Un villaggio sospeso sulle rive del Po

LE CASE SUGLI ALBERI NON SONO SOLO UN RICORDO DI INFANZIA

Giorgio Galeotti / Flickr

Chi non ha mai immaginato di abitare su un albero, e svegliarsi con il primo canto degli uccelli, o addormentarsi insieme al fruscìo del vento?!
C’è chi, da adulto, ha conservato questo sogno e ha provato a creare un progetto che permettesse di vivere, insieme, natura e bellezza, tra i pioppeti nella zona golenale del ‘grande fiume’.

Per gli abitanti di Guastalla (Reggio Emilia), cittadina rivierasca sorta dall’ideale della famiglia Gonzaga, pensare al Po è la normalità. Una consuetudine affettuosa, un’abitudine alla quale non riuscirebbero a rinunciare. La sua presenza imponente entra prepotentemente nei discorsi e nelle abitudini quotidiane, fino a segnare il percorso nella vita di ognuno e ad influenzare la visione delle cose.
Il grande fiume, che con la sua storia costringe a considerarlo e a monitorare la sua condizione, nel periodo estivo e soprattutto nelle piene invernali e primaverili, diventa uno di casa, quasi un membro di famiglia e la sua situazione resta argomento di dibattiti, conversazioni e analisi. Addirittura, sarei pronta a scommettere che, incontrandosi per le vie del centro storico, durante una conversazione frettolosa, fatta solo di poche frasi, nel paio di domande che si faranno due guastallesi DOC una sarà riguardante il fiume e il suo livello.
Prendersi cura del fiume e della zona golenale adiacente, nella loro bellezza, diventa un imperativo categorico, un comportamento etico dovuto e moralmente sentito, per tutte le generazioni che nascono nella cittadina sulla riva destra del Po, e che imparano a convivere con questo territorio, oltre che e a viverlo. Il fiume entra negli episodi di vita, nei ricordi, percorre la storia personale e segna la tradizione, in un continuo mescolarsi tra un vivere presente e una speranza di futuro. Pertanto, occorre considerarlo in un’ottica a lungo termine, contemporanea e un poco futurista, che riesca a vedere oltre la considerazione tipica.

Dal rispetto e dal forte attaccamento al territorio, nasce l’idea e lo studio dell’architetto Sergio Zanichelli che con il suo team di giovani professionisti ha progettato un villaggio sospeso sugli alberi intorno alle rive del fiume. Un modo, afferma lo stesso progettista, per vivere la bellezza autentica di questi luoghi unici e per riflettere i ricordi cari del passato. Un gesto per creare una rinnovata alchimia con la natura, che l’uomo del nostro tempo, sempre più spesso, sembra aver perso per strada.

Piccole auto-costruzioni in legno, rigorosamente ecologiche, destrutturate e minimali, tra i rami degli alberi, pensate e realizzate per ogni personalità o esigenza. Dalla dimora doppia per gli amanti, alla strada sospesa; dalla casa dei pensieri, a quella isolata per artisti solitari in cerca di una nuova ispirazione. Il tutto che converge in un unico silenzioso concept, fino a formare un reticolo, una relazione tra le strutture intorno a quella ‘piazza naturale’ che, grazie ad un punto di avvistamento privilegiato sulla bellezza, permette di allontanarsi dal reale caotico e frettoloso, per ritrovare l’armonia della relazione con l’ambiente.
Guardarsi indietro, un po’ come specchiarsi nei ricordi e nelle acque del fiume, in questo nuovo tempo ritrovato per assaporare la magia del paesaggio. Tornare bambini con simboli ed emozioni da adulti, in una dimensione sospesa e in un luogo dove le coordinate spaziali, artificiale e naturale, si mescolano fino a confondersi e disorientare l’essere umano per fargli vivere il senso più radicato e ancestrale della bellezza naturale.
Mentre è ancora incerta la realizzazione del progetto, datato aprile 2017, si rimane affascinati di fronte alle tavole del gruppo di architetti, come davanti ad un dono prezioso, fatto ai guastallesi perchè possano rimanere fedelmente affezionati ai loro luoghi simbolo, alle loro tradizioni e ai ricordi più intimi e famigliari.
E così, oggi come ieri, sedersi sull’erba in riva al Po, sarà come sfogliare l’album dei ricordi di famiglia e il grande signore detterà il tempo della narrazione, pari al suo scorrere lento o deciso.

di Giulia Scuderi

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