Insonnia, ansia, depressione crescono e il Covid-19 sposta le sedute psicologiche online
GLI PSICOLOGI SI SONO ADATTATI A NUOVE MODALITA' PER ASSISTERE I PAZIENTI. TRA I MAGGIORI DISAGI DEGLI ITALIANI C'E' L'INSONNIA
Rimanere in casa è il modo migliore per contenere la quarantena, ma la chiusura totale nelle proprie abitazioni può comportare anche gravi effetti sulla salute mentale delle persone. La lontananza dai propri cari, lo stress dovuto alla preoccupazione, il lavoro e le sensazioni di grande incertezza possono provocare gravi disturbi psichici. Dunque, oltre alla questione economica e sanitaria, la quarantena porta gli italiani ad affrontare un’altra sfida molto delicata: quella sociale e psicologica. Per questo si rende necessario a volte rivolgersi al proprio psicologo, ma la gravità dell’emergenza Covid-19 ha ‘spostato’ online gli incontri faccia a faccia, creando così una situazione impensabile fino a due mesi fa.
INSONNIA E DISTURBI PSICHICI – Una delle maggiori difficoltà che le persone hanno incontrato durante la pandemia è il problema dell’insonnia che, in base ad un’indagine del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, ha colpito ben il 63% degli italiani, insieme all’ansia e alla depressione. Gli italiani stanno da due mesi vivendo un momento che mai si sarebbero aspettati di dover affrontare: dalla quotidiana abitudine di alzarsi la mattina per andare a lavoro, a scuola, all’università e a fare attività motoria si sono ritrovati a dover passare settimane chiusi nelle proprie abitazioni e autorizzati ad uscire solo per stretta necessità. Per molti si è trattato di un atteggiamento dai risultati ambivalenti perché è vero che, da una parte, ha allontanato le possibilità di essere contagiati ma, dall’altra, si è rivelato nocivo dal punto di vista psichico.
“Senza distinzioni di età, dai più piccoli ai più grandi, con la pandemia, la necessità di stare in casa, l’impossibilità di spostamento, la riorganizzazione della quotidianità stravolte dall’anomala situazione hanno contributo non poco alla disgregazione dei ritmi sonno/veglia – spiega la psicologa Amalia Prunotto – Queste si uniscono poi alla ansie dettate dal futuro, alle mancate certezze, alle situazioni economiche precipitate, agli aspetti di convivenza forzata”. Problemi che possono rivelarsi ancora più gravi per le persone già emotivamente fragili.
Lo studio ha evidenziato che più dell’80% degli italiani, buona parte composta dai ragazzi, ha evidenziato un totale cambiamento nel ritmo sonno/veglia, di cui la metà ha avvertito continui risvegli notturni. Per gli esperti è possibile ripristinare il ciclo sonno/veglia riprendendo le abitudini della quotidianità sempre usando le norme di condotta imposte dallo Stato, evitando situazioni eccitanti dovute all’uso eccessivo di caffè e di alcolici. Su questo la dottoressa Prunotto precisa: “Bisogna spegnere qualsiasi apparecchio elettronico almeno un’ora prima di andare a dormire, se non si riesce a prendere sonno è consigliabile usare tecniche di respirazione per rilassare il corpo, ascoltare musica o fare un bagno caldo. Se si vuole leggere – continua la psicologa – è preferibile evitare testi che richiedano concentrazione e bisogna lasciarsi andare al riposo pensando ad una situazione di benessere eliminando qualsiasi pensiero negativo”. Qualche volta è necessario anche fare uso di farmaci per riuscire a prendere sonno ma, come sottolinea la dottoressa Prunotto, il farmaco deve essere sempre consigliato dal medico.
Cresce poi l’ansia dovuta al senso di precarietà. “Molti temono di non riuscire più a ritrovare quella stabilità lavorativa, affettiva (mi dimenticheranno, amici e fidanzato, se non mi vedranno per mesi? con chi chatterà lui?), all’attenzione al corpo e ai suoi segnali, un corpo nemico, che può infettare, far ammalare gli altri e che può essere oggetto di contaminazione, la paura del morire, di essere soli e abbandonati, di non poter salutare i propri cari”.
L’IMPORTANZA DEL WEB – Da quando gli italiani sono stati costretti a restare nelle proprie case il web è diventato in pochi giorni fondamentale come non mai. Per il tempo in cui la situazione resterà tale, internet è il mezzo che permettere il dialogo con i propri amici o parenti, il proseguo delle attività lavorative. Lo stesso vale per le persone colpite da disturbi di ansia e depressione, per le quali internet può essere considerata una vera e propria ancora di salvezza, perché fino a nuove disposizioni la seduta con il proprio psicologo sarà possibile solo online. Sulla questione delle sedute online, la dottoressa Prunotto commenta: “Queste sedute sono state scelta obbligata, e pur con tutte le difficoltà del caso, dalla linea spesso interrotta al trovare uno spazio di privacy in casa, quasi tutti hanno adottato la possibilità di non perdere il filo delle proprie emozioni, pur veicolate dal web. E a parte gli impacci iniziali, cioè la sensazione di sentirsi “in televisione “, l’intimità e il piacere relazionale si sono riusciti a trovare ugualmente”.
Il sopravvento del web, dunque, ha cambiato notevolmente lo stile di vita delle persone e le sedute terapeutiche non ne sono l’unica testimonianza, anche le sessioni di laurea e gli esami online svolti dagli studenti universitari rientrano nel contesto, come quelli degli studenti di medie e superiori. Internet si è rivelato importante anche per dare vita ad iniziative di beneficenza in favore di persone che non possono permettersi, per esempio, di andare a fare la spesa a causa dell’età avanzata, come nel caso ‘Spesa in Quartiere’, idea nata dalla mente di sette ragazzi di Ancona: “La quotidianità è per forza di cose cambiata molto – continua la dottoressa Prunotto – le persone hanno dovuto adottare routine diverse, fra smart working e cura dei figli. Le famiglie sono state messe a dura prova, fra didattiche online e lavoro da casa, fra adolescenti alle prese con regole per loro non necessarie, e piccoli di casa separati da punti di riferimento e genitori smarriti. I single si sono trovati ancora più tali, le convivenze difficili hanno avuto il loro banco di prova. Chi è stato beneficiato sono stati i gruppi di amici-studenti, che si sono organizzati come una famiglia , e le coppie che hanno deciso di iniziare la loro vita a due dichiarandosi il piacere di convivere”.
COME AFFRONTARE LA QUARANTENA – A causa delle norme di divieto imposte dallo stato di emergenza sanitaria, dunque, si è creata una condizione di limitazione della libertà non solo per uscire, ma anche per incontrare persone significative come amici, parenti, professionisti di fiducia e talvolta anche il/la partner. La quotidianità, pertanto, si è ristretta ad un perimetro di solitudine oppure ad una convivenza in tanti casi conflittuale, con ripercussioni imprevedibili sulle famiglie e sulle coppie. Come affrontare dunque questa pesante condizione di isolamento?
L’Equipe Psicosociale per le Emergenze (EPE) del NIP (Nuovo Intergruppo Parma) ha dato vita ad un’importante iniziativa di soccorso che prevede l’intervento gratuito di psicologi e assistenti a chiunque ne senta il bisogno tramite l’organizzazione di incontri, formazioni, debriefing e seminari in base alla necessità. Sotto la gestione della dottoressa Marta Viappiani, l’Equipe è nata nel 2011 da un gruppo di psicologi e assistenti sociali: “Operiamo da anni all’interno della Protezione Civile e in tempo di pace, come insegna la psicologia dell’Emergenza, lavoriamo nella prevenzione dei rischi e nella tutela di volontari e soccorritori in generale. Inoltre abbiamo condotto interventi nei terremoti (L’Aquila nel 2009 ed Emilia nel 2012), nelle alluvioni (Baganza 2013) e nelle frane nel tizzanese (2014)”. Sono le dichiarazioni della dottoressa. “Comporta molto impegno, molto tempo a disposizione (oltre naturalmente il nostro), molto studio per i continui aggiornamenti ma anche molta passione da mettere in campo per quanto concerne l’aiuto all’altro. Sulla Gazzetta Ufficiale n°200 del 2008 si confermava l’importanza della formazione di Equipe Psicosociali per le Emergenze sul territorio italiano al fine di disporre di gruppi preparati e pronti a partire per le emergenze. Noi rientriamo in questo contesto”.
Nei due mesi di lockdown l’Equipe di Parma è stata chiamata in causa molte volte sia da persone anziane, con richiesta di parlare della delicata situazione che stanno vivendo (parenti colpiti da decessi, positività e ricoverati) che da giovani, preoccupati per la lontananza di amici e parenti. In base a quanto riporta il paziente la cura è tanto semplice quanto fondamentale, come infatti dichiara la dottoressa Viappiani a Il Parmense: “Di certo spegnere tv, social e attivarsi con la musica, la lettura, la visione di film, pittura o giochi di società è importante. I pazienti vengono aiutati a comprendere l’importanza della ‘resilienza’ intesa come capacità che abbiamo di fronteggiare in modo positivo l’evento ed ancora vengono invitati a pensare che siamo alla ricerca di un nuovo ‘Equilibrio’ in previsione del fatto che poco tornerà ad essere come prima, noi in primis. Troviamo persone incapaci di pensare a trascorrere in relax un po’ di tempo abituati come erano a correre; si consigliano respiri profondi e attingere a tecniche di rilassamento che li aiuti a ‘vivere’ emozioni diverse e serene”.
Il Coronavirus si è dunque rivelato un vero e proprio banco di prova per qualsiasi tipo di settore e per alcuni un vero trauma che, con il passare del tempo, si spera che ci possa rendere più consapevoli delle nostre fragilità e, di conseguenza, più forti di prima.
di Mattia Celio
Scrivi un commento