Intelligenza artificiale applicata al settore beauty

Ecco le potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata al comparto cosmetico, ma va messa particolare attenzione alle considerazioni etiche e alla sicurezza dei dati

La cosmetologia è un campo unico incentrato su pazienti sani. Prevede trattamenti locali per affrontare condizioni dermatologiche che non rappresentano una minaccia diretta per la salute fisica degli individui, ma che spesso impattano significativamente sulla qualità della vita. 

Negli ultimi anni, l’impiego dell’intelligenza artificiale (AI) in ambito beauty ha compiuto passi da gigante, offrendo capacità predittive che incrementano la soddisfazione dei consumatori e allineando le loro aspettative con risultati realmente raggiungibili. 

Sul tema sono stati condotti diversi studi. Tra questi si cita “Cosmetology in the Era of Artificial Intelligence”(2024) di Grech VS, Kefala V, Rallis E.. Ma anche “Deep learning-based skin care product recommendation: A focus on cosmetic ingredient analysis and facial skin conditions” di Lee J, Yoon H, Kim S, Lee C, Lee J, Yoo S. . J Cosmet Dermatol sempre nel 2024. 

Nel 2023 Georgievskaya A., Tlyachev T., Danko D. e altri ricercatori pubblicarono invece “How artificial intelligence adopts human biases: the case of cosmetic skincare industry”

Allineare aspettative e risultati

La soddisfazione del cliente è un fattore critico in campo cosmetico in quanto influenza l’acquisto dei prodotti. Studi recenti hanno ampliato ed esplorato il potenziale dell’intelligenza artificiale (AI) nel riconoscimento delle emozioni e lo hanno sfruttato per generare consigli cosmetici personalizzati. 

Sono stati, ad esempio, sviluppati modelli di reti neurali convoluzionali (CNN) per valutare i dati dell’elettroencefalografia (EEG) e misurare oggettivamente le emozioni dei consumatori durante l’applicazione di creme cosmetiche dalla texture differente.

Prevedendo efficacemente le risposte, i professionisti del settore possono associare le aspettative a risultati raggiungibili, migliorando così la soddisfazione generale e la fiducia nel processo da parte degli eventuali acquirenti. 

AI per una skincare più accessibile e su misura

L’intelligenza artificiale rende la cura estetica più accessibile, conveniente e comoda. Basti pensare a tutte quelle tecnologie che consentono consulenze a distanza analizzando le condizioni della pelle tramite fotografie, a vantaggio delle persone residenti in aree remote o poco servite. Sono invece un esempio di personalizzazione i quiz online che, tramite la raccolta di dati demografici, caratteristiche della pelle e preferenze estetiche, guidano l’utente nella scelta del cosmetico più adatto alle esigenze individuali. 

A proposito di make-up, le aziende che propongono metodi per simulare applicazioni di trucco virtuale sono sempre più diffuse. 

Sarà capitato ai più di imbattersi in tool che consentono di provare comodamente da casa o in negozio rossetti e fondotinta, contribuendo alla scelta della nuance desiderata.

Nonostante i numerosi progressi, l’applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) incontra notevoli limitazioni dovute alla sottorappresentazione nei set di dati, ad esempio, per quanto riguarda la pelle di colore (SOC). Per classificare le tonalità dell’incarnato, gli attuali programmi si basano spesso sulla scala Fitzpatrick Skin Phototype (FST I-VI), che è però imperfetta per la classificazione della cute nera (SOC).

Colmare il divario tra cosmetologi e dermatologi

La collaborazione tra dermatologi e cosmetologi assume un ruolo cruciale nella gestione e nel trattamento dell’acne, una patologia infiammatoria cronica multifattoriale del follicolo pilo-sebaceo che può influenzare la qualità della vita dei pazienti, minandone l’autostima. Comprendere le caratteristiche uniche di ogni tipo di acne è fondamentale per una diagnosi efficace e per approcci di trattamento personalizzati. 

Integrare l’intelligenza artificiale in cosmetologia e dermatologia può costituire un prezioso aiuto nell’identificare e distinguere noduli, pustole, cisti, papule, punti neri, punti bianchi e pelle normale, nel classificare l’acne come comedonica, cistica, pustolosa e cheloidea e nel discriminare tra acne infiammatoria e non.

Considerazioni etiche e sicurezza dei dati

L’intelligenza artificiale (AI) assume compiti tradizionalmente svolti dagli esseri umani e può, pertanto, ereditare pregiudizi che portano a discriminazioni ingiuste. È lo specchio di come la società vede gli individui e i gruppi di persone. 

In altre parole, è un riflesso del pensiero umano e della visione soggettiva della società.

In cosmetologia, i bias legati all’etnia derivano frequentemente dalla sottorappresentazione di determinati toni della pelle, mentre quelli di genere possono trascurare le influenze ormonali sulla salute cutanea. E ancora, quelli connessi all’età possono perfino generare aspettative irrealistiche.

Tutti questi pregiudizi possono condizionare le raccomandazioni sui prodotti e sull’efficienza del trattamento. 

Se i dati di formazione dei sistemi d’intelligenza artificiale (AI) danno prevalenza a determinati dati demografici, questa può raccomandare in modo sproporzionato i prodotti più efficaci per certi gruppi, portando a suggerimenti inadeguati per individui con caratteristiche cutanee diverse. 

Il tutto può comportare risultati di trattamento non ottimali e perpetuare rigidi standard di bellezza, emarginando coloro che non si conformano a questi ideali. 

Sebbene l’intelligenza artificiale (AI) abbia il potenziale per perfezionare le esperienze dei clienti con soluzioni personalizzate, affrontare e correggere i bias sopramenzionati è fondamentale per garantire raccomandazioni eque ed efficaci per tutti gli utenti.

Anche la trasparenza rimane una sfida critica dei sistemi d’intelligenza artificiale (AI): garantire l’affidabilità dell’analisi dei dati richiede sforzi per eliminare le lacune nelle prestazioni. 

Da ultimo, il settore della bellezza spesso si basa su informazioni sensibili come dati biometrici e analisi del viso. Vien da sé quanto la privacy dei dati nella cosmetologia basata sull’intelligenza artificiale (AI) sia un aspetto essenziale da considerare. 

I dati impiegati per le raccomandazioni personalizzate sui prodotti beauty includono, in genere, informazioni di base, come posizione e dettagli demografici (sesso ed età), tipi di pelle e obiettivi, allergie e dati comportamentali (cronologia di navigazione, registri delle transazioni, parole chiave di ricerca e contenuti fruiti). L’adesione alla conformità normativa e l’incorporazione dei principi di privacy by design sono passaggi chiave nello sviluppo di sistemi d’intelligenza artificiale (AI) etici e responsabili.

L’AI Act dell’Unione Europea, istituito nel 2021, funge da quadro normativo cruciale per affrontare le sfide e salvaguardare i diritti fondamentali nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI). 

Il futuro dei cosmetici

Il futuro della cosmetologia nell’era dell’intelligenza artificiale (AI) è molto promettente: offre nuovi livelli di personalizzazione, efficienza ed inclusività. Adottare queste tecnologie risulterà, pertanto, essenziale per ridefinire il panorama della cosmetologia e migliorare la qualità della vita complessiva degli individui a livello globale.

A fare la differenza sarà lo sviluppo di modelli più inclusivi, in ​​grado di servire con precisione popolazioni differenti, affinché tutti i consumatori possano trarre vantaggio dal progresso. 

La collaborazione in corso tra dermatologi, cosmetologi e sviluppatori di sistemi d’intelligenza artificiale consentirà di perfezionare i modelli e, di conseguenza, l’applicabilità in contesti reali.

di Elena Pascucci

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