Un’occasione da non perdere chiamata Expo 2015

COME L'ATENEO SI PREPARA ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE

ExpoRettore.jpgNutrire il pianeta, energia per la vita“. Questo lo slogan di Expo 2015, l’esposizione universale che si terrà a Milano tra il primo maggio e il 31 ottobre 2015, alla quale verranno presentate idee e progetti sul tema dell’alimentazione.

Al riguardo, il professor Erasmo Neviani, docente di Microbiologia all’Università di Parma e responsabile delle attività per Expo, spiega: “L’idea è far sì che un Ateneo come il nostro, ricco di saperi in questo settore -dalla scienza dell’alimentazione, alla medicina, alla gestione del territorio, alla gestione dei saperi e della tradizione, fino all’architettura- esprima le sue potenzialità mettendo a disposizione le sue conoscenze. E questo, sia cercando di intervenire personalmente a Milano con convegni, eventi e iniziative, sia proponendo attività sul territorio che mettano in relazione Università e città, facendo capire cosa si intende per Expo e in cosa consistono le tematiche trattate, cioè approvvigionamento di viveri e acqua, sostenibilità e le difficoltà che si incontreranno in futuro nel campo dell’alimentazione”.

 

IL CONTRIBUTO DI PARMA – In campo ci sono diversi progetti, in particolare sul tema della cultura alimentare, con l’obiettivo di portare sul palcoscenico di Expo 2015 anche i saperi consolidati sulle tematiche connesse alla produzione di alimenti di qualità. Oltre al modo ‘parmigiano’ di interpretare le tematiche proposte. Per mettere in pratica tutto ciò, il Rettore ha nominato un comitato scientifico, composto da docenti esperti in diverse discipline e diretto dal prof. Neviani, con il compito di produrre una serie di attività e di eventi utili a favorire l’interazione della città di Parma con Expo. Parteciperanno alla realizzazione dei progetti circa trenta persone: “C’è una squadra molto ampia, puntiforme – spiega ancora Neviani – che cambia di volta in volta. Non parliamo di finanziamenti, perché non ne abbiamo. Alcuni convegni si sono auto sostenuti. Ma siamo sul campo ed è questo l’importante. Il resto è ancora tutto da vedere: partecipare all’Expo vuol dire porre le basi per programmare qualcosa per il futuro e constatare se le nostre idee potranno essere realizzate. L’Expo deve essere visto, insomma, come un trampolino di lancio culturale ed economico”.

I progetti sono già partiti la primavera scorsa: un primo convegno, ‘L’Università per la città’, ha visto presentare le ricerche dell’Ateneo sui temi di Expo e ha definito le cinque aree tematiche in cui si svilupperanno le attività di questo anno. Le aree interessate sono: economia agroalimentare, che studierà le ricerche socioeconomiche nel sistema alimentare, educazione alla Salute, che analizzerà il m” come strategia innovativa per educare i giovani a stili di vita salutare, architettura, sui paesaggi della Food Valley, scienze umane, che si occuperà delle forme e dei linguaggi del racconto del cibo, e Food for Future, che si proietterà nel futuro per valutare l’evoluzione dei concetti di qualità, sicurezza e autenticità. Lo stesso titolo del convegno racchiude la motivazione primaria che ha incentivato la partecipazione all’Expo: “Il legame col territorio è molto importante – spiega Neviani – Si sono create relazioni che in altri casi non sarebbero stati attivi. La città si è accorta che c’è un’Università, che a sua volta si è mostrata disponibile a collaborare”. Per questo, sempre secondo il docente, una delle iniziative più importanti sarà quella del ciclo di lezioni divulgative sulle problematiche di Expo: “L’Università trasmetterà i suoi saperi alla gente. Il cittadino in generale sa poco di Expo, quindi avere a sua disposizione un ciclo di lezioni servirà a lui e anche ai professionisti, agli studenti, ai professori per informarsi e conoscere l’argomento. In questo senso l’Università può arricchire molto la città. Parlare dell’Expo vuol dire parlare di ciò che stiamo vivendo in questo momento. Avere un legame col territorio è molto propositivo, e un evento del genere mi sembra un modo utile alla città per identificarsi nella propria Università”. Un secondo convegno, inoltre, si è occupato della sicurezza e della qualità degli alimenti, mentre un terzo si è svolto a livello internazionale ed ha avuto come tema il Biopolpak, cioè l’uso di materie prime plastiche e riciclabili nell’imballaggio degli alimenti.

Lo scorso ottobre, nell’ambito di Cibus si è svolto un convegno riguardante lo spreco di cibo e la sostenibilità ambientale della filiera agroalimentare, ‘Leftover, Byproducts and Food waste: Nuove opportunità di business e di sviluppo per le produzioni agroalimentari’.

 

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – L’Università di Parma ha in programma, prima dell’apertura di Expo, la realizzazione di tre progetti. Il più imminente è il 1st Nano Day, organizzato dal Dipartimento di Bioscienze e dall’Istituto dei materiali per l’Elettronica e il Magnetismo che si svolgerà il 28 novembre all’Auditorium del Parco delle Scienze. Si tratta di un workshop scientifico dedicato ai giovani ricercatori che si occupano di nanomateriali e nanoparticelle nei campi fisici, chimici, ingegneristici, alimentari, medici, veterinari e biotecnologici.

Il 5 dicembre seguirà l’evento ‘Il gusto della cultura’. Il programma studiato per festeggiare i dieci anni della Facoltà di Scienze Gastronomiche ed è dedicato a due grandi conoscitori del mondo dell’alimentazione e del cibo, Ancel Keys (biologo) e Luigi Veronelli (giornalista). Due saranno i convegni che scandiranno la giornata: il mattino sarà dedicato alla dieta mediterranea, mentre al pomeriggio si parlerà della riqualificazione della enogastronomia italiana.

Infine, il 14 e il 15 aprile, nel Dipartimento di Economia si terrà il seminario ‘Intellectual Property rights for Geographical Indications: what is at stake in the TTIP?’.

 

OCCASIONE DA NON PERDERE – Partecipare ad un evento come Expo 2015 comporta sicuramente dei vantaggi perché vengono messe a frutto delle competenze che, senza una tale visibilità, faticano a mettersi in moto. Inoltre, il fatto che si svolga territorialmente vicino darà sicuramente una spinta positiva all’economia, soprattutto nel caso in cui gli stranieri abbiano il piacere non solo di visitare Milano, ma anche di scoprire ciò che anche Parma può offrire. “Non abbiamo niente da perdere – sostiene Neviani – L’Università è fatta da giovani, che devono guardare il mondo attraverso la sua potenzialità. In fin dei conti, l’Expo è sempre stato un momento grandioso nella storia dell’umanità, siamo noi che abbiamo paura del futuro; bisogna aprire la mente, poiché un evento come Expo è un’occasione davvero da non perdere”.

 

di Chiara Corradi, Silvia Moranduzzo, Marica Musumarra, Federica Russo

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*