Da formativi a operativi: i ragazzi di Lodi

RACCONTI DI PARMA

Lodi_ar Lodi, 15 novembre 2014

Doveva essere semplicemente un weekend informativo sulle attività dei giovani di Croce Rossa. Doveva essere semplicemente una quarantott’ore di slide, giochi, momenti conviviali. Invece si è trasformato in un’avventura pratica, sul campo, che nessuno dimenticherà facilmente.
I giovani di Croce Rossa di Lodi si erano riuniti alle otto del mattino nella casa della comunità Caccialanza, stretta fra un’ansa dell’Adda. Com’è solito dello stile dei giovani CRI, avevano preparato le stanze per dormire, la cucina, i bagni. Tutto pronto per accogliere i quasi quaranta ragazzi appena entrati a far parte dell’associazione, più gli ospiti di Parma.
Furiosa, la pioggia continua a cadere su tutto il nord-ovest, e a metà pomeriggio si è già in situazione di pre-allerta.
“Apriranno le chiuse, quindi a Lodi arriverà l’ondata di acqua che innalzerà notevolmente il livello dell’Adda.”
Sotto la guida dei Delegati Tecnici locale e provinciale dei giovani, Andrea Ambrosio e Matteo Ignoto, e il Delegato di Protezione Civile, Ferruccio Marconi, si decide di evacuare la struttura Caccialanza, per la sicurezza dei ragazzi. E’ fatto in modo preventivo, ma le foto ci mostrano che è stata una scelta corretta.

Viene tutto caricato velocemente sui camion e sui mezzi in dotazione, e tutti i ragazzi vengono spostati nella Sede del comitato di Lodi. Lo stato di allerta sale, la protezione civile mette in moto la macchina dei soccorsi, meglio preventivi che troppo tardi, come è successo pochi giorni prima a Parma o come continua a succedere a Genova.
I ragazzi si impegnano, capiscono il senso di fare parte di un’associazione che in questi casi c’è e risponde, non importa che ore siano o cosa ci sia da fare.
La piena massima è prevista fra le 7 e le 9 del mattino, ma c’è tanto lavoro da fare. La sala Coe del comitato si trasforma in un accampamento per i ragazzi e in una sala operativa.
Si organizzano i turni, si dividono i compiti. Ci sono le rogge da monitorare per controllare il livello dell’acqua, ci sono le persone da allertare, in un porta a porta che inizia verso le 22 per avvisare i residenti della Lodi bassa di mettere in salvo le proprie cose dalle cantine, si iniziano a sistemare i sacchi di sabbia, si pensa di dover allestire una palestra per gli eventuali sfollati.
Tanto lavoro da fare, in pochissimo tempo. Quaranta ragazzi giovani a disposizione del comitato, di certo sono una risorsa preziosa.
Lavorano sodo, si impegnano e non c’è nulla che li possa fermare, nemmeno la stanchezza. Per noi di Parma, che eravamo lì come ospiti, si aprono scenari molto familiari, ricordi ancora estremamente vividi nella nostra memoria.
Sentiamo l’odore di fango nelle narici, la paura dell’acqua che avanza e che non si riesce a fermare.
Un pc è sempre aperto sul sito dell’Aipo in costante aggiornamento. Si spera che gli argini reggano, in una corsa contro il tempo per salvare il salvabile.
Un’ambulanza è già in postazione nel punto di coordinamento dei Vigili del Fuoco, Lodi si prepara ad affrontare la notte, incrociando le dita per sperare che l’Adda non si riversi nelle strade.

E i giovani lavorano. Eseguono le indicazioni dei Delegati dei Giovani e della Protezione Civile, e fanno gruppo. Sono passati da un momento formativo ad uno operativo, sicuramente il metodo migliore per imparare come si muove Croce Rossa in queste occasioni.
Senza dimenticare la cena tutti insieme nel magazzino della Sede per riprendere le forze in vista della notte che li aspetta.
E’ una storia ‘comune’ di questi tempi, ma allo stesso tempo colpisce per la sua straordinarietà. Un esempio positivo di cittadinanza attiva, dopo l’esperienza già nota dei giovani di Parma.
Una storia che andava raccontata, se non altro per ricordare che anche se i lavori vengono fatti di notte e all’interno di un comitato, comunque vengono fatti, nonostante nessuno ne parli.

La piena è arrivata poi alle tre del mattino, toccando i 2,34 metri. Livello altissimo e spaventoso. Ma gli argini reggono, se non nei punti più stretti – di cui uno proprio presso la Caccialanza- e solo una roggia cede. L’acqua invade le strade della Lodi bassa, ma i danni sono relativamente limitati, si segnalano più danni a un locale della zona, in cui sono intervenuti i ‘vertici’ della CRI di Lodi.

Quello che resta della notte appena trascorsa, oltre i ringraziamenti della popolazione e dei loro ‘capi’, però sono i sorrisi dei giovani nelle ‘foto-del-giorno-dopo’. Stanchi, stremati, ma sorridenti. Perchè, in ogni occasione, aiutare gli altri ti fa stare bene.

 

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