Le faremo sapere: così moda e spettacolo diventano una professione

DA MILANO, A ROMA PASSANDO PER PARMA: COME FUNZIONANO LE AGENZIE DELLO SHOWBIZ

ModellaFoto, sfilate, pubblicità. Le luci sgargianti della moda sono sempre state una grande       attrazione per migliaia di persone. Da molti viene considerata una forma d’arte, che utilizza la fisicità come mezzo per mostrare la bellezza di un abito, l’eleganza del movimento o trasmettere un’emozione. Per altri, invece, si tratta dell’emblema di un universo materialista e superficiale in cui il corpo non è valorizzato, bensì svilito da un mercato che considera l’essere umano un oggetto.
Ma come si può entrare in questo magico mondo sfavillante, talvolta pieno di contraddizioni? Con l’avvento di Internet e dei più utilizzati social network (Facebook e Instagram su tutti) sono aumentati i canali dedicati sia all’offerta che alla domanda: attraverso gli annunci è facile avvicinarsi con più facilità ad ambienti che prima sembravano distanti. Oggi con un semplice click è possibile entrare in contatto con ‘il mondo dei nostri sogni’. Parliamo, in questo caso, delle agenzie di moda e di spettacolo.

DI COSA SI OCCUPANO? CHI E COSA RICERCANO? – Il lavoro delle agenzie di moda e spettacolo è di fare da tramite tra gli aspiranti modelli e i clienti che richiedono il loro servizio. All’interno di esse vi sono varie figure, dagli incaricati dello scouting agli agenti che seguono i vari modelli e clienti. Non si occupano solo di sfilate, ma ricercano uomini e donne di bella presenza per eventi vari: fiere, convegni, conferenze; per foto e pubblicità, per approdare infine anche al mondo televisivo. Inoltre fungono anche come centri di formazione per gli aspiranti, che imparano mano a mano a giostrarsi in questo ambito.
Un mondo in cui anche la prima esperienza può essere quella giusta. “Non viene richiesta esperienza in questo campo – racconta Paolo Zaccaria, direttore generale dell’agenzia ParmaFashion – solo col tempo e con i vari incarichi i ragazzi e le ragazze selezionati potranno acquisire quella consapevolezza tale da ottenere qualche lavoro importante e rendere dell’esperienza una professione”.
La selezione prevede un incontro conoscitivo di un’ora circa in cui l’agenzia spiega il suo modus operandi e fa una valutazione della persona in base alle caratteristiche fisiche quali altezza, misure e peso. Viene anche valutato l’atteggiamento e il portamento. Una volta passata la prima selezione, il secondo step è la creazione di un book fotografico che verrà pubblicato nei canali web (sito, social, etc.). A questo punto si crea una vera e propria campagna promozionale, affinché il cliente possa iniziare a lavorare e a farsi conoscere.
“Per sfondare in questo campo – precisa Paolo – non è importante solo la bellezza, ma è fondamentale la personalità. Non bisogna, dunque, essere “belli che non ballano”, ma avere la capacità di muoversi in questo mondo con umiltà e ambizione. “Importantissima è la puntualità e il rispetto – aggiunge -. Spesso capita che le modelle o i modelli, una volta raggiunto il cliente che richiede i loro servizi, lo contattino direttamente, senza passare per l’intermediario.” Un’arma a doppio taglio per gli stessi modelli, che, così facendo, potrebbero perdere l’opportunità di essere selezionati per altri incarichi. Ora, grazie al web, è molto più facile, come abbiamo visto, conoscere e contattare svariate agenzie.

IL CANONE ESTETICO STA CAMBIANDO? – Per certi versi sembra che il settore oggi sia più a portata di mano. “Non è detto che ragazze alte 165 cm debbano rinunciare al sogno di lavorare in questo mondo – continua Zaccaria – si può trovare comunque una collocazione; non nell’alta moda, ma in altri ambiti quali la televisione, la pubblicità o la fotografia”. Una delle caratteristiche principali per le sfilate, racconta, è la vestibilità, il fitting: la capacità da parte dei modelli e delle modelle di portare gli abiti. E in base all’azienda cambia la richiesta, ma ciò che evidentemente non cambia sono i requisiti dell’alta moda: per le modelle in genere si richiede un’altezza variabile tra i 172cm e i 180cm con taglia 38-40. La loro età è compresa tra 14 e i 25 anni. Per gli uomini, invece, la fascia di età è più flessibile, può variare dai 16 fino ai 40 anni, ma la carriera dei modelli tende ad essere anche più lunga se capaci di prendersi cura di sé. Per i modelli maschili si richiede un’altezza compresa tra i 180cm e i 188cm, fisico prestante, torace tra i 94cm e i 106cm e un giro vita tra i 76cm e gli 81cm.

OLTRE LA MODA – “Ogni cliente ha un target preciso – spiega una delle collaboratrici dell’agenzia milanese Italian Talent Production -. A seconda delle richieste del cliente, noi selezioniamo i modelli. Può capitare che vengano selezionate persone ‘normali’, lontane dal canone estetico richiesto solitamente nella moda. Una volta ci è capitato che ricercassero ragazze con l’acne o signori anziani per degli spot.” Non solo la perfezione, quindi, ma anche la ricerca della normalità: i piccoli difetti, i segni dell’età e tutto ciò in cui i più si possono riconoscere. Questo vale, però, solo in determinati ambiti quali, per esempio, la pubblicità.

Silvia Corongiu

Silvia Corongiu

CHI SI RIVOLGE ALLE AGENZIE? – Molti di quelli che si avvicinano sono studenti e studentesse che cercano di arrotondare facendo lavori sporadici. Così racconta Silvia Corongiu, venticinquenne di Cagliari che da un paio d’anni si rivolge alle agenzie di moda.Non sono abbastanza alta per poter sfilare, ma mi capita spesso di essere chiamata per fare l’hostess in convegni di medicina o economia.” Nel suo caso la selezione è avvenuta telematicamente, con l’invio del curriculum e di qualche foto. Le chiediamo se, a parer suo, le caratteristiche richieste siano cambiate negli ultimi anni. “Se non rispetti i canoni dell’altezza o del peso, ma hai un bel viso e un buon portamento, puoi ottenere qualche lavoro come hostess in convegni o fiere, ma il mondo dell’alta moda, delle sfilate, è sempre uguale. Ciò che viene richiesto è di essere un buon “manichino” che possa portare al meglio gli abiti degli stilisti.”

Alberto Zoni

Alberto Zoni

C’è anche, però, chi è entrato in questo mondo a livello professionale. Si tratta di Alberto Zoni, venticinquenne di Fidenza che da tre anni a questa parte considera l’ambito dello spettacolo e della moda non solo la sua passione, ma anche fonte di sostentamento. “Prima di avvicinarmi al campo della moda, lavoravo per una ditta di abbigliamento italiana. Ero partito da Milano e all’interno dell’azienda sono riuscito a fare carriera, con la garanzia di un contratto a tempo indeterminato e un buon stipendio. Ma non era quello che volevo, mancava qualcosa. Così, ho capito che il mondo attoriale mi avrebbe dato qualcosa in più, soprattutto a livello personale.” L’impatto con le agenzie viene, dunque, di conseguenza: sono anelli di congiunzione tra l’aspirante modello/attore e il cliente. Alberto si sposta tra Roma, patria dello spettacolo, e Milano, culla della moda e della pubblicità, e tra le due città lavora come attore, modello e presentatore. Parlando dell’importanza delle agenzie, mette anche in guardia da quelle poco “serie”. “Bisogna prestare attenzione al tipo di agenzia a cui ci si rivolge. Le agenzie “serie” faranno una selezione a seconda delle caratteristiche richieste dal cliente, quelle “farlocche” faranno una selezione sommaria e chiederanno del denaro”. È giusto capire, per chi voglia entrare in questo mondo quali agenzie contattare, per evitare di incappare in compagnie poco serie.

QUELLA MARCIA IN PIU’ PER SFONDARE – Se da una parte il bombardamento mediatico sprona tutti ad omologarsi ai modelli di bellezza – con le palestre ormai aperte 24 ore su 24 e il richiamo all’attività fisica non solo per tenersi in forma, ma per essere sempre più simili a quel corpo che tanto viene pubblicizzato – dall’altra parte l’accessibilità delle agenzie e il gran numero di aspiranti modelli creano una grande competitività. “Non è facile sfondare. Questo mondo è molto competitivo, sempre più ragazze hanno un bel fisico, un bel viso e sanno come muoversi e comportarsi.” Ed è quello che conferma anche Paolo Zaccaria: “Il 40/50% dei nostri clienti riesce ad ottenere vari incarichi, ma solo il 5-7% riesce a fare il salto di qualità.
Insomma, per emergere in un mondo attraente quanto difficile e competitivo, che sia della moda o dello spettacolo, serve impegno e non solo bellezza. Non bisogna solo occuparsi del proprio aspetto, serve studiare e preparasi. Ed è ciò che fa Alberto Zoni, formandosi a 360° per diventare un attore poliedrico e pronto ad ogni incarico. “Ho fatto un’accademia di teatro a Roma per tre anni, ho fatto equitazione e seguo seminari di danza, scherma e tutto ciò che possa darmi una marcia in più. Preferisco l’ambito attoriale, rispetto al campo della moda, perché mi consente di mostrare la mia personalità, oltre al mio aspetto fisico”. Anche Silvia è dello stesso avviso: Noi non siamo merce da esposizione. Sì, la moda è una forma d’arte, certe collezioni sono meravigliose, ma il ruolo dell’indossatrice, per esempio, è di mostrare l’oggetto, siamo il mezzo con cui mostriamo l’abito. Ma non dobbiamo limitarci a questo, dobbiamo formarci, studiare e imparare ad usare il nostro corpo in maniera consapevole, anche e soprattutto nell’ambito della moda”.

 

di Eleonora Puggioni

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