Higher Learning: la mostra con cui Patti Smith ci ha stregati (di nuovo)

A PALAZZO DEL GOVERNATORE120 FOTOGRAFIE SCATTATE DALLA 'SACERDOTESSA' PER RIPERCORRERE VITA E INTERESSI

Patti Smith“Going in circles, everywhere”cantava Patti Smith in una delle sue canzoni più recenti. Muoversi in cerchio, ovunque. Parole che possono indicare confusione, smarrimento, ma che ben si accostano alle emozioni di una vita ripercorsa nel giro di 120 scatti. Perché c’è davvero tantissimo da guardare nella mostra ‘Higher Learning‘, una raccolta delle foto che la polivalente artista statunitense ha scattato nel corso dei suoi viaggi in giro per il mondo: immagini capaci di scavare a fondo nel passato, in una sorta di tributo che la Smith ha voluto dedicare non soltanto a se stessa ma anche alla storia della cultura umana. “Le immagini – spiega la cantante – sono rappresentazioni visive del pellegrinaggio e della gratitudine, e un continuo amore e rispetto per le nostre voci culturali, per le loro grandi opere e per l’umiltà dei loro strumenti. Un pennello, una macchina da scrivere, o i letti in cui hanno sognato. I luoghi della loro pace eterna”. Ed è così che, in un bianco e nero quasi struggente, spuntano le istantanee del letto di D’Annunzio, delle stampelle di Frida Kahlo, della pistola con cui Verlaine sparò a Rimbaud nel 1873, delle tombe di Pasolini, Yeats e Modigliani, dei monumenti a Beethoven e a Dante, del David di Michelangelo: oggetti, opere e luoghi diversi che l’artista riesce – con la sua solita maestria – a unire in una sequenza coerente e impressionante. Che sia con la musica, con le poesie o con i clic della sua Polaroid Land 250 vintage, insomma, la sacerdotessa maudit del rock riesce sempre a reinventarsi, a conquistare, ad affascinare.

Patti SmithPATTI A PARMA? “LA VEDRETE PER STRADA, TRA LA GENTE” – La mostra fotografica, inaugurata sabato 8 aprile al Palazzo del Governatore, è stata organizzata dal Comune e dall’Università di Parma per celebrare la laurea ad honorem che l’Ateneo ha deciso di tributare alla cantante americana, a coronamento di un idillio che dura ormai da parecchi anni. In ‘Banga’, album del 2012, non sono pochi i riferimenti artistici, culturali e storici all’Italia: in particolare, la Smith aveva citato Piero della Francesca (‘Costantine’s Dream’) e, nella canzone che reca il suo nome, Amerigo Vespucci, una figura di atavico collegamento tra Italia e America, tra Vecchio e Nuovo Mondo. L’interesse per il nostro Paese però era nato già molto tempo prima, negli anni Settanta, e traspare chiaramente dalle tante, tantissime fotografie che all’Italia sono dedicate. “Patti è molto contenta di venire a Parma – spiega Rita Zappador, agente che cura personalmente gli interessi della Smith –  non vede l’ora. Sa di essere molto amata dal pubblico italiano, e sa che la città si sta preparando con molto fervore per il suo arrivo. Sarà qui per quattro giorni e ha intenzione di restare a contatto con la città quotidianamente, dunque avrete modo di vederla in giro per i negozi, la potrete fermare per strada e persino contattare. Il 3 maggio le verrà conferita la laurea, il 4 avrà il concerto al Teatro Regio e il 5 visiterà la mostra, dunque sarà piuttosto impegnata, ma nelle ore libere ha intenzione di godersi appieno la permanenza in città”.

Patti SmithINFO E CURIOSITÀ – ‘Higher Learning’ (titolo estratto da una canzone del suo album Land) è una rivisitazione di ‘Eighteen Stations‘, mostra già presentata dalla Smith a New York e poi esposta di recente anche a Stoccolma. La versione italiana, però, è stata arricchita da numerosi scatti inediti che non erano stati inseriti in quelle precedenti. L’evento, che avrà termine il 16 luglio, si colloca non soltanto nel contesto del ‘Grateful Tour‘, che porterà la cantante a esibirsi in altre sei date italiane tra il 6 e il 13 maggio, ma anche nell’ambito di ‘The NY Scene‘, mostra parallela che si terrà nelle sale adiacenti e che sarà dedicata al racconto fotografico della scena newyorkese tra gli anni Settanta e Ottanta, nel complesso panorama artistico in cui la stessa Smith riuscì ad affermarsi come artista. La seconda esposizione riguarderà i grandissimi fotografi del periodo, da Ginsberg a Warhol, passando per Mapplethorpe, Galella, Makos, Goldin e l’italiano Gorgoni. Molti di questi, peraltro, sono stati molto vicini alla stessa Patti Smith, che conobbe Mapplethorpe sin dalla gioventù e vegliò Ginsberg sul letto di morte. All’interno della mostra sarà allestita anche la ‘Patti Smith’s Library‘, dotata di circa cento libri  e film che hanno influenzato il lavoro dell’artista durante la sua vita: volumi e DVD esposti saranno a disposizione del pubblico, che potrà consultarli sul posto oppure (ma solo in certi casi) comprarli.

Patti SmithA proporre il conferimento della laurea ad honorem è stato il Dipartimento di discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma, e nel corso dell’inaugurazione della mostra il direttore Diego Saglia ha voluto spiegarne brevemente le ragioni: “La figura di Patti Smith incarna tutto ciò che è umanistico. L’artista ha sempre cantato, parlato o scritto sulle tracce della realtà vissuta dalle persone, in un inscindibile connubio tra l’arte visiva e la parola: l’immagine è la base della parola, e in lei questi due aspetti continuano a nutrirsi a vicenda. Per di più, è sempre stata una grande appassionata di letteratura, poesia e lettura, e queste caratteristiche della sua visione emergono molto chiaramente anche dalla mostra fotografica”. Nel corso della cerimonia ha preso la parola anche il sindaco, Federico Pizzarotti, che ha espresso tutta la sua soddisfazione: “Siamo molto orgogliosi di questo progetto realizzato in collaborazione con l’Università. È un’idea che farà crescere noi e anche l’Ateneo, ma dopo l’idea serve la realizzazione e sono contento che tutto sia andato per il verso giusto. L’obiettivo è migliorare sul piano internazionale, facendo di Parma una città più aperta, più cosmopolita, e questa è un’occasione importante per dimostrare che vogliamo portare qui grandi eccellenze”.

di Alessandro Caltabiano 

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