Diritto alla vita

25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Giovanna Triolo

-Distesa sul divano, con le mani tra le ginocchia, Mariam fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra.
Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo. Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente.
“A ricordo di come soffrono le donne come noi” aveva detto. “Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso”. Così scrive Khaled Hosseini nel romanzo Mille splendidi soli. 

Il 25 Novembre ricorre la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne. Donne picchiate o uccise da mariti o fidanzati, donne stuprate o ammazzate da uomini folli, vite tagliate, esistenze distrutte: non sono trame di film, ma è la realtà che si fa sempre peggiore. Ormai quello della violenza sulle donne è diventato un atto all’ordine del giorno.

PERCHE’ IL 25 NOVEMBRE? – Questa data, ufficializzata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1999, fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi che si tenne a Bogotà nel 1981. Una data piena di significato e di ricordi, in memoria di tre sorelle, le sorelle Mirabal, brutalmente assassinate il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana.

 
CHI ERANO LE SORELLE MIRABAL? – Minerva, Patria e Maria Teresa, tre giovani donne che si opposero con fermezza e coraggio al regime del dittatore Trujillo, entrando a far parte di un movimento anti-regime col nome in codice Las Mariposas (Le Farfalle).
Tre donne piene di cultura che non avevano paura di esprimersi in piazza e di contrariare il regime dittatoriale che più volte, temendole, le mise in carcere, e con loro anche i rispettivi mariti. Pare addirittura che Trujillo avesse affermato “Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal”.
Il 25 novembre 1960, mentre le tre sorelle si stavano recando a trovare i mariti in carcere, la loro auto venne intercettata dai militari del regime…le donne non arrivarono mai a destinazione.
Insieme al loro autista furono fermate e portate in un campo dove vennero bastonate fino a morire, poi i corpi furono riposti sull’automobile che venne gettata in un burrone. Così Trujillo cercò di far in modo che l’accaduto passasse per un incidente.
La morte delle Mirabal, però, non si rivelò vana, ma mosse le coscienze dei dominicani che iniziarono a mobilitarsi contro il regime. Dopo poco tempo Trujillo fu assassinato.
Le ‘Mariposas’ non c’erano più ma nella morte avevano vinto la loro battaglia.

Oggi accendiamo la tv e sentiamo parlare di stupri, di processi di stalking e di uccisioni; apriamo i giornali e la situazione non cambia, e la radio non è da meno. Oggi sempre più spesso ci ritroviamo dinanzi ad una realtà che altro non sembra se non un vortice di violenza inarrestabile. Centinaia e centinaia di ragazze che lasciano le loro famiglie, madri che lasciano i loro bambini, per volere di qualcun altro: un marito geloso, un fidanzato malpensante, o anche solo un estraneo folle.

I casi di donne vittime di violenza sono sempre in aumento. Nel nostro paese si è passati dai 124 femminicidi del 2012 ai 179 casi nel 2013 e gli ultimi dati statistici sull’anno in corso parlano di una media di una vittima ogni 3 giorni. Gran parte delle tragedie avvengono all’interno del contesto familiare e sempre più difficile risulta, per queste donne, denunciare i loro aggressori. Perché è la paura che domina, si teme per se stessi e per le proprie famiglie. Perché ci si convince di potercela fare da soli…ma spesso non è così. D’altro canto siamo certi che la denuncia possa giovare a tutte quelle donna che con coraggio lottano contro i loro aggressori? Il rapporto Eures sottolinea “l’inefficacia e l’inadeguatezza della risposta istituzionale alla richiesta d’aiuto delle donne vittime di violenza all’interno della coppia, visto che nel 2013 ben il 51,9% delle future vittime di omicidio aveva segnalato/denunciato alle Istituzioni le violenze subite”.

Atti di violenza fisica e psicologica sempre più ricorrenti, dunque. Paura di chiedere aiuto in alcuni casi e protezione mancata in altri.
Dalle sorelle Mirabal alle centinaia di altre donne italiane e non che ogni giorno vengono maltrattate o addirittura uccise. Oggi 25 Novembre, per tutte le donne, il loro coraggio ma soprattutto la necessità di una legislazione che salvaguardi maggiormente dinanzi a chi si fa padrone della vita altrui quando non ha alcun diritto di esserlo.

 

 

 

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