Altri libertini, 38 anni dopo

L'IMPORTANZA DI PIER VITTORIO TONDELLI AI GIORNI NOSTRI

l_cover_libertiniAppena venti giorni in libreria: poi, il sequestro per oscenità e turpiloquio. Questo l’esordio col botto di Pier Vittorio Tondelli, che col suo primo romanzo ‘Altri libertini’, edito da Feltrinelli nel gennaio del 1980, fa subito parlare di sè. L’autore di Correggio porta sulla scena italiana elementi di rottura, che vanno contro la morale comune del tempo, dando voce ai giovani e agli emarginati. Il mondo presentato in ‘Altri libertini’ è come se scorresse parallelamente a quello delle piccole cittadine dell’Emilia che, in quasi tutti i racconti, fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti. Un mondo nascosto sotto la crosta dell’apparente realtà; quello delle stazioni, dei bar, delle piazze, dei locali notturni.
L’altra faccia della provincia. Una faccia forse più vera, che si cela dietro l’ozio e il susseguirsi delle giornate tutte uguali. Quello rappresentato da Tondelli è un mondo di irregolari, di ‘diversi’, di giovani stanchi e annoiati pieni di vita e allo stesso tempo completamente immersi nel rinnegamento di essa, in un continuo processo di autodistruzione. E oggi, a 38 anni dalla sua pubblicazione, ‘Altri libertini’ continua ad essere attuale e, perché no, rappresentativo di una generazione e di un modo di vivere. La provincia emiliana, bella anche se avvolta dalla nebbia, sicuro ovile e al contempo prigione senza sbarre, in cui Tondelli vaga, alla ricerca di sé: ‘Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro ‘.

Pianure, bar, luoghi che sono sempre gli stessi anche oggi; immutato è anche il rapporto dei giovani che vivono nelle piccole cittadine come Correggio. Un attaccamento viscerale alla famiglia, alle tradizioni, che spesso s115056-mdi accompagna ad una voglia di evasione: gli anni di ‘Altri libertini’ sono gli anni di piombo, anni ricchi di contraddizioni, di paure, di senso di libertà ma anche di pregiudizi diffusi. I protagonisti dei sei racconti del primo libro di Tondelli spaziano dall’ambiente soffocante della provincia ai grandi spazi d’Europa, tra Bruxelles, Amsterdam, Monaco, Londra, Parigi.

‘Altri libertini’ è il libro più rappresentativo dell’opera tondelliana, che comprende altri romanzi come ‘Pao Pao’ e il più maturo ‘Camere separate’. C’è forse da chiedersi cosa avrebbe potuto offrire ancora il giovane scrittore di Correggio, se l’AIDS non l’avesse strappato alla vita a soli 36 anni, nel dicembre del 1991.

Ciò che si può fare è preservare la memoria e il lavoro di Tondelli- che fu anche giornalista- facendolo conoscere ai più giovani. Continua a ricordarlo Enos Rota, suo amico, che lancia appelli affinché nelle scuole superiori si parli di Pier, mettendosi a 24232004_1503468306374957_3051892987834744127_ndisposizione per parlare ai ragazzi di chi fu Tondelli, di come cambiò il modo di fare letteratura, osando, rompendo le barriere.
Compito assunto anche dal centro di documentazione dedicato all’autore, presente all’interno della biblioteca Giulio Einaudi di Correggio, in cui è possibile consultare centinaia di documenti, video, foto, registrazioni. Ogni anno, a metà dicembre, il centro ospita le ‘giornate tondelliane’, durante le quali vengono presentati i nuovi studi condotti sull’autore. La speranza e l’augurio di chi conosce l’opera di Tondelli è che anche le nuove generazioni possano entrare in contatto con questo autore che, ancora oggi, ha molto da offrire.

Di Stefania Piscitello

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