Objets trouvés: quando i grandi magazzini si trasformano in arte

NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DELL'ABBAZIA DI VALSERANA DAL 7 MAGGIO IN SCENA LA MOSTRA D'ARTE INTERAMENTE DEDICATA ALLA RINASCENTE

mostra CSAC rinascenteNella cornice di Fotografia Europea 2017, festival culturale internazionale della fotografia contemporanea in programma a Reggio Emilia dal 5 maggio al 9 luglio, si inserisce la mostra d’arte Objets trouvés – Archivi per un grande magazzino.
A cura del Archivio-Museo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parmail progetto espositivo si sviluppa tra mostre fotografiche, piani grafici, materiali di design, moda e opere d’architettura che ripercorrono le principali tappe della storia dei più importanti grandi magazzini presenti in Italia: la Rinascente.

La mostra, aperta al pubblico dal 7 maggio al 30 ottobre nei spazi museali dell’Abbazia di Valserana, si concatena con altre iniziative culturali per i festeggiamenti del centenario dalla ‘rinascita’ della sede storica di Piazza Duomo, a Milano,  dopo il disastroso incendio nel 1917.

LA GENESI DELLA MOSTRA – Il progetto trae origine da alcuni ritrovamenti fotografici fatti nel 2014 nell’archivio della sezione romana dell’agenzia foto-giornalistica Publifoto, appartenente per imostra CSAC la rinascententero all’Archivio-Museo CSAC. L’esperto di fotografia e tra i curatori della mostra Paolo Barbaro spiega come “in seguito a uno studio di strutturistica svolto dalla ricercatrice italiana Ilaria Gannetti, per conto dell’università di Ginevra, particolarmente interessata alle opere di Franco Albini – architetto e progettista della nuova sede di Rinascente di piazzale Fiume, a Roma tra il 1959 e il 1962 – è emerso come nell’archivio fosse presente un’estesissima documentazione fotografica che immortalava non solo l’avanzamento dei lavori di realizzazione del grande magazzino, ma anche le vetrine di Rinascente, ad esempio delle diverse stagioni di moda o a testimonianza dei tipi di grafica utilizzati“. Dieci di questi ritrovamenti sono esposti in duplice modo: sia in riproduzione nel salone della chiesa “come sfondo degli oggetti”, che in formato originale, visibili nelle cassettiere della Sala delle Colonne.

OLTRE LA RINASCENTE – Partendo dalle indagini svolte, il Centro Studi ha ampliato la propria ricerca in altri archivi, intrecciando la storia dei grandi mmostra CSAC la rinascenteagazzini con altri ‘objets trouvés’, particolarmente attinenti al fenomeno Rinascente. Nella sezione arte sono i temi del doppio, del riflesso, della dimensione urbana della vetrina ad essere i principali protagonisti, con opere fotografiche di Florence HenriRayStefani, ma anche di Fabio Mauri, Paola Mattioli, Ugo la Pietra e Luigi Ghirri. Per la moda e grafica sono invece esposti alcuni cataloghi, fotografie di sfilate, bozzetti d’abiti dei più importanti stilisti dell’epoca, come  John Guida, Emilio Schuberth e progetti grafici di  Roberto Sambonet. Presenti nella mostra anche alcune delle più importanti opere vincitrici del Compasso d’oro, premio di design ideato dall’architetto Gio Ponti nel 1954 e organizzato da Rinascente, tra cui la famosa pesciera dello stesso Sambonet.

Per Objets trouvés l’archivio non è solo strumento di ricerca ma anche modalità espositiva. Nella Sala delle Colonne, infatti, tutti gli oggetti in mostra sono posti all’interno di grandi cassettiere d’acciaio, che permettono al visitatore di avere una interazione più diretta con l’opera esposta. “L’ intento di questo allestimento – spiega Barbaro –  è quello di simulare una vera ricerca di quello che è dentro i cassetti degli archivi“.

BREVE STORIA DI UN GRANDE MAGAZZINO – Le origini dei grandi magazzini risalgono al lontano 1865, quando i fratelli Luigi e Ferdinando Bocconi aprirono a Milano il primo negozio di abiti pre confezionati, sulla scia del successo avuto dall’imponente negozio francese Le Bon Marché. Rilevato nel 1917 da Giuseppe Borletti, a seguito dell’incendio che aveva colpito lo stabile, l’imprenditore trasformò i magazzini Bocconi in un luogo di incontro e soprattutto vendita di merce di altissima qualità. Nello stesso anno commissionò al poeta Gabriele D’annunzio un nuovo nome, proprio a simboleggiare la nuova rinascita. Nasce così il marchio  la Rinascente.

La rinascente RomaGli anni Cinquanta per l’azienda sono un forte periodo di sviluppo e consolidamento. Collaborano con il marchio alcuni dei più importanti grafici e design dell’epoca come lo svizzero Max Huber, che realizzò il nuovo logo o l’art director Albe Steiner, responsabile degli allestimenti esterni e interni e della grafica pubblicitaria. Si fa promotrice di importanti iniziative sul tema del design, della grafica e di architettura, quale l’istituzione nel 1954 del premio il Compasso d’oro, oggi riconosciuto come una dei più prestigiosi concorsi sul disegno industriale. Ambasciatrice nel mondo di stile, moda e design, la Rinascente di Piazza Fiume fu  il primo edificio in Italia nel quale vennero istallate le prime scale mobili e il primo impianto di aria condizionata.  Nel 1969 fu acquisita dall’Istituto Finanziario Industriale Laniero (IFIL), società di investimento di proprietà della famiglia Agnelli e in suo possesso fino al 2005, quando l’azienda venne ceduta ad un gruppo di Investitori Associati (di cui faceva parte, tra gli altri, la famiglia Borletti) e trasformata in una società per azioni: la Rinascente S.p.A.

Non solo tessuti e design, ma anche ‘food and beverage’. Dopo l’acquisizione nel 1959 del marchio Supermercati Sma, Rinascente stipulò nel 1977 un accordo finanziario con la catena francese di ipermercati francesi Auchan, guadagnando un posto di prestigio anche nel settore dell’enogastronomia di qualità.

La società, oggi trasformata in un ‘luxury brand‘, dal 2011 appartiene alla società thailandese Central Retail Corporation.

di Elena Brozzetti

1 Commento su Objets trouvés: quando i grandi magazzini si trasformano in arte

  1. Il post è molto interessante

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