UniPr verso la sostenibilità, Pro Rettore Martelli: “Lavoriamo per convertire tutto l’Ateneo”

L'obiettivo dell'ateneo di Parma è quello di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e il 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Obiettivi ambiziosi ma per cui si sta già lavorando con risultati

 

università di parma riforestazione

Nella lotta contro il cambiamento climatico e per allinearci agli obiettivi dell’ Agenda Onu 2030, in Italia hanno unito le forze più di 70 università per fare rete e costruire su scala locale il futuro sostenibile di domani.

Le università sono le “officine del cambiamento” ed il luogo in cui non solo insegnare la sostenibilità alle nuove generazioni ma in cui la si deve vivere e farla propria come esperienza di vita: questa è l’idea che muove l’agire del nostro Ateneo e che ispira la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS). I campus universitari sono infatti i luoghi in cui la sfida della sostenibilità si affronta a livello locale con ricerca, innovazione e progetti sia in senso ambientale che sociale ed economico, sollecitando il territorio si cui insistono verso il cambiamento nella stessa direzione.

Anche l’Università di Parma ha inserito lo sviluppo sostenibile come asse portante delle sue strategie nel piano strategico 2020-2022.  A fianco delle iniziative di informazione e formazione, l’università ha lanciato di recente la campagna “facciamo quadrato” che punta a intervenire su verderifiutimobilità e riduzione dei consumi.

“L’ateneo è molto coinvolto in questi progetti, – commenta il Prorettore Paolo Martelli coordinatore del gruppo Ateneo sostenibile – L’università non è solo il luogo in cui si insegna la sostenibilità, ma il luogo in cui la si vive. L’attività formativa nei confronti dello sviluppo sostenibile avviene attraverso l’esempio e la vita di tutti i giorni, che deve essere un modello da seguire e da esportare, diffondere”.

Pro rettore dell’Univeristà di Parma, Paolo Martelli

Interventi sul verde e rifiuti

Per incrementare le aree verdi lo scorso novembre l’Università di Parma ha iniziato le prime piantumazioni di 360 nuovi alberi, collocati soprattutto nell’area del campus. Nel progetto è previsto anche la collocazione di 18 aiuole mobili nei prati del plesso. Gli alberi e il verde contribuiscono al sequestro di CO2 dall’atmosfera, trattengono le polveri sottili, abbassano la temperatura nelle zone urbane e la loro presenza in città contribuisce al benessere psicologico.

Sul fronte rifiuti, invece, l’Università deve affrontare un’organizzazione non omogenea della raccolta differenziata per effetto della peculiarità dei diversi plessi in Ateneo. Malgrado le innegabili difficoltà, negli ultimi anni l’Ateneo, grazie all’impegno di tutti coloro che lo vivono quotidianamente, è riuscita comunque ad aumentare la quota totale dei rifiuti differenziati. Per rafforzare e significare concretamente questo costante e crescente interesse a febbraio sono stati installati nuovi raccoglitori, su un totale di 36 nuove batterie, di fronte ai plessi didattici del campus. “L’obiettivo di ridurre i rifiuti e di incrementare la quota differenziata richiede una maggiore sensibilizzazione del personale e degli studenti. È un aspetto certamente critico ma siamo confidenti che anche questi segnali rappresentati dalla disponibilità di nuovi e più efficaci contenitori potranno aumentare la cultura verso la differenziata” spiega il Prorettore Martelli.

Per ridurre l’utilizzo della plastica, nel 2019 è stata lanciata la campagna Unipr plastic-free: la promozione di borracce personali accanto all’installazione di distributori di acqua microfiltrata e il Rivending dei bicchierini del caffè ha dato risultati promettenti: “In base ai dati forniti dal gestore del vending – continua Martelli – si è ottenuta una riduzione del 20% della plastica dai distributori automatici; un segnale certamente positivo che intendeva dare avvio ad ulteriori interventi, segnatamente alla diffusione capillare di distributori di acqua in tutti i plessi di Ateneo; purtroppo questa progettualità ha subito una battuta d’arresto a motivo delle ben note vicende che hanno caratterizzato il 2020 e che, purtroppo, continuano ad affliggerci”.

 

Postazioni del bike sharing di fronte al plesso didattico in Via Kennedy

La mobilità

Il quadro della mobilità in Ateneo vede ancora un’elevata percentuale di studenti e personale raggiungere i plessi con auto privata soprattutto nei campus che sono ubicati fuori dal centro storico. L’Unipr negli ultimi anni ha perciò puntato su interventi per ridurre l’uso dell’automobile, promuovendo il programma di bike sharing e car sharing in convenzione con InfomobilityTEP, il Comune di Parma e Flixbus, e partecipando ogni anno alla Bike challenge.

Per l’impegno dei progetti di mobilità, Chiara IacciMobility Manager dell’ateneo, ha ricevuto il premio Mobility Innovation 2018.

“La mobilità sostenibile è un processo molto complesso e articolato sia in termini temporali che organizzativi, in quanto è richiesto un cambiamento radicale delle abitudini di mobilità dei singoli e la messa a disposizione di alternative “accettate” da parte delle migliaia di utenti dell’Ateneo (studenti e personale docente e tecnico amministrativo) – commenta Martelli. – L’Università ha avviato un processo di rinnovamento del parco automezzi che prevede la sostituzione dei veicoli obsoleti con mezzi elettrici in aggiunta ad una ottimizzazione del loro utilizzo anche mediante il car-sharing”.

Nell’ottica di ridurre l’inquinamento da traffico e migliorare il benessere del personale, l’iniziativa di implementare il telelavoro era già stata esplorata dall’Università di Parma con la campagna Telelavorando, a cui si è aggiunto, per effetto della pandemia,  il “lavoro agile” .

Pannelli solari installati al plesso didattico Q02 del Campus

Consumi idrici ed energetici

Nell’ottica di ridurre i consumi idrici ed energetici l’Università in questi anni ha intrapreso una azione di monitoraggio allo scopo di avere contezza dei consumi nei diversi plessi e di individuare perdite della rete idrica allo scopo di migliorare la prestazione delle strutture dell’ateneo. Già nel biennio 2017-2018 l’intervento sulle perdite alla rete idrica ha permesso un risparmio del 40% e nel lungo termine si conta di incrementare l’uso di acqua non potabile o meteorica per gli utilizzi consentiti.

“Ma la parte più significativa degli interventi rivolti alla riduzione dei consumi avverrà nel prossimo triennio con progetti di riqualificazione energetica degli impianti per ciascun plesso, integrato da interventi specifici sugli edifici come il posizionamento di pannelli solari dove possibile o la sostituzione di infissi con modelli più performanti. Questo nell’obiettivo di ridurre il consumo energetico totale del 15-20% – spiega il Prorettore – Anche in questo caso le diverse caratteristiche dei plessi che ci troviamo a gestire rende più complesso organizzare e progettare interventi sulle strutture poiché si devono combinare l’efficienza energetica con il rispetto, allo stesso tempo, delle architetture storiche della città. Ciò richiede maggiore impegno in termini temporali e di risorse.”

 

 

La sostenibilità sociale e il carbon free

Per garantire un futuro di benessere per tutti l’Agenda Onu 2030 unisce alla salute dell’ambiente la creazione di una società in salute: piena parità di genere, pieno diritto all’istruzione, e consumi responsabili rientrano tra gli obiettivi di sostenibilità. L’UniPr ha adottato nel piano strategico un principio di riguardo verso la filiera corta, produzioni biologiche ed equo-solidali per gli approvvigionamenti dell’Ateneo, soprattutto nei servizi mensa, mentre riguardo al ciclo vitale dei dispositivi elettronici l’Università sta estendendo le donazioni a scuole e enti no profit di computer e dispositivi informatici dismessi ma riutilizzabili; poiché “sono arrivate a fine vita per le esigenze dell’Ateneo, ma questo non vuol dire che non abbiano più un utilizzo per altri fini o utenti” spiega Martelli.

Per permettere a tutti di partecipare alla Dad e contenere il divario digitale, l’Università di Parma ha fornito dispositivi e connessione agli studenti sprovvisti, con un bando di 540 computer e SIM, dei quali 340 già assegnati e 200 in fase di assegnazione.

Per gli studenti fuorisede, invece, l’UniPr si è attivata con azioni di sostegno per alleviare gli oneri di coloro che si trovano in condizioni di difficoltà: il “fondo affitto 2021“, attivato anche nel 2020, grazie all’alleanza dell’Università con gli studenti (che hanno devoluto parte dei fondi ad essi destinati per le attività delle loro Associazioni) e con il Comune di Parma, un segno concreto di impegno nel solco del progetto Parma città universitaria

Sul fronte della parità di genere cresce il numero di donne in Ateneo: sono la maggioranza tra gli studenti (57%) e tra il personale tecnico-amministrativo ma restano in minoranza tra il personale docente. Il prorettore Martelli, commentando il dato, spiega come le cause che ancora oggi producono una  disparità di genere nel corpo docente non siano da ricercare in una presunta discriminazione “attiva”: “attualmente non si evidenziano situazioni di criticità che favoriscano l’accesso preferenziale ad un genere rispetto all’altro, ma dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione favorendo l’adozione di politiche attive tese a realizzare condizioni di contesto non discriminanti”.

Da segnalare, inoltre, che “per dicembre del 2021l’Università di Parma pubblicherà il suo primo bilancio di genere” anticipa il Pro Rettore.

Lo scorso dicembre anche l’Università ha sottoscritto un piano per ridisegnare il futuro, aderendo al nuovo patto per il clima e per il lavoro predisposto dalla Regione Emilia-Romagna per rilanciare, al termine dell’emergenza sanitaria, un  progetto di crescita sostenibile, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e il 100% di energie rinnovabili entro il 2035. La neutralità carbonica consiste nell’equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento di carbonio in atmosfera. Per raggiungerla, l’Università dovrà affrontare una transizione ecologica di allineamento al progetto complessivo di riduzione di tutti i consumi e servizi: acqua, riscaldamento, fornitura elettrica, raccolta e riduzione di rifiuti, mobilità di studenti e personale e aree verdi.

“E’ un obiettivo ambizioso. Ci troviamo di fronte elementi e situazioni contingenti che offrono anche opportunità da cogliere per assolvere al nostro ruolo istituzionale di Università come comunità protagonista del cambiamento, grazie soprattutto ai giovani che fanno parte di questa comunità: vogliamo concorrere a definire il paradigma della “società che vogliamo per le generazioni future”, basato su un modello che individua i valori espressi dallo sviluppo sostenibile, inteso nella sua più ampia accezione, quali elementi imprescindibili”, conclude il prorettore Paolo Martelli.

di Guido Cocconi e Lorenzo Barizza

Foto ritratto di Issraa Zorgui

 

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