Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco: drammi quotidiani su fondo rosso

INTERVISTA LAMPO A MICHAEL ROCCHETTI, AUTORE DELLE CELEBRI VIGNETTE

Suicidio. Dio. Vita, morte, difficoltà dei rapporti interpersonali, l’incognita del futuro. Il tutto condito con tanto sarcasmo e grasse risate su fondo rosso. Questo – e non solo – sono gli ‘Scarabocchi di Maicol&Mirco’.
Approdati su Facebook nel 2012, ma in realtà nati nel 2001, gli Scarabocchi sono apparentemente semplici: con un tratto nero essenziale, l’autore Michael Rocchetti, rappresenta personaggi grotteschi e deformi che irrompono sulla scena sventolando la bandiera del ‘politically incorrect’. Maicol&Mirco sono due in uno. E forse, con le loro paure, il loro modo di affrontare i piccoli e grandi drammi della vita quotidiana, Maicol e Mirco sono tutti noi. Tra i lavori più famosi di Rocchetti, da ricordare ‘Il suicidio spiegato a mio figlio’, datato 2015, una sorta di spietato manuale contenente le ‘istruzioni per l’uso’ per suicidarsi. E poi ‘Palla rossa e palla blu – L’amicizia arrotonda tutto’, edito da Bao Publishing e vincitore del premio La Repubblica XL come migliore opera grafica del 2016, rivolto in particolare ai bambini, che narra dell’amicizia tra, per l’appunto, una palla rossa ed un quadrato con crisi d’identità. In ultimo, ‘Il papà di Dio’, graphic novel edita anch’essa da Bao Publishing uscita nel 2017; novecento pagine contenenti profonde riflessioni sulla vita e  sulla creazione, trattate però con la solita irriverenza dell’autore. Abbiamo incontrato Michael (Mirko non si è presentato all’appuntamento) che, con la fulmineità tipica delle sue tavole, ha risposto per noi ad alcune domande.

23435125_1691512457548287_108301266193883261_nRaccontaci un po’ la storia degli Scarabocchi. Da dove è partito tutto?

“Un bel giorno i nostri personaggi ci si sono rivoltati contro. Da allora sono loro a scrivere e interpretare le nostre storie.
Gli Scarabocchi sono un golpe.”

Chi è Mirco? Ce lo descrivi?

“Mirco serve a farmi dire quello che da solo non avrei mai il coraggio di dire. È la mia spalla. Una spalla invisibile. Un arto fantasma.”

Perché la scelta del fondo rosso? Hai mai pensato di cambiarlo?

“Un colore vale l’altro. Sarebbe però come cambiare bandiera. Siamo troppo pavidi per farlo.”

Gli Scarabocchi toccano temi come il suicidio, il rapporto conflittuale con i genitori, la precarietà del lavoro. Pensi che la ‘sintesi’ e l’immediatezza degli Scarabocchi possa aiutare ad affrontare argomenti così delicati?

“Ad affrontarli sicuramente. A vincerli?”

Ti senti portavoce di una generazione?

“Si. Ma non di certo la mia.”

22728781_1675672702465596_1586679319973472176_nQuanto tempo impieghi a disegnare una vignetta? E’ frutto di un’illuminazione o qualcosa di meditato?

“È semplice. Ci appare un personaggio e ci trascina di forza al tavolo da disegno. Lì ci impone cosa scrivere e cosa disegnare. È una roba veloce. Ma dolorosa. Come prendere una coltellata o scartare un regalo.”

Quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno ispirato?

“Voi.”

Ti sei divertito di più a scrivere ‘Palla rossa e Palla blu’ o ‘Il papà di Dio’? E’ più esigente il pubblico dei bambini o quello degli adulti?

“L’essere adulti è una fase critica dell’infanzia. Da grandi si pretende troppo. I bambini sono esigenti ma i grandi esigono anche il curriculum.”

Il secondo volume di ‘Palla rossa e palla blu’ uscirà nel 2018. Qualche anticipazione?

“Ci sarà un funerale.”

22519332_1670580652974801_6817457990474757069_nGli Scarabocchi parlano di vita e di morte. Si dice che i gatti abbiano 7 vite. Li invidi?

“Possono quindi essere ammazzati sette volte. No.”

Come affronti la vita? Sei ottimista, pessimista o realista?

“Sono tre sinonimi.”

Il futuro non è scritto. E quello degli Scarabocchi?

“Quello è scarabocchiato.”

Cosa direbbero i tuoi Scarabocchi dell’Università? E di ParmAteneo?

“Abbasso la scuola W la filosofia.”

Il pessimismo di Michael Rocchetti farebbe sorridere anche i più pessimisti.

 

di Stefania Piscitello

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