Pillola del giorno dopo: “Richieste in aumento soprattutto tra adolescenti”

CONTRACCEZIONE DI EMERGENZA: VIAGGIO TRA CONSULTORI E OBIETTORI DI COSCIENZA

Pillola-giorno-dopoSesso e gravidanza. Autodeterminazione e obiezione di coscienza. Corretta informazione e territorio. Il diritto delle donne alla procreazione responsabile e alla tutela sociale della maternità è contemplato in due leggi dello stato italiano (la 405 del 29 luglio 1975 e la 194 del 1978), nelle quali si stabilisce la prescrizione o somministrazione di un contraccettivo particolare cosiddetto di emergenza: la pillola del giorno dopo. Quando il sesso diventa emergenza? Cos’è la pillola del giorno dopo? E quali sono i diritti riguardanti l’informazione e all’assistenza sanitaria garantita dallo stato?

LA SITUAZIONE A PARMA – “Nell’ultimo anno abbiamo registrato un aumento di richieste per la pillola del giorno dopo” spiega la dottoressa Barbara Galanti, referente per lo Spazio Giovani dove i ragazzi e le ragazze si recano per avere informazioni sui metodi contraccettivi o per richiedere assistenza sanitaria ginecologica e psicologica. A cercare di procurarsi il farmaco sono soprattutto adolescenti e questi parametri fanno riflettere sulle scelte dei ragazzi che si avvicinano al sesso sempre più precocemente. “La richiesta della pillola viene fatta spesso senza capire che si tratta di un contraccettivo d’emergenza -prosegue la ginecologa-. I ragazzi non hanno ancora la padronanza della situazione e per questo devono anche essere educati alla sessualità e alla conoscenza dei rischi a cui possono andare incontro”. La pillola, inoltre, può essere prescritta anche ai minorenni senza che sia necessaria la presenza di un genitore o di un tutore legale. “La legge 194 ci permette di prescrivere la pillola anche alle minorenni; ciò avviene anche in caso di interruzioni di gravidanza”.

QUALI PILLOLE? – In Italia sono disponibili due tipi di farmaci contraccettivi detti post-coitali, perché si assumono dopo il rapporto sessuale a rischio ed entro un determinato periodo di tempo. Fino a pochi anni fa l’unica possibilità di intervento era legata all’assunzione della pillola del giorno dopo, a base di progestinici (Levonorgestel). Dal 2011 l’Agenzia Italiana del Farmaco ha invece autorizzato anche la commercializzazione della pillola dei cinque giorni dopo a base di un antiprogestinico, l’Ulipristal acetato 30 mg. “Il primo farmaco – prosegue la ginecologa – ha l’obbligo di ricetta, mentre il secondo, per le maggiorenni, può essere acquistato anche senza richiesta medica. La differenza sta nel fatto che la pillola del giorno dopo diminuisce l’efficacia dopo le 72 ore, mentre la seconda mantiene inalterata l’efficacia in tutti e cinque i giorni.” La Società Italiana della Contraccezione, in ogni caso, sottolinea che i contraccettivi di emergenza non sono adatti ad un uso regolare.

I CONSULTORI – Le Asl forniscono una struttura sanitaria che prende il nome di consultorio familiare e che garantisce un servizio, rientrante nelle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, di assistenza alla famiglia e alla maternità. A Parma sono presenti tre consultori: la Casa della Salute in largo Palli, il consultorio Lubiana e lo Spazio Giovani, in via Melloni. L’accesso a queste strutture è libero, senza necessità della richiesta del medico curante. Il personale è composto da professionisti sanitari, come psicologi, assistenti sanitari, ostetriche e ginecologi pronti a rispondere ai bisogni della donna, ma anche della famiglia, dell’infanzia e adolescenza. I percorsi svolti vanno dai colloqui informativi sulla contraccezione alle visite per l’interruzione di gravidanza, ma si può anche essere seguiti nel percorso di gravidanza fino alla nascita del bambino. Non manca infine il servizio di consulenza e psicoterapia per i singoli, le coppie e le famiglie.

LO SPAZIO GIOVANI. CHE INFORMAZIONE PER I RAGAZZI? – Fino ai ventun’anni i ragazzi e le ragazze si possono rivolgere in modo gratuito allo Spazio Giovani. “I servizi che offriamo – continua la dottoressa Galanti – sono quelli di consulenza sui temi della vita affettiva, ma anche del rapporto con i genitori. Oltre all’ambito prettamente ostetrico-ginecologico, che prevede anche la possibilità di effettuare gratuitamente visite specialistiche, ci occupiamo anche di problemi dell’alimentazione e siamo coadiuvati da psicologi che mettono a disposizione la loro professionalità nello spazio di accoglienza psicologica”. Lo Spazio Giovani, inoltre, organizza ogni anno progetti con le classi terze della scuola media e con le scuole superiori: “In particolare – conclude la dottoressa – affrontiamo con i ragazzi delle scuole tematiche come le malattie a trasmissione sessuale, ma anche la contraccezione e l’educazione alla sessualità“. Altri progetti riguardano le problematiche della crescita o il cambiamento del corpo dell’adolescente.

L’OBIEZIONE DI COSCIENZA… – Ecco una questione spinosa. La già citata legge 194 prevede infatti che il personale sanitario possa essere esonerato dalle obiezione-medicoattività dirette a determinare l’interruzione di gravidanza, ma non può rifiutarsi  di occuparsi dell’accettazione e dell’apertura della cartella ed è inoltre tenuto a prestare assistenza alla paziente. In merito alla questione della pillola del giorno dopo, la Commissione Nazionale di Bioetica ha riconosciuto – a partire dal 2004 – il diritto ai medici di appellarsi alla clausola di coscienza, diritto equivalente a quello dell’obiezione. La scelta di diventare obiettore, deriva dalle posizioni assunte dalla Chiesa Cattolica.

…E LA CHIESA CATTOLICA – La Pontificia Accademia per la Vita si è espressa sulla pillola del giorno dopo nel 2000, anno in cui ne è iniziata la distribuzione in Italia. Per la Chiesa la gravidanza inizia nel momento della fecondazione. La pillola è un preparato a base di ormoni, che effettua un meccanismo antinidatorio, che provocherà l’espulsione e la perdita dell’embrione: si tratta di un aborto regolarizzato con mezzi chimici. Un comunicato della Santa Sede parla chiaro: l’intenzione di chi chiede l’uso della pillola è finalizzata all’interruzione di una gravidanza, esattamente come nel caso dell’aborto. Da un punto di vista etico la diffusione, prescrizione e assunzione della pillola del giorno dopo non è contemplata e, secondo il Vaticano, ne sono responsabili morali anche coloro che cooperano con tale procedura. In merito all’applicazione corretta della legge 194/78 che regola le condizioni per l’interruzione volontaria di gravidanza, la Chiesa denota che la definizione di ‘antinidatorio’ e non di ‘abortivo’ permette di sfuggire a tutte le procedure, come il colloquio e il periodo di ripensamento, previste dalla 194. L’invito è, dunque, quello di un’obiezione morale che “testimoni coraggiosamente, nei fatti, il valore inalienabile della vita umana”.

di Chiara Corradi e Michele Panariello

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