Adrian: Celentano fa Celentano

MA POCHI POSSONO APPREZZARLO. ANCORA MENO CAPIRLO

Adrian non è per tutti. E meno male. Perché questa cosa “dell’uno vale uno”, francamente, fa acqua da tutte le parti.

Il fatto che Adrian a molti non sia piaciuto è, purtroppo, la conferma di ciò che il molleggiato ha denunciato per tutto il tempo: non c’è più spirito critico, ma consumismo e omologazione. Vi propinano reality show (di dubbio gusto) e a voi va bene perché “sono così trash!”, senza rendervi conto che state guardando qualcosa che non vi fornisce alcuno stimolo intellettuale. Avete da tempo preso l’abitudine di twittare in modo compulsivo, perdendo completamente la capacità di ascolto. E Adrian, di ascolto e attenzione, ne pretendeva parecchia.

“Adrian è erotico e siamo in prima serata!”. Vi scandalizza il disegno di un uomo che fa sesso con una donna, ma non vi tange che delle persone muoiano in mare. Aveva ragione John Lennon: “Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole”.

Ho letto articoli che denunciano la mancanza di uno show prima. Perché, vi aspettavate Rockpolitik? Se volevate uno show, potevate andare al concerto che tenne all’Arena di Verona sei anni fa. Ma avreste dovuto pagare un biglietto e, sicuramente, avreste polemizzato anche su quello.

Che senso avrebbe avuto fare uno show con un duetto o un commento e poi fare partire un cartoon? Nessuno. Quindi, forse, volevate qualcosa di già visto (per poi dire che riproponeva qualcosa di già visto, ovviamente). Celentano, che si è visto per pochi minuti, avrebbe anche potuto non comparire affatto. Può permetterselo, cari miei.

Celentano ha fatto semplicemente ciò che fa da una vita: dire ciò che pensa e pensare ciò che dice. Si è autocelebrato? Sì, forse. Insomma, è Adriano Celentano! Cosa vi aspettavate? É il suo personaggio. Lo è sempre stato.

Avete presente Il Bisbetico Domato (film del 1980, diretto da Castellano e Pipolo)? Ecco. Ad un certo punto il personaggio di Elia (Adriano Celentano) ha uno scambio di pensieri con Lisa (Ornella Muti):

Lisa: Sono tornata per dirti che sei un imbecille, un bifolco, uno zotico, un maschilista, un cafone e un villano!
Elia: E a parte questo?
Lisa: Anche un presuntuoso.
Elia: Ho capito, ti sei innamorata di me.

Eccolo qua, Adrian. Niente che non fosse sotto gli occhi di tutti già dal 1980. Solo che lì era in carne ed ossa, mentre l’attuale è disegnato da Manara. Ma i suoi contenuti, i suoi pensieri, il suo modo di essere è sempre quello. Lui è sempre il ragazzo della via Gluck che canta l’amore all’amore. Che cerca di lanciare un messaggio, un pensiero. E la sua versione animata fa lo stesso, ad esempio non facendo pagare la poesia al ragazzo dicendo: “La bellezza non si paga”. Cerca di riportare l’attenzione su ciò che abbiamo perduto, forse la nostra umanità. Chissà. In fondo, era solo la prima puntata.

Se non siete riusciti ad apprezzare Adrian, non importa. Celentano lo sapeva. Potete pur sempre tornare a guardare quella spazzatura dei reality show e, come fate, continuare a scrivere articoli che celebrano questo o quel personaggio che, spiato dentro ad una casa, farebbe qualunque cosa per darsi visibilità. Noi passiamo oltre.

di Fabiola Stevani

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