Non solo musica: l’omaggio di Bruson alla ‘sua’ Parma

DONATA ALLA FONDAZIONE CARIPARMA LA COLLEZIONE DI QUADRI DEL CELEBRE BARITONO

Giovanni Boldini: Signora bionda in abito da sera pastello su cartaNon solo arte visiva ma anche musica al Palazzo Bossi Bocchi che dal 28 settembre al 27 gennaio ospita la collezione privata donata dal baritono Renato Bruson alla Fondazione Cariparma. Settanta i quadri esposti, risultato della grande passione che il cantante, insieme alla moglie Tita Tegano, ha da sempre nutrito nei confronti dell’arte e in particolar modo di quella italiana della fine del XIX e inizio XX secolo.

Il percorso della mostra prevede che nel corridoio che precede le sale il visitatore venga accolto da una serie di pannelli, curati dalla moglie,  dedicati alla figura di Bruson. Le tante foto presenti lo ritraggono sul palco dove, nel corso della sua carriera, ha dato vita ai più grandi personaggi della lirica soprattutto verdiana. Ad esempio Jago, Nabucco, Machbeth e Carlo V. Molte le onorificenze raccolte, a segnalare il grande apprezzamento di pubblico e di critica, come la Laurea Honoris Causa in materie letterarie conferita dall’Università di Urbino o il titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana. E molte le collaborazioni con grandi artisti, dal direttore Riccardo Muti al regista Franco Zeffirelli.

Entrando nella prima sala, lo spettatore è accolto dal meraviglioso Ritratto di bambina di Telemaco Signorini, macchiaiolo della scuola toscana. La visita prosegue con ben quattordici opere del maestro ferrarese Giovanni Boldini (molto amato da Bruson), tra i quali primeggia il maestoso quadro dal titolo Signora bionda in abito da sera che ritrae una donna di spalle che concede al fruitore di godere della sua bianca schiena nuda.

Altro nome importante è quello di Segantini, pittore ascrivibile nel filone del neo-impressionismo e del divisionismo, presente con il suo Canestro di fichi, che colpisce per la bellezza degli oggetti accarezzati dalla luce.

Il resto della collezione raccoglie le opere di altri macchiaioli come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Niccolò Cannicci e importanti vedutisti veneti come i fratelli  Guglielmo e Beppe Ciardi, Pietro Galter , Leonardo Bazzaro, Ettore Tito, Pietro Fragiacomo e Italico Brass. La collezione, inoltre, mostra una certa coerenza nel comporre nuclei di scuole, in special modo quella veneta e toscana, e una particolare predilezione per la paesaggistica, soprattutto quella che ritrae la laguna di Venezia e le sue gondole, essendo Bruson di origine veneta. E’ un viaggio che sconfina tra panorami agresti e lagunari, ritratti di ragazze in abiti da sera o colte nell’atto di agghindarsi, scene di vita campestre e nature morte.

Parma per Renato Bruson non è stata una scelta casuale, ma un atto d’amore. Un amore iniziato nel 1967 con il debutto al Teatro Regio con l’opera verdiana La forza del destino e culminato con il riconoscimento di cittadinanza onoraria. Il grande baritono omaggia così la città che lo ha reso una delle più importanti voci della storia del melodramma e lo fa, ancora una volta, attraverso l’arte.

 

di Federica Russo, Debora Vella, Guendalina Truden, Giulia Campisi, Sara Valente

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*