Less is more: alla scoperta del minimalismo

Sbarazzandosi del superfluo si può vivere più serenamente? Abbiamo veramente bisogno di tutti quegli oggetti che ci riempiono la casa? Il minimalismo porta notevoli benefici, non solo a noi stessi ma anche all'ambiente

Quando pensiamo alla società moderna è estremamente evidente quanto questa sia una società consumista. Ovunque si trovano negozi di fast fashion (in cui ogni anno tantissimi vestiti vengono buttati perchè non considerati più “di tendenza”), scaffali pieni di cose usa e getta o che non sono realmente utili.

La filosofia del minimalismo si oppone a tutto ciò secondo il principio: “Less is more”.

Il termine minimalismo fu coniato nel 1965, quando il filosofo dell’arte inglese Richard Wollheim, ne parlò in un suo articolo, intitolato, appunto, “Minimal Art”. Il minimalismo nasce quindi nel secondo dopoguerra, ed esiste in vari ambiti: nell’arte nasce negli anni ’60 come risposta alla pop art ed è caratterizzato dall’anti espressività e impersonalità, nella musica si basa su melodie semplici e veloci e nella letteratura si ottiene tramite frasi brevi ed essenziali, evitando l’uso di avverbi, aggettivi e descrizioni dettagliate.

L’aspetto più interessante è, senza dubbio, il minimalismo come stile di vita. L’obiettivo è quello di rimuovere il superfluo dalle nostre vite e concentrarsi solo sull’essenziale. Questo significa meno vestiti, meno mobili, meno scarpe, meno prodotti per la cura del corpo, ma anche meno persone con le quali relazionarsi, meno impegni, meno attività e di conseguenza meno oggetti di cui occuparsi, da pulire o sistemare e quindi più tempo da dedicare a ciò che si ritiene davvero importante.

Per abbracciare il minimalismo è fondamentale conoscere se stessi e le proprie priorità, e partendo da queste eliminare tutto ciò che non è importante, che non arricchisce, ma anzi, rende più complicata la vita e non ci fa sentire leggeri, felici. 

Il blog “spazio grigio”

Irina Potinga, creatrice del blog Spazio grigio, ha deciso di intraprendere uno stile di vita minimalista, e racconta la sua esperienza anche tramite il suo canale su YouTube e la sua pagina Instagram.

Dopo essersi laureata e aver lavorato per alcuni anni in un ambito che non le piaceva realmente, ha deciso di lasciare tutto e dedicarsi a ciò che la fa stare davvero bene. Oggi ha più di 100.000 iscritti su YouTube e circa 55.000 followers su Instagram, e ogni giorno, tramite post, video e storie, dà consigli e idee su come migliorare la propria vita e renderla più facile attraverso il minimalismo. 

In un TED talk, fatto ad aprile 2021, ha parlato della sua vita 3 anni fa, e di quanto fosse insoddisfatta nonostante avesse un buon lavoro, un buon stipendio e una bella casa. Il suo primo passo è stato fare il decluttering, realizzando che così facendo, “avrebbe sempre indossato i suoi vestiti migliori”, e ha poi applicato questa riflessione ad ogni ambito della sua vita.
Liberandosi dagli oggetti che la legavano al suo passato, è stato più facile concentrarsi su chi vorrà essere in futuro.

I passi successivi sono stati trasferirsi da Bruxelles all’Italia, e oggi lei afferma: “Ho fatto tutto questo per trovare la felicità e posso dire di esserci riuscita grazie al minimalismo, perché mi sono liberata dal superfluo”.

Lei è anche vegana e sui suoi canali social ogni giorno propone anche ricette per dimostrare come uno stile di vita più sostenibile può migliorarci la vita.

Un passo davvero semplice e che ciascuno di noi può fare per avvicinarsi a questa filosofia di vita è il decluttering: letteralmente significa “fare spazio, eliminare gli ingombri” eliminare tutto ciò che non si usa più, ad esempio vestiti o scarpe, ma anche trucchi, prodotti per la skin care, libri, scartoffie…

Quante volte prima di un evento o un’occasione capita di trovarsi a scegliere l’outfit tra decine di vestite e non sapere cosa mettersi? L’obiettivo del minimalismo è semplificare la scelta, riducendo il numero di vestiti.
Avere meno”, infatti, porta a meno stress e meno dubbi su cosa utilizzare o indossare.

Irina, che da qualche mese si è sposata, ha comprato un abito da sposa fatto con tessuti sostenibili e made in Italy, e dopo il matrimonio ha deciso di modificarlo e ha realizzato un top e una gonna che quindi potrà riutilizzare, senza dover chiudere l’abito in un armadio perché non adatto a nessuna occasione.

Il minimalismo digitale


Gli smartphone e i dispositivi elettronici diventano sempre più una grande distrazione, quindi si parla anche di minimalismo digitale: disattivare le notifiche, eliminare app inutili o impostare un timer per i vari social potrebbero essere alcuni esempi di come ridurre il tempo che ogni giorno perdiamo al cellulare, per dedicarlo ad attività più produttive o anche semplicemente per riposarsi.

Anche la dispensa e la cucina possono essere minimaliste, e i punti base sono: comprare solo ciò che si consumerà in tempi brevi, non tenere scorte infinite, non acquistare cibi già pronti ma cucinare e preparare i propri piatti, non buttare gli scarti e riutilizzarli per creare nuove preparazioni, acquistare frutta e verdura di stagione e cibi non processati… Per quanto riguarda utensili, pentole e padelle è sufficiente possederne due o tre di misure diverse, e non averne molte dello stesso materiale o dimensione. 

Il minimalismo è anche uno stato mentale: bisogna imparare ad avere tempo libero in cui riposarsi e non fare nulla, perché è importante avere dei momenti in cui stare semplicemente in silenzio ed eliminare ogni pensiero negativo. Quindi, è fondamentale anche imparare a dire di no: a persone, impegni e opportunità che non si considerano priorità.

Perché diventare minimalisti

Il minimalismo ha moltissimi vantaggi, ed è proprio per questo che sempre più persone lo adottano come stile di vita e non riescono più a farne a meno… eccone alcuni:
Si risparmia, perché acquistando solo ciò che davvero dà piacere, di fatto si acquista meno, e quei soldi possono essere investiti in viaggi, esperienze o qualunque cosa che non sia materiale e che porti ad una felicità effimera.
Si aiuta l’ambiente, acquistando meno o di seconda mano, e cibo di stagione si inquina meno e si è più sostenibili.
Si è più felici, ci si sente più leggeri e soddisfatti
Pulire e riordinare diventa più facile, e se si lavora da casa si è più concentrati

Leggendo tutto ciò non è difficile capire perché tantissime persone che lo provano se ne innamorano. In una società come quella contemporanea, estremamente consumista, spesso ci si sente schiacciati dalla necessità di possedere sempre di più. La reazione a questo attaccamento nei confronti delle cose materiali non può che essere il minimalismo, e quindi l’idea che sbarazzandosi del superfluo si possa vivere più serenamente. L’obiettivo è distogliere l’attenzione da ciò che non conta, e riportarla su noi stessi.

Come diceva Thoreau, scrittore e filosofo statunitense vissuto nel XIX secolo:  “Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose che può lasciar perdere”.

di Marianna Dalcò

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