Il “Rotolone Ciccione”: rivisitazione del polpettone

UNA RICETTA ANTI NOIA, ANTI ISOLAMENTO E ANTI DIETA: UN POLPETTONE FACILE DA PREPARARE E ANCOR PIÙ FACILE DA DIVORARE E CONDIVIDERE

 

 

Prendete una settimana senza lezioni, l’inattività forzata e un’amica che condivida con voi la stessa noia cosmica. Amalgamate bene questi tre ingredienti, andate a fare la spesa e otterrete la migliore delle ricette: quella per sopravvivere ai pomeriggi di (quasi) isolamento. Le nonne ci hanno insegnato che la cucina è un luogo magico, basta preparare del buon cibo e sedersi intorno a un tavolo. Sul buon cibo non diamo garanzie – non siamo la nonna dopotutto – ma sul piacere di riunirsi con gli amici per apprezzare l’odorino che si sprigiona dal forno…beh, non c’è storia.

Quindi, per entrare in casa e pensare “Oh che buon profumo, che si mangia?” vi proponiamo l’iper calorico “Rotolone Ciccione”: sicuramente non sponsorizzato dal dott. Nowzaradan. Avviso importante: ci sarà da sporcarsi le mani, da litigare con la carta forno, ma soprattutto ci sarà da ridere! Cominciamo.

INGREDIENTI E UTENSILI:

  • 800g di carne macinata;
  • 100g di mortadella: qui si è usata una di quelle mortadelline carine e intere che trovate al banco frigo;
  • 2 uova;
  • Un spicchio d’aglio: in alternativa anche un cucchiaio si aglio in polvere, se proprio preferite;
  • 200g di pangrattato;
  • Formaggio a fette;
  • Prosciutto cotto;
  • Sale e pepe q.b;

Vi serviranno: una ciotola abbastanza grande, un tagliere con annesso coltello, una grattugia, una teglia rettangolare, della carta forno e olio di gomito. Se avete un frullatore sarà tutto più sempli… no, nulla, siamo fuorisede.

Prima di tutto cominciate a tritare la mortadella: a meno che non siate i maghi dello sminuzzamento, vi ci vorrà un po’ di tempo per ottenere una grana fine fine quindi fatelo per prima cosa. Mettete la macinata in una ciotola e, quando sarete soddisfatti del precedente lavoro di coltello, aggiungeteci la mortadella. Amalgamate il tutto rigorosamente – mi raccomando, è il bello della ricetta – a mani nude (non vi diremo di lavarvele… non siamo la Rai). Quando il composto sarà più o meno omogeneo aggiungete le due uova e riprendere a mescolare. Nel frattempo grattugiate l’aglio, inebriatevi per un attimo del profumo che fa e poi aggiungetelo alla carne. Regolate di sale e pepe e poi addizionate il pan grattato. Riprendete il lavoro di polso e lavorate per bene il composto. Fa già gola così, no?

 

Ora viene il difficile. Il supporto tecnico e psicologico di una seconda persona – sia un’amica, il fidanzato, un corriere Amazon – sarà fondamentale. Stendete un foglio di carta forno sulla teglia e rovesciateci la carne. Ora con i polpastrelli, tornando al magico mondo del Pongo, dovete allargare la ciccia fino a ottenere un mega rettangolone carnoso. Prendete le fette di formaggio e tappezzate la vostra creazione; fate la stessa cosa con il prosciutto.

Adesso, dopo aver discusso per prendersi la responsabilità dell’arrotolamento, fate un bel respiro: sollevate un lembo di carta da forno e, aiutandovi con quella, cominciate ad arrotolare il vostro polpettone su se stesso. Non abbiate fretta e cercate di compattare bene ogni volta che procedete con l’arrotolamento. Quando avrete dato forma al “Rotolone Ciccione” cercate di chiudere bene i lati, altrimenti tutto il formaggio colerà fuori durante la cottura: non vorrete mica perdere questa bontà – e soprattutto scrostare poi la teglia – vero?

 

Per la cottura: lasciate un foglio di carta forno sulla teglia e con un’altra avvolgete il rotolone. Preriscaldate a 200° e, una volta raggiunta la temperatura, infornate. Dopo i primi 20 minuti di cottura estraete la teglia, liberate il polpettone dalla carta e continuate la cottura “come mamma l’ha fatto” per altri 20 minuti. Una volta fuori, lasciatelo riposare qualche minuto e poi tagliatelo a fette subito prima di servirlo ai vostri ospiti: in questo modo il formaggio all’interno arriverà ancora filante sui vostri piatti.

Buon colesterolo…cioè, Buon appetito!

 

di Bianca Trombelli e Eleonora Ciaffoloni

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