La valorizzazione delle pratiche sportive nei curricula degli studenti

COSA SI E' FATTO E COSA SI STA FACENDO NELL'UNIVERSITA' DI PARMA

Sportdi Nelson Marmiroli, delegato per lo sport Universitario e direttore del Dipartimento di Bioscienze |

Circa un anno fa ebbi la fortuna di partecipare a Trento alle universiadi invernali come delegato del Rettore del nostro Ateneo.
Nel corso di quell’evento le gare sportive si alternarono con seminari scientifici e conferenze di altissimo livello che culminarono con la sottoscrizione da parte di un ristretto e selezionato numero di Università di tutto il mondo del documento fondante di riconoscimento del valore sociale e formativo dello sport universitario. L’Università di Parma ha avuto l’onore di essere tra questi pionieri che hanno sottoscritto appunto il “documento di Trento” come ormai viene chiamato.

La parte scientifica dell’evento è stata anche di grande interesse, senza nulla togliere alla spettacolo fornito dalle gare sulla neve. In particolare si è discusso se la pratica sportiva universitaria avesse realmente un valore formativo o non costituisse solamente, come forse alcuni pensano, un momento di svago o di fuga dalla studio. A questa domanda hanno cercato di rispondere con la presentazione di dati accurati alcuni colleghi della Università di Sheffield i quali hanno studiato per anni le performance accademiche e lavorative di studenti che avevano praticato in modo costante attività sportive. I risultati di questa ricerca sono stati molto chiari: gli studenti che nel corso della loro permanenza nell’università avevano praticato in modo continuativo un’attività sportiva avevano avuto una carriera accademica migliore dei loro colleghi che non avevano praticato alcuno sport. Ma non solo, gli stessi studenti “sportivi” una volta terminati gli studi e inseriti in una esperienza professionale avevano avuto dei risultati migliori in termini di carriere dei loro colleghi “non sportivi”.

Adesso non mi voglio dilungare sulla fisiologia e sulla psicologia che i ricercatori hanno portato come spiegazione di questi dati, ma resta l’aspetto della rilevanza “politica” che lo sport universitario assume per la vita dello studente . Ovviamente si potrebbe obiettare che queste conclusioni sono tardive rispetto soprattutto ad una tradizione anglosassone che ha fatto costantemente dello sport universitario un veicolo di promozione sociale ma anche accademica per lo studente. Tuttavia, lo studio ribalta il problema in quanto estende il dato del beneficio a livello di tutti gli studenti che praticano sport senza essere necessariamente dei candidati ai vari Campus Track che costituiscono le selezioni per attività sportive ad altissimo livello professionistico.

Parliamo quindi di sport per tutti e di tutti e non di sport professionistico necessariamente, del valore sociale e promozionale che esso può avere per lo studente come pure dell’aiuto che una pratica sportiva continuata può dare per migliorare la capacità dello studente di affrontare le sfide dello studio e del lavoro. Ovviamente questo non toglie ne cancellerà di certo la possibilità, ma anche il fatto, che ci siano e ci saranno sempre anche tanti bravi studenti che non sono particolarmente interessati ad una attività sportiva continuativa con ottimi risultati sia nello studio che nel lavoro.

DSC01128Cosa ha fatto l’Università degli Studi di Parma per rispondere a questa sfida tipica dei nostri tempi, ma soprattutto, per cercare di dare una risposta articolata alle esigenze dei suoi studenti e di un mondo dello sport universitario attivo molto di più che in altre università italiane? Innanzitutto alcuni dati prima di arrivare alle conclusioni. L’Università di Parma è un Ateneo di circa 30.000 studenti con una struttura operativa che organizza e gestisce lo sport universitario che è un fiore all’occhiello del nostro Ateneo e della nostra città .
Stiamo ovviamente parlando del CUS Parma e delle strutture sportive che il CUS gestisce e organizza per conto dell’Università. Quello che c’è di sportivo nel campus di Parco Area delle Scienze è unico in Italia e consente di gestire, oltre le attività sportive convenzionali, anche operazioni formative ed educative di interesse mondiale come Giocampus, e questo è bene ricordarlo. Il CUS Parma è una polisportiva che è presente ormai in tutte le discipline con una capacità organizzativa che gli consente tra l’altro di organizzare a Maggio i Campionati Italiani Universitari.

L’ambiente sportivo universitario di Parma quindi in termini di strutture sportive e di capacità organizzative non aveva quindi niente da invidiare ai Campus universitari anglosassoni che hanno fatto da pionieri nella promozione dello sport universitario.
Per queste ragioni e soprattutto perché ci piace sognare, ma coi piedi per terra, l’anno scorso il nostro Ateneo ha lanciato un programma che è completamente innovativo e unico nel panorama universitario italiano. Questo programma ha come obiettivo la creazione di un percorso accademico per il riconoscimento di crediti formativi che vengono acquisiti attraverso la pratica sportiva.
E’ importante dire che questo programma è rivolto a tutti gli studenti sportivi, normo dotati e non, che svolgono con una certa regolarità una attività sportiva, non necessariamente agonistica. Quindi, diversamente da quanto succede ad esempio in alcune università del Nord America, non è un programma per premiare super campioni, ma per dare un riconoscimento all’impegno di tutti coloro che possono dimostrare di praticare sport con una certa continuità.

Una particolare attenzione vogliamo riservarla ai percorsi complicati e difficili ma anche gioiosi che gli studenti con disabilità seguono quando vogliono praticare una attività sportiva; a loro soprattutto, alle loro famiglie e ai loro allenatori deve andare non solo la nostra simpatia ma anche tutta la nostra attenzione e dedizione.

Il percorso che l’Università di Parma ha approvato e che è operativo per tutti gli studenti interessati è fatto di poche e semplici tappe:
-lo studente presenta al CUS una documentazione semplice che attesta la sua attività sportiva e la continuità nella medesima. Il CUS valuta la documentazione e invia un parere di merito al Corso di Studi in Scienze Motorie e della Salute .
-Questo Corso di Studi, sulla base del Parere CUS, fornisce una prima valutazione “Accademica“ della richiesta dello studente inviando allo specifico Corso di Studi, a cui lo studente è iscritto, una proposta in termini di numero di crediti che possono essere certificabili .
-Sarà poi cura dello specifico Corso di Studi registrare sul curriculum dello studente il numero effettivo di CFU riconosciuti. Tale informazione e la relativa modulistica per accedere a questo percorso è scaricabile al link www.unipr.it (regolamenti crediti sportivi) e http://www.cusparma.it/news/Crediti-sportivi-1.aspx (crediti specifici).

Per la prima volta quindi la pratica sportiva, se certificata, può essere riconosciuta su richiesta dello studente, come ogni altra attività formativa elargita dall’Ateneo.
Questo programma è in fase di attiva implementazione e già diverse richieste di studenti hanno completato questo percorso. Ovviamente ci sono ancora delle incertezze e delle difficoltà interpretative sul percorso ma siamo certi che con il concorso e la collaborazione di tutti, queste piccole e inevitabili difficoltà saranno superate.

Recentemente a Roma, nella sede del CONI, sono stati presentati i prossimi Campionati Italiani Universitari da una delegazione Parmigiana a cui cordialmente ero stato invitato. Nel corso di questo evento ho avuto il piacere di pranzare con Livio Berruti, un signore torinese a cui l’accento emiliano sta molto simpatico. Parlando con Livio Berruti delle Olimpiadi e delle sue vittorie e vedendolo li che scambiava un brindisi con me mi ha fatto venire i brividi, devo confessare. Tuttavia, ho trovato l’ardire per illustrare all’olimpionico e campione il nostro programma per gli studenti. Non nascondo che ho avuto un certo timore di essere giudicato inopportuno e anche un poco presuntuoso. Il signor Berruti non la pensava così e con grande affetto mi ha detto che la nostra iniziativa era molto bella e che lui la condivideva in pieno. Ho ringraziato ed invitato il signor Berruti a Parma per visitare la nostra Università e le nostre strutture sportive.
Ha accettato con grande piacere, ringraziando con la simpatia e la sollenità che solo i torinesi, a volte, riescono ad esprimere.

A conclusione di questo articolo vorrei ringraziare:
– Il Magnifico Rettore, prof. Loris Borghi, per la fiducia e il continuo supporto.

– Le colleghe: prof.sse Maria Cristina Ossiprandi, Francesca Zanella, Sara Rainieri, Gioia Angeletti e Emilia Caronna per la condivisione di questo percorso.

– La dott.sa Paola Bucciarelli e il dott. Giovanni Guareschi per l’aiuto materiale nell’organizzare tutti i materiali e i documenti necessari al Comitato per lo Sport Universitario.

-I componenti tutti del Comitato per lo Sport Universitario.

Un ringraziamento particolare e doveroso a CUS al suo Presidente Michele Ventura e al segretario Luigi Passerini che così tanto stanno facendo per questo programma e per lo sport Universitario.
Un grande ringraziamento a tutti gli studenti che scelgono e hanno scelto l’Università di Parma per studiare e praticare sport.

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