Paterson, ode all’arte della poesia

La dolcezza umana della semplicità e della circolarità della vita in una pellicola meravigliosa

Paterson è un film statunitense, scritto e diretto da Jim Jarmush ed è prodotto dagli Amazon Studios.

fonte: Imdb

Paterson, interpretato da un magistrale Adam Driver, è un autista di autobus con la passione della poesia.
Il film ci permette di entrare a far parte della vita di Paterson per una settimana.

La prima cosa che lo spettatore coglie è il rapporto tra Paterson-Adam Driver e Paterson-città, in cui vive il protagonista.
Paterson è una città tranquilla, statica ancorata ad un atmosfera vintage. Ricca di ricordi, persone e fatti che l’hanno resa grande in passato; ma ormai abbandonata e senza futuro.
Dalla ripetizione del nome del protagonista e la città in cui vive possiamo cogliere quanto per il regista sia importante il tema della ciclicità e della circolarità.

fonte: Imdb

CIRCOLARITÀ: LA CHIAVE DI LETTURA DEL FILM

La circolarità è ricorrente in tutto il film; Paterson si sveglia tutte le mattine tra le 6 e le 6:30 a fianco dell’amatissima moglie Laura (Golshifteh Farahani). Ogni giorno va a lavoro e percorre la stessa tratta con il suo autobus numero 23, torna a casa a cenare, porta a spasso Marvin, il cane di famiglia con cui non ha un buonissimo rapporto, si concede una birra al bar di Doc, per poi tornare a casa a dormire. I giorni si susseguono e sembrano uno identico all’altro, ma a differenziarli sono le poesie, dense di passione, personali ed uniche, che Paterson scrive nel suo taccuino segreto.

La vita di Paterson sembra statica e monotona, ma è proprio nello scorrere di queste giornate che ci rendiamo conto del ritmo calzante, pieno di imprevisti, conversazioni, incontri e sfumature che arricchiscono il tempo che passiamo sulla terra.

fonte: Imdb

Si vive ogni giorno come se avessimo tutto il tempo del mondo, ma non è così. Il nostro tempo è limitato.
Paterson questo l’ha capito bene, infatti in lui c’è un profondo senso di tristezza e angoscia che lo accompagna nella quotidianità. Nulla ha più senso. L’ambizione, il lavoro, anche l’amore (uno dei sentimenti più puri) diventa un compromesso. Jim Jarmush riesce bene a rappresentarlo con immagini semplici, dirette ma, allo stesso tempo, di una potenza densa di significato. Il regista non ha fretta, si prende il suo tempo per mostraci quanta bellezza c’è in tutto ciò che ci circonda; ci regala un film che è un inno alla vita e all’arte della poesia e vuole ricordarci la meravigliosa forza delle Infinite possibilità della pagina bianca”.

Di Alessio Garritano

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