Ex Ostello della Cittadella: a che punto siamo?

NUOVA CITTADELLA DEI RAGAZZI: COSA SARA' E PERCHE' CI SONO TANTE POLEMICHE

ex ostello lavori parco cittadellaBicchiere quasi pieno. O ancora un po’ vuoto. Dipende dal grado di ottimismo o di pessismismo con cui si è soliti guardare il mondo. Il cantiere della ‘Cittadella dei ragazzi’ sta per essere concluso anche se non siamo ancora all’ultimo passaggio del progetto che darà nuova vita all’ex-Ostello del Parco Cittadella e all’area verde circostante. Una storia avviata anni fa, in un maxi progetto da 6.300.000 euro che comprendeva anche la ristrutturazione dei bastioni, ma mai portata a termine e che adesso sembra raggiungere il suo epilogo.

Un milione e quattrocentomila euro la spesa dell’attuale amministrazione per dare a Parma un nuovo punto ricreativo, ambienti per studiare, organizzare conferenze o semplicemente ritrovarsi. Cosa manca? Gli ultimi ritocchi al cantiere e poi l’affidamento della struttura con la conseguente scelta degli arredi. Gli interventi di ultimazione dell’opera sono iniziati nel novembre di due anni fa, dopo anni di fermo, con il primo progetto che risale all’amministrazione Vignali. Un’attesa carica anche di aspettative ma anche di lamentele e forti opposizioni.

LO STATO DEI LAVORI E DELLA RIQUALIFICAZIONE – “Il cantiere sta proseguendo nella parte esterna – spiega Michele Alinovi, assessore all’urbanistica – mentre all’interno si stanno completando i pavimenti e gli impianti: l’ultimazione dell’appalto generale è previsto entro la fine dell’anno, a parte gli elementi di arredo che invece arriveranno con l’inizio del 2017″. Il progetto, che porta la firma dell’architetto parmigiano Francesco Canali, riguarda il pianterreno e parte del primo piano dell’edificio per un totale di circa 700 metri quadri, mentre le sistemazioni esterne verranno realizzate su un’area di circa 1000 metri quadri.
Per procedere all’installazione degli arredi fissi e dei bagni si dovrà attendere l’assegnazione dell’incarico di gestione della struttura. “La giunta attuale si è ritrovata con questo immobile già parzialmente ristrutturato, con un investimento di denaro pubblico importante, ma in via di degrado  – illustra Laura Rossi, assessore al welfare – si tratta dunque di ultimare un lavoro lasciato a metà tempo fa”.
Un lavoro che, una volta ultimato, sarà affidato ad un gestore individuato tramite un bando “che è già predisposto – continua Rossi – stiamo perfezionando i dettagli delbagni pubblici parco cittadella piano economico-finanziario in linea con gli accordi. Sarà pubblicato contestualmente alla fine dei lavori“. Per partecipare alla gara si dovrà “dimostrare capacità ed esperienza rispetto ai contenuti richiesti in quegli spazi. Ci sembrava logico realizzare all’interno di un parco pubblico un contesto aggregativo per giovani, famiglie, per ragazzi.”
Cosa prevede esattamente la ‘Cittadella dei ragazzi’? “Sarà un luogo dove verranno svolti laboratori creativi per i più piccoli – descrive Alinovi – con una sala per assemblee e dibattiti, mostre, un punto con collegamento wi-fi, una sorta di estemporanea biblioteca per creare un piccolo caffè letterario, un bar-caffetteria come punto di ristoro e incontro. Ci sarà anche la possibilità di realizzare attività laboratoriali all’aperto. Le linee essenziali alle quali l’amministrazione si è ispirata per lo sfruttamento dell’edificio sono quelle del MuBa (Museo del bambino di Milano, ndr)”.  La riqualificazione dell’area esterna prevede inoltre la demolizione dei bagni pubblici retrostanti che saranno spostati all’interno dell’edificio.

“NON SI RISPETTANO LE ESIGENZE DEI CITTADINI” – Eppure il progetto così com’è non piace a tutti i residenti e ai frequentatori. Arturo Dalla Tana, notaio e membro del comitato ‘Amici della Cittadella’, chiarisce i motivi dei mugugni: “La ristrutturazione dell’ex Ostello è stata fatta senza tenere in considerazione ciò che è la Cittadella e i suoi frequentatori che non sono stati consultati. E’ un lavoro costoso e a metà perché le potenzialità della struttura non sono state sfruttate, come l’ultimo piano lasciato vuoto. Non va bene perchè i frequentatori sono di altro tipo, perlopiù sportivi che avrebbero bisogno di spogliatoi e docce“. Inoltre “la gestione di quella struttura è impensabile: ci sarà un contributo dispendioso del Comune ai gestori di quella struttura, basti pensare al riscaldamento”, sostiene il notaio.chiosco parco cittadella
La morale, in altre parole, è che “nessuno va in Cittadella per consultare dei volumi o per collegarsi a internet, ci si va per correre o fare dell’altro. Chi ha proposto il progetto ignora la storia e la condizione della Cittadella”, afferma Dalla Tana.

“Avevamo già fatto un incontro pubblico di presentazione del progetto – replica Alinovi – dove avevamo chiesto se vi erano esigenze particolari che sono state accolte e recepite all’interno del bando. Avevano chiesto all’interno del locale degli armadietti per i podisti e questi al piano terra sono previsti.”
Altro nodo della discussione riguarda la futura concorrenza tra la nuova caffetteria e l’attuale chiosco al centro del parco, di fronte ai campi da basket e alla ‘Cittadella dei ragazzi’, considerato un punto storico per la vita dei momentanei abitanti dell’area e dei residenti, a tal punto da raccogliere delle firme per evitarne la chiusura. “La caffetteria – afferma Alinovi – è parte di un progetto integrato: non apriamo un bar ma un punto ristoro per riuscire a riequilibrare i costi di gestione della struttura, altrimenti il contributo del Comune sarebbe aumentato“.
Ma le lamentele non sono finite: “La riqualificazione circostante non c’è: la Cittadella alla sera è buia, non c’è illuminazione in nessuna area“, attacca Dalla Tana: “O la struttura viene totalmente ripensata, cancellando buona parte del lavoro fatto, oppure costerà ai cittadini di Parma un sacco di soldi”.

“Io frequento la Cittadella da quand’ero un ragazzino – dice un signore seduto proprio a fianco al chiosco preso in questione – e dallo stesso tempo frequento anche il chiosco. E’ per questo che sono assolutamente contrario alla sua chiusura. Ho anche firmato la petizione. L’amministrazione non ha valutato la storicità di un posto come questo e al fatto che ci sono cittadini che ne sono clienti affezionati”.

 

di Jacopo Orlo e Federico Faraci

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