Clienti, soci e gestori: a Parma arriva OltreFood,supermercato partecipativo

PRODOTTI DI QUALITA' A PREZZI EQUI E 3 ORE DI LAVORO PER I SOCI CHE ADERISCONO

Un negozio innovativo in cui i clienti sono anche proprietari e gestori. E’ OltreFood il supermercato partecipativo che aprirà a Parma nel quartiere Oltretorrente. Il progetto in cantiere è stato presentato venerdì 20 aprile nel Laboratorio Famiglia di vicolo Grossardi.

La novità del negozio-supermercato è che sarà gestito da una cooperativa di soci che oltre a comprare, decidono in assemblea cosa vendere, sostenendo la filiera del territorio e delle piccole produzioni per garantirsi prodotti di qualità.
La prima esperienza simile è nata a New York, Park Slope, nel 1973, da lì arrivata a Parigi nel 2005, poi a Bruxelles nel 2017. E adesso sbarcherà anche a Parma.
“L’idea iniziale è nata quando abbiamo scoperto altre esperienze di questo tipo – spiega Carlotta Taddei, una delle responsabili del progetto -. La più famosa è a New York e conta 27.000 soci, poi c’è quella di Parigi, di 6.000 soci. Noi facevano già parte di un Gas e ci siamo detti che questa poteva essere un’idea ben visibile, concreta e di grande portata in città”.
Dopo essere stati selezionati tra le tre migliori idee di impresa cooperativa dal bando Coopstartup, lanciato da Legacoop Emilia Ovest e Coopfond, i promotori di OltreFood hanno ricevuto 15 mila euro a fondo perduto per aprire il supermercato partecipativo. Il progetto ha inoltre ricevuto il patrocinio del Des (Distretto di Economia Solidale).

“Il negozio sarà gestito dalle stesse persone che ne sono le proprietarie e che potranno fare gli acquisti – spiega Carlotta -. Solo i soci della cooperativa potranno fare la spesa e saranno tenuti a dedicare almeno 3 ore al mese del loro tempo a far funzionare questa macchina”. L’obiettivo, come spiegano i promotori, è infatti creare nel quartiere e nella città un senso di comunità e di cooperazione intorno al cibo e non solo, garantendo nel contempo merce di qualità a un prezzo equo a soci e produttori. OltreFood si baserà quindi sull’impulso volontario delle persone che ne fanno parte: i soci, infatti, decidono quali prodotti desiderano avere in negozio e quale filiera sostenere. Emerge, dunque, un’idea partecipativa di supermercato, nel quale le persone collaborano fra di loro e hanno potere decisionale. Per diventare soci occorre “versare una quota di cento euro una tantum, – spiegano i promotori – che viene restituita nel momento in cui il socio decide di uscire dal negozio; senza contare che la tessera è una per famiglia”.
Per il momento le persone che fanno parte di OltreFood sono una decina, quasi tutte provenienti da un Gas (Gruppo acquisti solidale), ma chiunque può aderire all’iniziativa.

3 PAROLE CHIAVE-  “Partecipazione, rigenerazione urbana e consumo critico sono le tre parole chiave per descrivere Oltrefood”. L’autogestione cooperativa si baserà su alcuni punti cardini: pochi o nessun imballaggio dei prodotti, prezzo equo sia per i produttori che per chi acquista e prodotti di qualità. “I prodotti alimentari vengono acquistati direttamente dai produttori, in modo tale da limitare oneri di intermediazione. Cerchiamo prodotti biologici, di qualità e ad impatto zero sull’ambiente ma venduti a un prezzo inferiore rispetto ai supermercati di oggi”, spiega uno dei responsabili, che aggiunge “essere socio è sopratutto un privilegio, poiché il supermercato è un punto di aggregazione, una comunità! Socio è sinonimo di cliente”.

Il gruppo di OltreFood è mosso anche dall’idea che il quartiere Oltretorrente sia il luogo ideale per un progetto di questa portata, essendo caratterizzato da una poliedricità: ricco della sua forte identità storica e aperto al multiculturalismo. La sede esatta in cui prenderà vita il supermercato partecipativo tuttavia è ancora da definire . “Sono ancora molti i tavoli da approfondire, anche se speriamo di essere pronti per l’inizio del 2019: dobbiamo raggiungere il minimo di 150 soci”, afferma Monica.
Quello che è certo è che la motivazione di questo dinamico gruppo è molta e fonde l’idea di comunità, di un’attenzione alla qualità della vita e di salvaguardia dell’ambiente. Perchè anche ciò che consumiamo e come lo facciamo, racconta chi siamo.

di Valentina Perroni ed Emma Bardiani

Guarda il trailer ufficiale di Food Coop

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