Post mortem: tra vampiri, horror e risate
Per questo Halloween, un'originale serie scandinava che vi sorprenderà.
Siamo ormai giunti alla notte di Halloween e come ogni anno le reti televisive, ma soprattutto le varie piattaforme streaming propongono una vasta gamma di film e serie, dai grandi classici alle novità del momento. Tra queste ultime troviamo Post Mortem – Nessuno muore a Skarnes, la serie thriller scandinava targata Netflix uscita lo scorso agosto. Si tratta di una serie breve – sei episodi della durata di circa 45 minuti l’uno – che vede i vampiri come i protagonisti assoluti di questa storia.
I vampiri sono tra noi
Questa volta dimenticate però il Dracula di Bram Stoker e ancor di più la saga di Twilight, perchè qui non abbiamo a che fare né con mostri ripugnanti né con vampiri innamorati: si tratta di esseri che assomigliano in tutto e per tutto a noi umani e che, mentre cercano ancora di capire chi – o meglio cosa – sono, devono convivere con i ‘mortali’, ignari della loro natura oscura e lottare ogni giorno affinché i loro istinti non abbiano la meglio, mettendo a rischio loro stessi e chi gli sta intorno. Tutto questo e molto altro si trova costretta a dover affrontare la protagonista, Live Hallangen, all’apparenza una ragazza normalissima, anonima e un po’ impacciata, che ha sempre condotto una vita monotona e tranquilla in un piccolo paesino della Norvegia del sud dei giorni nostri e perciò insospettabile. Anche l’ambientazione dunque fa la sua parte: questa storia potrebbe accadere in una città o paese come quello in cui viviamo in un giorno qualunque, quando meno ce lo aspettiamo. Tutto ciò ci permette di immedesimarci a pieno con il personaggio-vampiro e il suo punto di vista: immaginatevi se la vostra routine quotidiana venisse stravolta in questo modo, non potendo più pensare a nient’altro se non a resistere agli impulsi generati dal desiderio di sangue umano, e che da ciò dipenda la vostra sopravvivenza.
Una trama intrigante e misteriosa
Normalmente si ha un’introduzione al protagonista che ci presenta nei primissimi episodi il personaggio e almeno in parte il suo background, ma qui l’intreccio è particolare, perché la prima scena che ci viene presentata ha inizio con la morte di Live, quando due agenti della polizia locale recuperano il suo cadavere in un campo abbandonato. Trattandosi di un piccolo paese, l’unica agenzia di onoranze funebri che può occuparsi del corpo è quella gestita da Arvid e Odd Hallangen, rispettivamente il padre e il fratello della vittima. La famiglia è addolorata e gli abitanti sono scossi da questo avvenimento, tuttavia succede qualcosa di straordinario: Live si risveglia in obitorio, nel bel mezzo di un’autopsia, come se fosse uscita da un coma, nonostante fosse stata dichiarata morta dai medici legali. Certo, si tratta di un miracolo e, per quanto sia incredibile, a Skarnes sono comunque tutti sollevati… tutti tranne uno, il padre di Live, che si mostra sospettoso e preoccupato. Forse sa qualcosa che gli altri non sanno? Qualcosa che riguarda il passato e i segreti che questa famiglia nasconde e dei quali solo lui è a conoscenza? Quel che è certo è che da quel giorno la vita della giovane donna non sarà più la stessa e ci saranno ancora molti colpi scena, misteri svelati e tanta suspense che vi trascinerà sempre di più e vi lascerà incollati allo schermo fino all’ultimo episodio.
Il black humour che conquista
Ebbene sembra proprio questo il punto forte di Post Mortem: il saper combinare in maniera perfetta il thriller e la commedia, aggiungendo quella giusta dose di humour che la rende una delle serie di nicchia più accattivanti tra quelle presenti su Netflix. Diverse sono infatti le gag all’interno dello show, che alleggeriscono il tema noir senza essere troppo sfacciate, né demenziali e ci permettono di tirare un sospiro di sollievo tra un momento di tensione e l’altro.
La scelta di un protagonista spontaneo, ben lontano dal classico stereotipo di vampiro, un’ambientazione più che realistica e una chiave di lettura umoristica, la rendono un must tra le varie serie adatte a chi desidera festeggiare il 31 ottobre o semplicemente vedere qualcosa di diverso, perfettamente all’altezza di molte altre serie e film dello stesso genere ritenuti più popolari.
di Arianna Galeotti
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