Il viaggio nella natura nelle immagini di Michele Mendi

LE FOTO DEL DELEGATO LIPU SONO ESPOSTE SOTTO AI PORTICI DEL GRANO A PARMA PER SENSIBILIZZARE SUL CAMBIAMENTO E LA NATURA

Aquila reale Michele Mendi

Dare la possibilità a chiunque di poter ammirare l’aquila reale, e non solo. È questo l’obiettivo della mostra fotografica Il Cambiamento. Un viaggio per immagini nella natura a cura del fotografo Michele Mendi che si tiene sotto i Portici del Grano, in centro a Parma, fino al 31 dicembre 2020.

L’aquila reale, il cavaliere d’Italia, il gufo, lo sparviere, il falco cuculo, ma anche il gruccione – che è ormai sempre più raro osservare nel nostro territorio -, lo scricciolo, la cutrettola e tanti altri uccelli che si trovano nel territorio parmense sono stati immortalati con estrema sensibilità e rispetto dal fotografo, che mostra, con scatti perfetti, attimi di vita della natura selvatica.

Riconosciuto come ‘il fotografo delle aquile’, Mendi ricopre anche il ruolo di delegato di Lipu Parma (Lega Italiana Protezione Uccelli). Ha partecipato a numerosi concorsi fotografici guadagnandosi diversi riconoscimenti fra cui il secondo piazzamento al Bird Photographer of the Year del 2013. Mendi però non è particolarmente legato ai riconoscimenti, quanto al messaggio che cerca di trasmettere: “Per me la più grande soddisfazione è vedere che il messaggio è piaciuto, non il premio, il titolo o il concorso in sé. Non ho la pretesa di essere un punto di riferimento”.

Il suo obiettivo infatti è trasmettere qualcosa. A cogliere appieno il senso della fotografia di Mendi è il giornalista e grande amico dello stesso, Luca Sommi, il quale dice: “Mendi con i suoi scatti rende visibile quell’attimo che i nostri occhi non riuscirebbero a cogliere, fermando la goccia di fango che cola dal becco di un uccello”.

Una riflessione della quale lo stesso fotografo si compiace e, con grande riconoscenza verso il giornalista e amico, esprime in poche parole la sua interpretazione di fotografia “tutti guardano una foto, dicono che è bella, ma se ti soffermi, ti interroghi, ti chiedi, è lì che davvero ti porti dietro la foto, che la foto ti lascia davvero qualcosa, devi riuscire a suscitare emozione, far si che venga ricordata”.

È su questo obiettivo che l’esposizione fotografica, realizzata da Lipu, con il sostegno del Comune di Parma, si inserisce. Assume una triplice valenza sociale, a detta del fotografo: “La mostra dà la possibilità a tutti di poter vedere animali che nella loro vita non potrebbero vedere altrimenti, soprattutto in formati di stampa così grande. Inoltre, si esalta la cultura della natura, in un ambiente, quello italiano, in cui non siamo abituati a mostre di questo tipo.

Michele Mendi delegato lipu parma

 

Il cambiamento

Il titolo della mostra spiega quali temi stanno più a cuore a Mendi. I cambiamenti che ci stiamo abituando ad osservare toccano ogni ambito: dai cambiamenti climatici, a quelli del patrimonio culturale, cambiamenti sociali, tutti che si ripercuotono sulla purezza della natura. Gli uccelli, come spiega anche Mendi, cambiano loro stessi e cambiamo anche le città. Ci sono aquile reali che costruiscono il nido nei pressi di piccoli paesi montani, come è successo alla coppia presente da anni nei pressi di Riana e Casarola, il paese di Attilio Bertolucci. La coloratissima Ghiandaia marina, che fino ad una ventina d’anni fa nidificava non più a nord della bassa Toscana, oggi è spinta dal riscaldamento globale a nidificare regolarmente in Emilia-Romagna e in Lombardia.

I casi a Parma sono diversi, un esempio è il falco pellegrino nidificato sulla cupola del Correggio nella Chiesa di San Giovanni Evangelista o anche il raro Falco Cuculo, che da sempre nidifica nell’est Europa, da circa vent’anni ha scelto di farlo anche nel parmense grazie alle straordinarie condizioni alimentari dovute ad un’agricoltura priva di pesticidi per la coltivazione del foraggio per le vacche da latte e, quindi, la produzione del Parmigiano Reggiano.

“Durante il lockdown sono loro che hanno mandato un messaggio a noi: basta con lo sfruttamento al massimo di ogni tipo di spazio e basta con l’utilizzo di ogni tipo di suolo, ci siamo anche noi.

 

Come nasce il fotografo naturalista

La passione di Mendi per la natura nasce quando era ancora un bambino. “Trascorrevo le giornate con mia nonna, il nostro passatempo preferito era passeggiare nella natura, E’ con lei che nasce il mio interesse per la ruralità, è stata proprio lei che mi ha fatto capire la grande importanza dell’agricoltura, delle piante. Da questo nasce poi il mio amore per la natura in generale, è solo crescendo e associandomi alla Lipu, conoscendo numerosi esperti nel settore,  che decido di unire il mio amore per la natura con l’altra grande passione, quella della fotografia”.

Cosa caratterizza il lavoro di Mendi?  Pazienza, studio e amore. E come afferma il fotografo, “viene prima l’animale, solo dopo c’è la fotografia, lo scatto”.

Il fotografo delle aquile svela anche il suo segreto “si deve diventare amanti di questi animali. L’aquila, per esempio, è un animale delicatissimo e intelligentissimo. Ci si deve focalizzare nel non disturbarla all’interno del suo habitat. Se vuoi fotografarla, si deve capire dove nidifica, attendere ore e ore prima di fotografarla; serve pazienza, tempo, studio e soprattutto innamoramento”.

Proprio sul discorso del cogliere l’attimo e sulla grande pazienza che comporta, colpisce la perseveranza di Mendi: “Ho trascorso ore ed ore seduto ad aspettare il momento giusto per fotografare il cavaliere d’Italia, per esempio. Sono stato più giorni dentro a una capanna costruita a pelo d’acqua, con una tuta da sub e poche altre cose. Dovevo fare silenzio, non disturbarlo nel suo habitat, dovevo farmi accettare per acquisire la sua fiducia e far sì che si avvicinasse. Ma io volevo di più, cioè fotografarlo immerso nell’oro. Per questo ho dovuto aspettare l’ultimo quarto d’ora prima del tramonto, quando il sole si rifletteva sull’acqua e creava un’atmosfera meravigliosa”.

La lotta contro il bracconaggio

In quanto delegato della Lipu di Parma, Michele Mendi spiega anche la situazione ambientale in Italia e quali battaglie Lipu stia portando avanti in questo periodo delicato: “Riguardo la condizione climatica e ambientale in Italia possiamo dire di non essere in una condizione così disastrosa, ce ne possiamo accorgere dalla presenza degli uccelli e di varie specie animali dentro e fuori la città. Basta accorgersi del falco pellegrino che nidifica sul pilone del ponte De Gasperi qui a Parma o del gufo comune che si può vedere ogni tanto nel quartiere cittadella. Fra le battaglie che la Lipu sta portato avanti, e sono davvero tante, c’è quella contro il bracconaggio. Vogliamo maggiore interesse da parte dello Stato italiano e un intervento sulla gestione di questo fenomeno terribile”.

Il bracconaggio è una pratica ancora troppo diffusa in Italia per la sua crudeltà nei confronti degli uccelli e degli animali in generale, dati provenienti direttamente dalla Lipu mostrano come in Italia vengono uccisi dai bracconieri più di 7 milioni di uccelli in varie zone; fra le più colpite ci sono alcuni territori del sud della Sardegna, zone dello stretto di Messina, alcune valli del Bresciano e del Bergamasco, varie isole e zone umide sparse in tutta Italia. E’ dal proliferare di questi dati che la Lipu di batte per  una maggiore attenzione al fenomeno che porta anno dopo anno all’eliminazione di specie anche in pericolo di estinzione. Di particolare importanza è l’ultimo appello partito dopo l’uccisione di due aquile reali in Val Pusteria e nei monti Sibillini che mostra l’urgenza di accelerazione nell’approvazione della legge contro il bracconaggio e la caccia illegale.

di Gabriele Cassarà e Daniele Leonardi 

foto alla mostra di Issraa Zorgui 

1 Commento su Il viaggio nella natura nelle immagini di Michele Mendi

  1. Elena Campari // 14 novembre 2020 a 15:09 // Rispondi

    Mostra fotografica meravigliosa! Grazie!

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