Torna Parma 360 Festival: l’arte permea la città e diventa virale

AL VIA LA 45 GIORNI DI MOSTRE ED EVENTI PER UN'ARTE CREATIVA E "A PORTATA DI TUTTI"

Parma 360 Festival 2017È rimasta chiusa e inattiva per anni, dimenticata nonostante il suo indiscutibile valore storico e simbolico. Ma dal 1 aprile l’edicola ottocentesca di piazza della Steccata ha nuova vita grazie alle opere del pittore espressionista Vincenzo Gardoni. A cento anni dalla nascita, sulle vetrine sono infatti esposte le riproduzioni dei suoi volti che, in un luogo simbolo per la città, proprio davanti al palazzo dove l’artista dipingeva, creano un raffinato connubio fra antico e nuovo. Ma questa è solo una delle tante novità di Parma 360, il festival della creatività contemporanea che ha inaugurato sabato la sua seconda edizione, dopo il successo dello scorso anno: 25.000 biglietti strappati e un totale di 40.000 partecipanti. Quest’anno, come nel 2016, si svolgerà in diversi punti di interesse della città, offrendo varie tipologie di eventi gratuiti dall’1 aprile al 14 maggio. Un totale di 45 giorni che vedrà l’arte permeare la città tra mostre, installazioni, fotografia, architettura e design, video arte, realtà virtuale, food design e musica.

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L’ARTE COME UN CONTAGIO – Il Festival contanima infatti varie forme d’arte all’insegna della creatività ed costruito a misura per la città. “Tutto è iniziato da una mia domanda: perché anche Parma non può avere il suo festival dell’arte?” racconta Camilla Mineo, critico d’arte, curatrice indipendente e ideatrice di Parma 360. “Ho lavorato a Reggio Emilia per il festival di Fotografia Europea e a Torino per Paratissima, esperienze che mi hanno fatto capire come eventi simili possano cambiare il volto di una città. Parma stava vivendo un periodo di crisi per diversi motivi: l’aeroporto, il crack di Parmalat…”, continua Camilla. Da qui l’esigenza di creare un appuntamento fisso con l’arte. Ma non ci sono solo Verdi, Correggio e il Parmigianino. “Parma è una città molto tradizionale e tradizionalista a livello di arte, quindi l’idea è anche quella di svecchiare la città portando contenuti diversi. Tuttavia c’è chiusura verso l’arte contemporanea, è difficile e spaventa anche un po’, va spiegata, per questo vogliamo portare un tipo di arte che sia per tutti e con un linguaggio semplice”, afferma Camilla, chiarendo uno dei temi principali di Parma 360, ossia l’apertura alla novità. Ma un’altra idea che non può mancare è quella della partecipazione, come aggiunge Chiara Canali, anch’essa critico e organizzatrice dell’evento insieme a Camilla. “Per questo l’evento è gratuito: le opere devono essere al servizio di tutti e i creatori dovrebbero uscire dalla loro torre d’avorio. Non è giusto che a partecipare alla vita artistica della città siano solo le persone che sono già nel giro”, sottolinea Chiara, sostenendo anche come sia importante dare spazio agli autori emergenti e mettersi in contatto con le varie associazioni culturali del territorio. “Si deve creare una rete e dare visibilità a mostre immdifferenti, non ci siamo solo io e Camilla”. Se ne deduce che molto è stato investito sulla comunicazione, altro elemento portante del Festival: “Utilizziamo Facebook, abbiamo un ufficio stampa nazionale e sfruttiamo il cartaceo: mappe, poster, manifesti, cartoline”. Ma ciò che rende davvero speciale Parma 360 è l’idea di rendere l’arte capillare e di “contagiare” tutta la città: l’evento infatti coinvolge sì in diversi punti storici di Parma, ma anche in strutture private, gallerie d’arte e negozi. “Vogliamo creare un percorso: ci sono 30 spazi creativi e 150 negozi coinvolti che espongono opere segnalate da noi”, spiega Camilla. Infine, l’evento ha lo scopo di restituire a Parma e ai cittadini spazi inutilizzati o dimenticati, proprio come l’edicola liberty in Piazza della Steccata. “Vogliamo rigenerare e riqualificare questi luoghi nascosti, come l’ex Farmacia Filippo Neri che verrà riaperta per l’occasione e ospiterà concerti e mostre”, continua Camilla.

Ma a livello organizzativo, come si crea un evento di questa portata? “Sono partita dal Comune”, spiega Camilla. “Ho presentato un foglio word con l’idea principale e ho avuto l’approvazione”, racconta. “Poi siamo partiti alla ricerca degli sponsor (fra cui la Chiesi, Parmalat e il Prosciuttificio Bedogni) e abbiamo vinto un bando di finanziamento, Funder35: ci ha portato 45000 euro”.

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Frank-ZappaIL PROGRAMMA – Parma 360 è un evento eclettico, variegato e sparso per tutta la città. Come organizzare quindi una prima visita alle mostre principali che offre questo festival? Immaginando una passeggiata domenicale e soleggiata, si potrebbe partire da Palazzo Eucherio San Vitale, al Parco Ducale, che ospita la mostra ‘De Rerum Natura’: si tratta di un omaggio al fotografo Nino Migliori e al tema che più gli è caro, ovvero la natura e la sua trasformazione nel corso del tempo. Una volta usciti dal Parco Ducale si potrebbe attraversare la Pilotta e raggiungere il borgo del Parmigianino: lì, nella Galleria San Ludovico, si svolge la mostra ‘NonpotreiusareilverdesenoncifosseMarioSchifano’, di Giacomo Cossio. L’artista ha sempre come focus la natura, ma una natura chimica, dai colori forti, dai materiali inconsueti e sempre condizionata dall’agire dell’uomo. La passeggiata potrebbe poi proseguire verso la Casa del Suono, in piazzale Salvo d’Acquisto, che ospita la mostra fotografica BALLESTERBellezze-in-cielo1947_D000559S-1Music Faces’ di Luciano Viti. L’ideale per gli amanti delle leggende che hanno fatto la storia della musica del ventesimo secolo. Avanzando verso borgo delle Colonne 28 si può arrivare alla chiesa sconsacrata di Santa Maria della Pace che ospita ‘Celebrità’, di BDC (l’insieme delle produzioni di Lucia Bonanni e Mauro Del Rio): la mostra è dedicata ai ritratti fotografici delle celebrità di Roma degli anni ’50, New York degli anni ’70 e Parma oggi. Imboccando, poi, strada Aurelio Saffi e arrivando in strada della Repubblica si giunge al Palazzo Pigorini che accoglie due mostre: la prima è ‘Il colore delle stelle’, con opere della collezione dello Csac, che ripercorre la storia dell’iconografia femminile attraverso i manifesti dei film dagli anni ’40 in poi. La seconda è ‘Lapis, illustratori contemporanei’, che raccoglie le opere di quattro artisti del nostro tempo e che esporrà le opere dei vincitori del concorso lanciato dal Festival sul tema dei 2200 anni dalla fondazione di Parma.

Mr.-Savethewall_Forever-5Questi gli eventi che rappresentano il cuore di Parma 360, ma proseguendo verso strada Cavour (in piazzale Cesare Battisti, per la precisione) si può ammirare una delle due installazioni urbane proposte dal festival: ‘Forever’, di Mr. Savethewall, un’opera ironica e cinica che riflette sulle promesse date a cuor leggero in una relazione amorosa. La seconda installazione è ‘Barricades’ di Paolo Ceribelli, che, in piazzale San Francesco, richiama la storia della Resistenza di Parma.

Per ultimo, ma non meno importante, da metà aprile sarà disponibile partecipare ad un workshop presso la Stazione Creativa di Studio Azzurro al WoPa Temporary: uno spazio dedicato agli artisti che creeranno le loro opere sul posto, per favorire l’aggregazione e lo scambio di idee.

 

di Chiara Micari

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