Cooperazione internazionale: firmata la ‘Dichiarazione di Parma’

DURANTE 'UNIVERSITIES FOR A WORLD WITHOUT BORDERS' SI RAFFORZANO I RAPPORTI TRA ITALIA E BRASILE PER LA RICERCA ACCADEMICA


Rapporti sempre più forti con il Brasile grazie alla Dichiarazione di Parma. Nei giorni scorsi, in occasione del raduno internazionale ‘Universities for a world without borders’, è stato infatti firmato un documento importante che impegna moralmente a sostenere i progetti di scambio culturale e di ricerca italo-brasiliani. A sottoscrivere la dichiarazione, il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi, il presidente del Crui (Conferenza rettori università italiane) Gaetano Manfredi, l’ambasciatore brasiliano in Italia Ricardo Neiva Tavares e il direttrore esecutivo del Gruppo Coimbra delle università brasiliane Rossana Valéria de Sousa e Silva.

Per cinque giorni, dal 24 al 28 ottobre, Parma ha accolto 72 rettori delle università brasiliane legate al gruppo Coimbra, osservatori da tutto il Convegno rettori Italia Brasilemondo e rettori di diverse città italiane. Gli ospiti sudamericani hanno tenuto a Parma la loro nona assemblea generale e l’ottavo seminario internazionale, ma l’evento ha rappresentato soprattutto l’occasione per un incontro di dialogo con il mondo accademico italiano. Il convegno ha visto la creazione di tavole rotonde, sessioni plenarie e sessioni parallele dedicate ai temi della collaborazione per la ricerca e lo scambio culturale tra Italia e Brasile, lo sviluppo del modello cooperativo italiano e della sua possibile esportazione in altri sistemi economici, particolarmente quelli dell’area Brics. L’incontro è realizzato anche grazie al significativo contributo della Lega delle Cooperative.

LA DICHIARAZIONE DI PARMA – ‘Cooperazione‘ è stata la parola d’ordine. Tutti, compreso il rettore Borghi, hanno rimarcato la suprema importanza della libera collaborazione a livello internazionale delle università. Un modo per stimolare la ricerca ed essere un simbolo di pace e libertà per il mondo. “Ogni università del mondo è la casa di uomini liberi” ha affermato Borghi e a fargli eco è stato anche il presidente Crui: “L’università nasce come luogo franco di condivisione libera del sapere”. Da non sottovalutare infine il velato consiglio del vicesindaco di Parma Nicoletta Paci, per la quale “attirare ricerche e personalità internazionali vuol dire più qualità per l’Università. E più qualità significa più finanziamenti“.

Loris BorghiIL PONTE TRA PARMA E IL BRASILE- Nel suo discorso di apertura, dopo aver ringraziato tutti quelli che hanno reso possibile la riuscita dell’incontro, Borghi ha rivolto la sua attenzione sulla cooperazione: “Il nostro Ateneo ha stipulato un accordo quinquennale con il Gruppo Coimbra, volto a promuovere e a rafforzare la cooperazione, la condivisione delle informazioni, il miglioramento dei programmi di ricerca e di istruzione, lo scambio di docenti, ricercatori e la mobilità di studenti universitari e laureati”. Inoltre, “l’Università di Parma ha firmato oltre venti protocolli di cooperazione con gli atenei brasiliani ed ha sviluppato con altri Paesi extraeuropei progetti di cooperazione tra cui quello denominato ‘Overworld’, che ha attivato diversi double degrees, l’Erasmus Plus per studenti e docenti e da quest’anno un progetto di visiting professor”. Insomma, quella di Parma è un’università protesa verso l’internazionalizzazione, ma che non dimentica il suo forte legame sol territorio.

MOZAMBICO E FERRARI – La giornata centrale dell’evento è stata martedì, quando dopo la presentazione si sono sviluppate cinque tavole rotonde di confronto tra i rettori dei due Paesi. Nel corso dei cinque giorni di convegno, inoltre, Parma non ha ospitato soltanto accademici italiani e brasiliani, ma ha anche accolto personalità da università di tutto il mondo. Mercoledì c’è stata invece una giornata dedicata a uno sguardo generale sullo stato della ricerca internazionale e delle collaborazioni tra istituti a livello globale, con contributi di esponenti francesi, cinesi e persino mozambicani. Non sono mancanti nemmeno momenti culturali al di fuori dei temi del congresso: giovedì e venerdì gli ospiti brasiliani hanno visitato il Csac, la Scuola internazionale di cucina italiana di Colorno, il consorzio di produttori latte sociale e il Museo della Ferrari a Maranello.

 

di Rocco Lapenta e Andrea Prandini

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