Il cinema di Susanna Nicchiarelli: la regista si racconta al Parma Film Festival

'Miss Marx', presentato al Festival del Cinema di Venezia, è l'ultimo intenso lavoro della regista romana

A distanza di due anni, in occasione di quest’inedita edizione online, il Parma Film Festival torna ad accogliere una delle registe italiane più innovative e promettenti del momento: Susanna Nicchiarelli. Lo scorso martedì 10 novembre si è tenuto infatti l’incontro di presentazione di ‘Miss Marx‘, l’ultimo lavoro della regista presentato alla scorsa Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Uscito in sala il 17 settembre, prima della chiusura di cinema e teatri a causa del Covid-19, il film racconta la vita di Eleanor Marx, figlia minore di Karl Marx impegnata nella lotta socialista di fine ‘800.

Film diversi, analoghe personalità

Sin dall’inizio dell’incontro è emerso come le protagoniste dei film della Nicchiarelli siano spesso personaggi feminili ed autodistruttivi. Basti pensare ai due ultimi lavori della regista: ‘Nico, 1998′ e ‘Miss Marx‘. In entrambi i casi si tratta di donne con un problema di scissione nel rapporto con la propria immagine, come spiega infatti la regista: “Entrambe le figure non sono quello che vorrebbero essere o quello che vorrebbero essere non corrisponde a quello che sono veramente”. Effettivamente, da un lato abbiamo, in ‘Nico,1988′, la spiccata personalità di Christa Päffgen, cantante tedesca meglio conosciuta come Nico e caratterizzata da un costante rifiuto del pensiero nostalgico e da un perenne senso di inadeguatezza. Dall’altro lato, in ‘Miss Marx‘ troviamo una donna come Eleanor Marx, fortemente emotiva anche nella lotta politica, ma profondamente tormentata nel rapporto con il marito. Personaggio profondamente moderno, in controllo della propria vita e distinta dalle classiche donne ottocentesche, ma al contempo vittima del patriarcato.

La componente autobiografica

“Quando scegli un personaggio su cui fare un film c’è qualcosa di istintivo ed emotivo che ti porta a lui e poi c’è una componente razionale, di passioni di altro tipo”, spiega la Nicchiarelli. Spesso, infatti, le scelte dietro alla realizzazione di un film sono sia istintive che legate ai propri interessi. La stessa regista ha fatto notare come la sua passione per il genere musicale del rock/punk abbia influito sulla costruzione delle sue scene, spesso caratterizzate da musiche dal forte impatto, che la Nicchiarelli definisce: “violenze all’immagine e scatti di esplosione, utili come richiamo alla realtà”. Anche lo stesso ‘Miss Marx‘ è stato inconsciamente ispirato dalla passione della regista per la filosofia ed in particolare per Marx e per il periodo storico delle lotte operaie.

Ma non solo, come la stessa regista ha dichiarato: “Ci sono anche dei legami emotivi che si creano col personaggio”, per poi focalizzarsi sul discorso della maternità. A tal proposito ha affermato di aver girato ‘Nico, 1988‘ quando era da poco diventata madre per la prima volta e che condivideva con la protagonista quel senso di inadeguatezza e di “non essere abbastanza” che contraddistingue spesso le donne appena diventate madri.
Dal punto di vista dela sceneggiatura inoltre, Susanna ha ammesso che le interessa maggiormente produrre film biografici, dato il suo interesse per il lavoro di ricerca precedente alla effettiva registrazione delle scene. Non a caso, infatti, in tali film è solita inserire anche dei materiali di repertorio.

Un fotogramma tratto da ‘Miss Marx’, Susanna Nicchiarelli (2020)

Il non-messaggio di ‘Miss Marx’

Alla fatidica domanda relativa al messaggio che vuole lasciare il film, l’ospite ha risposto: “Io non voglio mai lasciare messaggi, voglio che la gente esca con delle domande in testa più che con delle risposte, io non ho delle risposte”. La regista sottolinea infatti che non vuole che le persone, dopo la visione di un suo film, accettino passivamente un messaggio e/o una morale. Secondo la Nicchiarelli, da questo film possiamo cercare di credere nell’energia di quelle generazioni che si sentivano in grado di ripensare il mondo. “Il futuro è dalla nostra parte”: frase presente sulla locandina del film e pronunciata nella scena iniziale della pellicola, fa riferimento proprio alla speranza di un cambio, caratteristica che distingueva i giovani di quegli anni. “Credo sia importante continuare a credere nel futuro, perchè se non si va avanti con la fiducia nel futuro, non si va avanti per niente”, ha aggiunto la regista, per poi terminare il suo discorso dicendo che cerca sempre di rendere il messaggio dei suoi film il più articolato possibile, affinché gli spettatori si possano ritrovare in punti di vista diversi.

Al termine dell’incontro la stessa regista ha ricordato inoltre che vi è la possibilità di utilizzare la piattaforma MioCinema per effettuare una retrospettiva dei suoi film. Su questa piattaforma troviamo infatti i primi documentari della regista: ‘Il terzo occhio’ (permette di vedere da dove provengono i temi affrontati dalla regista nelle sue varie produzioni) e ‘Per tutta la vita’ (sul tema del divorzio), cartoni animati, cortometraggi e soprattutto i lungometraggi più recenti: ‘Nico,1988’ (sia in lingua originale che in italiano), ‘Cosmonauta’, ‘Giovanna Z., una storia d’amore’ e ‘La scoperta dell’Alba’.

di Krizia Loparco

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