Viaggiare per sentirsi liberi: Michael Petrolini, parmigiano giramondo

IN DUE ANNI HA TOCCATO TUTTI I CONTINENTI, RACCONTANDO LA SUA STRAORDINARIA VITA IN UN BLOG

Ha coltivato banane in Australia, ha fatto il barman in Nuova Zelanda ed è stato su per il monte Fuji, in Giappone. Ma non solo: ha fatto il giardiniere, ha pulito bagni per mantenersi ed ha persino lavorato come muratore in giro per il mondo. E’ questa la vita di vita di Michael Petrolini, 23enne parmigiano di orgini africane, che due anni fa ha deciso di partire per girare il mondo con lo zaino sulle spalle. Il suo è uno stile di vita che lui stesso racconta sul blog Vita da backpackers, con “lo scopo di aiutare chi volesse partire ma non ha lo stimolo necessario, chi è indeciso”. Leggendo il diario di viaggio e guardando i video realizzati, ci si catupulta nella sua realtà, si viaggia insieme a lui condividendo non solo le sue esperienze ma imparando a viaggiare in modo economico, adattandosi a situazioni e persone diverse. Ma soprattutto si impara a guadagnarsi da vivere con lavori diversi e a volte del tutto originali. “Vorrei motivare e far capire alla gente ciò che sta dietro al viaggio: le fatiche, le bellezze, i paesaggi, le persone”.
DA TURISTA A BACKPACKER – In due anni Michael ha visitato molti Paesi e continenti diversi: Australia, Nuova Zelanda, Quebec, Austria, Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Slovenia, Olanda,Russia, Giappone, Taiwan, Indonesia e Vietnam, dove si trova attualmente. “Tutto è iniziato perchè dopo tanti viaggi da turista ho capito che avrei voluto continuare a viaggiare per scoprire e raccontare a chiunque fosse interessato le mie esperienze personali”. Così la sua passione è diventato uno stile di vita che segue le regole del backpacking, da ‘backpack’, zaino. Bisogna avere con sè solo lo stretto necessario, spostarsi con mezzi di trasporto locali e adattarsi ai costumi dei luoghi visitati imparando anche la loro lingua. Guardando un video da lui realizzato e condiviso di recente, è evidente che le sue non sono solo parole. Girando l’Asia il ‘Petro’, per convincere i suoi amici increduli, si è filmato mentre guadagnava il pane in modo alquanto originale, sfruttando un suo punto di forza: i suoi capelli. Infatti gli asiatici, essendo abituati a vedere persone con i loro stessi tratti somatici, sono molto attratti dalle persone di altri continenti. Da qui l’idea: ’50 cento to touch real afro hair’ recita il cartello. In 4 mesi Michael ha guadagnato la bellezza di 1.346 dollari con questo sistema.
OLTRE I PREGIUDIZI – Viaggiare, naturalmente, porta ad aprire i propri orizzonti ed accettare le differenze, senza giudicare. Questa è una delle tante lezioni imparate da Michael, a sue spese. “Quando ero in California, facendo autostop e couchsurfing (un sito web che ti permette di essere ospitato gratuitamente, in cambio della propria compagnia maseguendo regole precise), non sapendo ancora come fosse strutturato questo sito, ho mandato una richiesta ad un signore a Santa Cruz. Non avendo esperienza nel settore, non ho letto il suo profilo. Mi sono reso conto che era un nudista solamente quando è venuto a prendermi in macchina. Mentre stavamo chiaccherando del più e del meno, mi ha chiesto: “Quindi non ti preoccupa il fatto che io sia un nudista? Sai che, se io sto nudo in casa, dovrai esserlo anche tu, altrimenti non mi sento a mio agio”. In quel momento (erano quasi le due di mattina, quindi non sapevo dove altro andare), mi è salita la paranoia che fossi con un pervertito, ma una volta arrivati a casa sua e denudati, alla mia preoccupazione ha risposto in modo secco: “Pensavo avessi letto il mio profilo di couchsurfing, ho espressamente detto che sono un nudista e che se non ti senti a tuo agio, sarebbe stato opportuno non mandare la richiesta”. Dopo avermi spiegato per un paio d’ore i suoi motivi per il quale fosse un nudista, mi sono tranquillizzato e mi sono sentito al sicuro. Leggendo il giorno dopo il suo profilo, tutte le persone che aveva ospitato si erano trovate a loro agio, sottilineando quanto questa persona fosse di buon animo. Effettivamente è stata una persona che mi ha fatto capire molto sui pregiudizi e sul perchè ama stare nudo a casa sua. Ho anche capito – dice infine scherzando – che non sarò mai un nudista, anchepetrolini5 se dormire nudi è davvero molto comodo“.
IL SENSO DEL VIAGGIO – La riflessione finale ricade sul suo significato del viaggio e, più in generale, della vita. “Si impara ad essere responsabili, educati, generosi e rispettosi: è una crescita personale che ognuno prende a modo suo. C’è chi viaggia per passione, chi per trovare se stesso e chi semplicemente per divertirsi e staccare dalla realtà.  Per quanto mi riguarda, sono una persona curiosa e avventurosa. La monotonia della vita quotidiana mi stufa e mi annoia, non la trovo interessante. Voglio vivere accumulando più esperienze possibili per poi non pentirmene in futuro. Ho una sola vita a disposizione e vorrei sfruttarla al meglio: sono dell’idea che l’uomo non debba lavorare tutta la vita per conto di qualcuno che lo incatena in un mondo egoista e codardo”. Michael ha una sola esigenza, vivere sentendosi libero: “C’è chi scrive libri c’è chi fotografa momenti e c’è chi vive cercando la propria libertà. Io la sto trovando nel mio viaggio, se di libertà si può parlare, dato che anche il viaggio in realtà rischia di imprigionarti in un tunnel senza uscita”.
PROGETTI FUTURI – Abituato a vivere il presente, Michael non tende a guardare molto in avanti. “Per ora ho intenzione di viaggiare un paio di anni in Asia, soprattutto a sud est, perchè lì le persone sono di una cordialità immensa”. A gennaio pensa di tornare in Italia per ritrovare parenti e amici. Gli piacerebbe anche poter incontrare ragazzi per raccontare di persona la sua esperienza di vita, condividere il suo pensiero e aprire gli occhi ai ragazzi su tanti aspetti: “L’importanza del viaggio sta nelle aperture che ti offre. Bisogna capire che il viaggio non è una vacanza ma un lavoro. Non è solo il divertimento che i social media trasmettono, ma molto di più”.di Giuseppe Mugnano

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