continua a ronzarmi nell’orecchio e che mi suggerisce quest’ipotesi.
Ecco le parole con cui Francesco ha annunciato l’Anno Santo: “Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: siate misericordiosi come il Padre. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre”. Quello che vuole Papa Francesco è portare ad ogni persona il Vangelo della misericordia, sperando che questo possa servire a ritrovare la gioia con cui dare consolazione agli uomini. La Chiesa deve trasformarsi in un medico che cura i feriti, che perdona, che capisce e questo può essere fatto solo sulla strada della misericordia.
L’anno santo si celebra solitamente ogni venticinque anni, l’ultimo è stato quello del 2000. La bolla di indizione del Giubileo sarà resa nota il prossimo 12 aprile, nella domenica della Divina Misericordia: nulla è lasciato al caso. “Il richiamo di Gesù spinge ognuno di noi a non fermarsi mai alla superficie delle cose – ha spiegato il Papa – soprattutto quando siamo dinanzi a una persona. Siamo chiamati a guardare oltre, a puntare sul cuore per vedere di quanta generosità ognuno è capace. Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio; tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più è grande il peccato e maggiore dev’essere l’amore che la Chiesa esprime verso coloro che si convertono”.
Il rito più conosciuto del Giubileo è l’apertura della Porta Santa: questa porta viene aperta solo durante l’Anno santo, mentre negli altri anni rimane murata. L’apertura delle porte sante, che sono
quattro (San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore), simboleggia un “percorso straordinario” verso la salvezza. L’inizio ufficiale del Giubileo si ha con l’apertura della porta della Basilica di San Pietro, mentre nelle altre basiliche vengono smurate nei giorni seguenti: è il Papa stesso a rompere la porta con un martelletto, poi saranno gli operai a completare la demolizione con i mezzi adatti. In occasione del Giubileo del 2000 Papa Giovanni Paolo II ha semplificato il rito, facendo smurare la porta prima della celebrazione e limitandosi a spingere i battenti; al termine del Giubileo le porte vengono di nuovo murate.
Questo Giubileo straordinario, che impegnerà molte forze anche a livello di sicurezza e protezione, sarà sicuramente un momento di svolta per i cristiani. Difficile, perché sicuramente aleggia il dubbio e la tensione suscitata da un possibile pericolo, ma fondamentale per capire davvero chi siamo e in cosa crediamo. Difficile anche perché rischia di non essere vissuto per la paura. In tutto ciò mi viene in mente e apprezzo quanto fatto da Rai News 24 per voce del suo direttore Monica Maggioni: smettere di pubblicare video dell’Isis equivale a smettere di fare propaganda e queste persone vivono di propaganda. Se può essere un’arma per fermarlo, allora non parliamone e viviamo questo Giubileo non con il pensiero dell’Isis, ma con il pensiero che ci imprime il Papa: “Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza”.
di Chiara Corradi
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