‘Il grande cuore della C’: l’Università di Parma scende in campo

CAMPAGNA DI CROWDFUNDING PER L'ACQUISTO DI 60 DEFIBRILLATORI IN TUTTI GLI STADI DI LEGA PRO

Il grande cuore della C - conferenza stampa 2

Stadio San Paolo, 15 ottobre 2016. È appena finita la partita Napoli-Roma. La squadra di casa ha subito una dolosa sconfitta e a testa bassa esce dal campo. Cori e striscioni lasciano il posto a silenzio e delusione. Tra la folla diretta verso l’uscita, insieme al figlio, c’è anche Saverio Cirillo, un uomo di 69 anni di Torre Annunziata, fedelissimo del Napoli. Non perde mai l’occasione di seguire la sua squadra del cuore. Ogni passo verso l’uscita, ad un certo punto, diventa però sempre più difficile, uno strano formicolio al braccio sinistro, le gambe sempre più pesanti e il sudore gronda dalla fronte. Pochi istanti e l’uomo crolla a terra, il cuore si ferma. Il primo soccorso viene prestato da un medico presente alla partita, ma nulla può per salvare la vita di Saverio. Ed è solo l’ultimo di una lunga serie di morti che hanno colpito tifosi, calciatori e membri dello staff in uno stadio di calcio. Appena tredici giorni prima un caso analogo: un uomo di 67 anni muore d’infarto durante la partita Sampdoria-Palermo.

IL PROGETTO – Avvenimenti come questi sono stati la base per la nascita del decreto ministeriale del 18 marzo 2011, che prevede la diffusione graduale e capillare dei defibrillatoli semiautomatici in tutti i campi. Dato però che l’onere dell’acquisto e della manutenzione ricade sulle squadre, e non tutte hanno la possibilità economica di dotarsi autonomamente, è nato il progetto ‘Il grande cuore della C‘. Obiettivo è la realizzazione di una campagna di crowdfunding per l’acquisto di defibrillatori da collocare in tutti i 60 stadi delle squadre Lega Pro. Il progetto è stato presentato a Parma, il 4 novembre scorso, dal rettore, Loris Borghi, attraverso una conferenza stampa con i partecipanti al progetto. Oltre agli esponenti dell’ateneo (Nelson Marmilori, Luca Di Nella e Marco Vitale) erano presenti anche i rappresentanti dei maggiori partner: Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, Alberto Zibordi e Giuseppe Daidone per Iredeem Spa e infine Nicola Basilico, amministratore di Do It Yourself. Al progetto hanno già aderito allenatori come Cristiano Lucarelli, Giuliano Giannichedda e altri giocatori delle squadre di Lega Pro.

L’UNIVERSITÀ – L’Ateneo di Parma è coinvolto con tre sue strutture: il Centro di Ricerche sullo Sport, il dipartimento di Scienze Biomediche, Biotecnologiche e Traslazionali-S.Bi.Bi.T. e il Sem–Centro di Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico. Il progetto punta alla raccolta di 70mila euro, che serviranno ad acquistare 50 dei 60 defibrillatori necessari: 10sono infatti già stati donati da Iredeem Spa, distributore nazionale di defibrillatori semiautomatici. “In questo progetto -afferma il rettore- ci sono tanti valori positivi, a cominciare dall’attenzione al pubblico, che è parte integrante dell’evento sportivo. Permettere agli spettatori di vivere in sicurezza la propria passione per lo sport, grazie alla presenza di un defibrillatore che può salvare la vita, è molto importante. E poi c’è la scelta del crowdfunding, che dà la possibilità a tutti di offrire un proprio contributo per il raggiungimento dell’obiettivo. Per questi e altri motivi partecipiamo con convinzione”.

L’ESPERTO– “Nei casi di arresto cardiaco il tempismo è tutto. Per fare in modo che la vittima rimanga illesa è necessario agire entro due o tre minuti dall’arresto e provvedere subito al massaggio cardiaco” spiega Gianfranco Beltrami, medico sportivo, ex presidente di Cus e Patathlon Parma e consigliere nazionale dell’Associazione Medico Sportiva. “I moderni defribrillatori semiautomatici, i Dae (automated external defibrillator, ndr), sono facilmente utilizzabili da chiunque -continua-, ma per poterli adoperare, come dice la legge 120 del 3 aprile 2001, è previsto un breve corso formativo”. I dispositvi sono progettati per guidare l’operatore durante ogni fase del soccorso. Alcuni defibrillatori sono in grado di fornire informazioni e valutare aunomamente le condizioni del paziente e l’entità della scarica necessaria. “Al momento – dichiara Mauro Grimaldi, vicepresidente della Lega Pro – c’è una legge che obbliga l’uso del defibrillatore in campo e la presenza di un medico in panchina con un’ambulanza a bordo campo. Per quanto riguarda il pubblico non ci sono obblighi, per cui in caso di qualche criticità dovrebbero essere utilizzati strumenti e personale destinati alla gara. Ma in caso di arresto cardiocircolatorio, principale causa di morte in Italia, i tempi di intervento sono estremamente ridotti per salvare la vita alla persona colpita. Per questo -aggiunge- la presenza di un presidio medico a ridosso delle tribune o gradinate potrebbe salvare una vita. Credo sia un atto civile e di responsabilità“.

LEGA PRO – Il ruolo della Lega sarà quello di sensibilizzare i supporter delle squadre. “Per arrivare ai tifosi -afferma ancora Grimaldi- ci sono gli stadi, quindi è al loro interno che opereremo in collaborazione con le società, attraverso messaggi con degli speaker. Poi ci attiveremo con i nostri social e quelli delle società. Lo stesso vale per i siti e gli house organ. Tra le iniziative che stiamo attivando sul piano comunicazionale anche quella di coinvolgere le associazioni di tifosi“. Il ruolo della Lega è dunque fondamentale per la raccolta dei fondi necessari. Attualmente ci sono già state le prime adesioni, ma come fare per contribuire con una donazione? E’ possibile farlo in diversi modi: si può inviare un sms al costo di due euro al numero 4892892 inserendo la parola ‘cuore’ nel messaggio, oppure è possibile donare andando sul sito www.ilgrandecuoredellac.com o ancora con un bonifico bancario sul conto corrente iban: IT38G01030028000000076699208 intestato a Lega Pro presso Agenzia n.1800 del Monte dei Paschi di Siena a Firenze. Causale: donazione per acquisto defibrillatori per il pubblico.

di Rocco Lapenta e Fabio Manis

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