Il futuro conteso di borgo Tanzi, tra foresteria e ArtLab sotto sgombero
DOPO 4 ANNI DI OCCUPAZIONE LO STABILE DELL'UNIVERSITA' TORNA A FAR DISCUTERE
Dopo 4 anni di occupazione, l’esperienza di ArtLab in borgo Tanzi sembra arrivata al capolinea, segnato da un nuovo futuro per lo stabile dell’Università di Parma che diventerà una foresteria. Ma in città è dibattito aperto.
LA STORIA DI ARTLAB – La storia di ArtLab ha inizio quattro anni fa, il 6 maggio 2011, quando in occasione di uno sciopero generale organizzato dalla Cgil alcuni partecipanti al corteo si staccarono per recarsi al civico 26 di borgo Tanzi e occupare uno stabile di proprietà dell’Università di Parma. Inizialmente costruito con fini abitativi per i dipendenti dell’Ateneo, l’edificio era da tempo disabitato, fatta eccezione per l’anziano custode, e versava in uno stato di abbandono da circa vent’anni.
Autogestisci, Rivendica, Trasforma: da queste parole l’acronimo con cui gli occupanti hanno ‘battezzato’ un progetto inteso come laboratorio in cui sperimentare nuovi modelli di formazione, socialità, condivisione di esperienze ed elaborazione artistica, con l’obiettivo di tornare ad essere amministratori consapevoli del bene comune. Lo spazio autogestito è stato ristrutturato attraverso un piano di auto-recupero per riparare gli impianti danneggiati e rendere lo stabile fruibile finanziato tramite l’autotassazione degli studenti del collettivo e il sostegno di qualche vicino del quartiere.
Il problema è rimasto però la legittimazione all’uso dello stabile occupato. Il dialogo con l’Università, dopo le prime trattative per una gestione combinata dello spazio attraverso una convenzione, nel 2012 si è arenato. Nel frattempo sono proseguite le attività nate ad Art Lab che spaziano da progetti a carattere sociale, come la scuola di italiano per stranieri, la ciclofficina e la squadra di calcio antirazzista ‘La Paz!’, alle quali si aggiungono concerti, presentazioni di libri, esposizioni e attività culturali di vario genere. ArtLab è inoltre divenuto una vera e propria casa per diversi studenti e precari che abitano negli appartamenti presenti nello stabile.
Ciò che potrebbe portare alla fine di quest’esperienza è il progetto Mastercampus (“Mastercampus: un nuovo quartiere per la città del futuro“) che ridisegnerà i diversi poli universitari della città, compresi quelli del quartiere Oltretorrente. All’interno della più ampia ‘Mastercampus Strategy’ presentata dall’Università di Parma, lo spazio di borgo Tanzi, infatti, verrà adibito a foresteria della residenza Sant’Ilario. Un progetto che vede contrari gli occupanti, perchè, scrivono “prevede che i locali occupati da ArtLab vengano ristrutturati ed adibiti ad uso foresteria. Insomma, il contenuto sociale dei progetti costruiti in 4 anni di vita verranno spazzati via per dare vita a un albergo”.
L’ASSEMBLEA PUBBLICA– Per tenere alta l’attenzione sul rischio sgombero, e coinvolgere la cittadinanza in un tentativo di mediazione, sabato 7 febbraio è stata indetta dagli studenti di ArtLab un’assemblea che, a dispetto del clima teso che ne ha contornato lo svolgimento, ha visto la presenza di circa duecentocinquanta persone. Leitmotiv dell’incontro alla Corale Verdi è stata la storia di ArtLab riassunta in un video che ha fatto da apripista agli interventi dei rappresentanti delle numerose associazioni cittadine a sostegno dell’attività svolta in borgo Tanzi. Nel dibattito anche la testimonianza del professor Antonio Bodini, ricercatore del Dipartimento di Bioscienze, critico nei confronti delle scelte di distribuzione delle risorse da parte dell’Ateneo a fronte di altre strutture che richiederebbero lavori urgenti e che – come riferito dallo stesso – proprio dal rettore ha ricevuto in risposta l’accusa di appoggiare la protesta in quanto “ideologicamente schierato”.
LA REPLICA DEL RETTORE BORGHI – Da parte dell’Università non è mancata la replica giunta già venerdì tramite le parole del rettore Loris Borghi in risposta ad un comunicato diffuso da ArtLab. Precisando in prima battuta l’iniziale disponibilità al dialogo e i diversi incontri svolti con gli stessi studenti di ArtLab, Borghi ha ribadito di riconoscere le attività portate avanti negli anni. “L’Università – aggiunge poi però il rettore rivolgendosi direttamente ai giovani – non può non prendersi cura di una proprietà demaniale affidata alla sua responsabilità, da voi illegittimamente occupata, e soprattutto priva dei requisiti d’uso e di agibilità rispetto alle attività svolte con evidenti rischi in termini di sicurezza ed incolumità delle persone”. In alternativa per “dare spazio al protagonismo dei nostri studenti“, il rettore sottolinea la possibilità di “nuovi spazi per attività di autogestione studentesca” facendo riferimento alla già avviata riqualificazione della ‘Casa dello Studente‘ di vicolo Grossardi. “Le migliori realtà di ArtLab potranno concorrere all’attribuzione di questi nuovi spazi e attrezzature”. Entrando nel dettaglio dei piani previsti per lo stabile di borgo Tanzi, il rettore torna sui pericoli in cui si puó incorrere utilizzando a scopi collettivi spazi nati a scopo domestico e quindi privi della sicurezza necessaria. “Il buon senso suggerisce, invece, di poterli recuperare ad incremento della ricettività della nostra foresteria universitaria” e precisa “non albergo a quattro stelle, foresteria, dunque, per studenti, ricercatori, visiting professor, ospiti italiani e stranieri”. “Nessuna operazione privatistica né tantomeno ‘palazzinara’”.
di Alice Caro e Eliana Tripaldi
Quale capolinea scusa?!