Federico Pizzarotti: “Ricandidarmi? Ottobre sarà il mese buono per decidere”

DOPO L'USCITA DAL M5S, IL SINDACO DI PARMA RACCONTA DELUSIONI E PIANI FUTURI PER LA CITTÀ

Dall’emergenza legionella al futuro dell’aeroporto, dallo strappo definitivo col Movimento 5 Stelle ai progetti futuri per la città: intervista a tutto campo con Federico Pizzarotti, il sindaco più discusso del momento. Dopo le indagini, poi archiviate, sulle nomine al Teatro Regio e il silenzio da parte di Beppe Grillo sulla vicenda, il primo cittadino di Parma ha ufficializzato nei giorni scorsi l’uscita dal M5S insieme a tutto il gruppo di maggioranza in Comune. Ma non è l’unica questione delicata da affrontare in questo periodo. Una su tutte è quella del caso legionella: la scorsa settimana c’è stata un’assemblea pubblica, alla presenza anche di Iren e Ausl, con importanti novità. Dal confronto, infatti, è emerso che la fonte epidemica non è rilevabile dall’acquedotto cittadino: il batterio è stato individuato nelle torri di raffreddamento del centro contabile di Banca Intesa in via Langhirano. Le analisi che seguiranno a breve confermeranno o meno se è quella fonte del contagio.

Lo scorso 3 ottobre è arrivata l’ufficialità ad uno strappo ormai nell’aria da tempo: come mai ha deciso di ufficializzarla proprio ora?

“Siamo arrivati a questo punto perché durante questi mesi non abbiamo ricevuto notizie da parte del Movimento stesso. Penso che dopo 144 giorni di ‘non-risposte’ mettere la parola fine alla situazione fosse l’unica decisione possibile: è abbastanza comprensibile e nessuno si è stupito. Qualcuno avrebbe aspettato di più, altri invece, con interessi diversi, avrebbero preferito continuare a parlare delle cose che non vanno. A mio parere, però, quando non c’è più nulla da dirsi ha più senso non disturbarsi reciprocamente, meglio andare ognuno per la propria strada. Questa è stata la nostra scelta, anche riguardo la città: non rispondere e non reagire all’indifferenza dei ‘piani alti’ sarebbe stata una mancanza di rispetto per i cittadini che non capivano più nulla. Quella che si era venuta a creare era una situazione paradossale“.

Lei ha affermato di provare una profonda delusione nei confronti del Movimento, eppure in molti hanno preso le sue parti, mentre Grillo l’ha invitata a godersi i suoi 15 minuti di celebrità. Come ha vissuto questa situazione ‘scomoda’?

Pizzarotti“Non si può non essere delusi. Ci sono persone che ragionano per compartimenti stagni: o sei d’accordo con loro o sei un piddino. C’è invece chi ragiona con la propria testa e non ha avuto niente da obbiettare. Un po’ di tristezza, poi passa. Ci concentriamo sul lavoro. Per quanto riguarda Grillo, non penso che quelle parole siano sue: le ho trovate troppo acide, per non dire inumane, e più vicine allo stile Casaleggio“.

Adesso con quale bandiera potrebbe presentarsi alle elezioni dell’anno prossimo?

“Prima dobbiamo decidere se candidarci o meno. Inizialmente il dubbio riguardava la candidatura con una lista civica o con il Movimento 5 Stelle, ma, essendo ormai fuori, al massimo faremmo una lista civica, sicuramente non con altri. Ottobre sarà un mese buono per decidere, tenendo anche in conto che gli altri partiti sono in alto mare. In particolare il Pd non ha avuto la compattezza, la forza, la lungimiranza di fare le primarie prima del 4 dicembre, cioè prima del referendum costituzionale, perché aspettano di capire se gli equilibri all’interno del partito possano cambiare. È un chiaro sintomo di debolezza. Inoltre, ad oggi non hanno un candidato, quindi a mio parere la situazione non è così preoccupante e c’è ancora tempo per prepararsi”.

In questi giorni abbiamo appreso che in città i casi d’infezione da legionella sono in continuo aumento. Cosa sta facendo il Comune per far fronte a tale problema?

“Sicuramente è necessario aumentare la comunicazione, soprattutto con le famiglie e nello specifico coi genitori che abitano nel quartiere Montebello, dove si è propagato maggiormente il virus. Inoltre bisogna tenere conto che molti dei casi in questione sono già dimessi e che parliamo di una popolazione di almeno 15.000 persone. La politica forse ha un po’ esagerato accusando il Comune di immobilismo. Noi abbiamo già incontrato l’Iren, che ha avviato insieme all’Ausl una procedura per ‘iperclorare’ l’acqua: è una delle tecniche utili per debellare la diffusione del virus, oltre al riscaldamento dell’acqua che si può fare nelle abitazioni, non su tutto l’acquedotto. I casi che vediamo adesso sono fondamentalmente l’onda lunga dei contagi che ci sono già stati”.

Sappiamo che di recente è stato ad Abu Dhabi per discutere con alcuni potenziali finanziatori del nuovo progetto riguardante l’aeroporto: a quali conclusioni si è giunti?

“Il viaggio è stato organizzato dal nostro partner attuale: abbiamo incontrato possibili finanziatori, società che vogliono fare investimenti e così via. Sulle sorti dell’aeroporto abbiamo già in programma un incontro tra le istituzioni locali in cui annunceremo i nuovi piani, come l’allungamento della pista e la creazione di alcuni hangar. E poi cercheremo anche di capire quale sarà il nostro ruolo. L’obiettivo sono i cargo, il business esiste già ed è percorribile”.

Rimanendo sui temi cittadini, lei pensa che a Parma ci sia un problema concreto legato alla sicurezza?

“È chiaro che c’è un’evidente insicurezza percepita, collegata anche alla situazione delle migrazioni che amplifica la percezione delle cose. È un tema che riguarda tutte le città medie italiane, anzi in alcune la percezione è ancora più alta e strettamente legata allo spaccio. È cronaca di ogni giorno che il piccolo spacciatore arrestato viene rilasciato quasi subito senza che siano prese le dovute conseguenze. Avere più forze dell’ordine sul campo è sicuramente una soluzione possibile, così come l’introduzione di leggi ad hoc sulle droghe leggere: resto dell’opinione che non sia una cattiva idea avere una regolamentazione puntuale”.

All’inizio del suo mandato aveva promosso l’uso dello strumento referendario, ma in questi quattro anni di amministrazione Pizzarotti non è mai statoPizzarotti
utilizzato. Perché?

“Innanzitutto bisogna fare una premessa: noi abbiamo detto che avremmo aumentato il coinvolgimento dei cittadini all’interno dei processi decisionali, ma questo non significa che lo avremmo fatto solo attraverso i referendum. I costi che comportano sono altissimi, sfiorano i 300.000 euro. Ad ogni modo, sul tema dell’integrazione scolastica e del trasporto disabili, il consiglio comunale ha trovato una soluzione che non comporta tagli senza la necessità di indire un referendum ad hoc. Stessa cosa sulla questione asili, dibattuta ad aprile, per cui non sono state raggiunte le firme necessarie. Fare un referendum per una questione già risolta diventa poco sensato. Abbiamo sempre garantito gli strumenti tecnologici di condivisione delle decisioni ai cittadini residenti nella città di Parma che possono intervenire online, proponendo modifiche e commentando singole parti di regolamenti sul sito del Comune. Non c’è ancora stato un tema abbastanza dibattuto che abbia reso necessario l’uso di così tante risorse”.

Lei è sindaco dal 2012: finora quali sono stati i momenti migliori e quali i peggiori?

“Tra i peggiori sicuramente il tema legato all’inceneritore e alle ultime battaglie legali. Quando abbiamo dovuto concentrarci sul campo dell’edilizia, e meno su quello della raccolta differenziata, sicuramente è stato un momento difficile, così come dover affrontare tagli da 20 milioni di euro da parte del governo, che ci ha indicato come gli unici responsabili della rimodulazione dei servizi. Bisogna valutare il contesto, paragonarsi agli altri è importante per capire come siamo cresciuti negli anni. Faccio invece molta fatica a parlare dei momenti migliori, essendo una persona profondamente autocritica, ma volendolo fare direi che il riconoscimento da parte dell’Unesco di Parma come ‘Città Creativa della Gastronomia’ sia stata una grande soddisfazione. Siamo stati a Parigi a promuovere la nostra città e abbiamo avuto qualche momento per festeggiare sul serio e ne siamo stati felici”.

Sul suo profilo Twitter, si descrive come una persona che sin da piccola aveva un obiettivo chiaro in mente: cambiare il mondo. Ora che è uscito dal Movimento 5 Stelle e che si definisce un ‘uomo libero’, quale sarà il prossimo passo verso questo tentativo di cambiamento?

“Domanda interessante per cui non ho una risposta precisa. Come ho detto recentemente siamo arrivati qui in modo convinto e abbiamo agito bene fino ad ora, ma sicuramente è stato tutto anche un po’ inaspettato e forse nessuno avrebbe scommesso su di noi. Io credo molto nel destino e in una strada che bisogna saper cogliere e percorrere. Diciamo che per ora stiamo ancora aspettando di vedere quale sarà il prossimo passo”.

di Fiorella Di Cillo, Felicia Vinciguerra, Fabio Manis

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*