Open Day, università in vetrina: quasi cinquemila visitatori da tutta Italia

MEDICINA, ECONOMIA E INGEGNERIA I CORSI PIU' GETTONATI

ppInformare e orientare. Ecco il duplice obiettivo dell’Open Day, un’opportunità per le future matricole di incontrare, conoscere e scegliere l’Università di Parma per il proprio percorso di studi, che ha visto giovedì 16 e venerdì 17 aprile, affollare i corridoi del Palazzo Centrale ben 4.800 visitatori arrivati anche da molto lontano. Fra i possibili futuri studenti, infatti, non ci sono solo parmigiani, ma anche molti ragazzi provenienti dal sud: Sicilia, Puglia, Calabria e Campania. Alcuni di loro sono accompagnati dai genitori  per farsi aiutare sia nella scelta della facoltà che per trovare un alloggio adeguato. Girano tra i corridoi e chiedono informazioni direttamente ai docenti, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti dell’Ateneo sui corsi di laurea ai quali sono interessati. Dieci gli stand presenti, i più gettonati sembrano essere quelli dell’ambito medico-chirurgico, economico e Ingegneria.

“COSA FARO’ DA GRANDE” – “ Sono arrivata da poco- spiega Arianna, studentessa diciottenne di Milano-, però ho già tutte le informazioni di cui avevo bisogno. Sono molto indecisa tra Economia e Ingegneria. Tra poco seguirò la presentazione in Aula Magna, spero mi aiuti a chiarire le idee”. Più decisa, invece, sembra Anna, studentessa liceale di Lecce. “Sono convinta: mi iscriverò a Scienze Sociali. Questa giornata rappresenta non solo un’occasione di approfondimento e di confronto con l’Università, ma anche un modo per conoscere meglio i futuri docenti”.

Le presentazioni dei corsi sono state fatte, sia giovedì che venerdì, per dare a chiunque la possibilità di informarsi sulle proposte parmigiane. L’affluenza, però, è tale che molti studenti devono seguire la presentazione fuori dall’aula tramite un televisore e un audio poco chiaro.“Siamo un po’ insoddisfatte per come è stata organizzata la giornata, siamo venute da Piacenza per ascoltare la presentazione dell’ambito medico, ma c’era troppa gente e non abbiamo potuto seguirla- dicono Angelica e Beatrice-. C’è troppa confusione”.

TANTI INDECISI – I sogni nel cassetto e i dubbi sul futuro sono due elementi importanti che incidono sulla scelta del percorso da intraprendere e fanno parte del bagaglio che ogni futuro studente universitario, girando per gli stand dell’Open Day, porta con sé. Gli studenti più convinti delle loro scelte sembrano essere quelli di Medicina. Ma tra i giovani c’è anche chi vorrebbe fare il nutrizionista o il dietologo, come afferma uno dei rappresentanti dello stand di Agroalimenta: “Sono i due corsi più gettonati, tanti ragazzi hanno voluto delle informazioni e sembravano molto convinti”.
Sono molti però coloro che, girando fra gli stand, riempendo la borsa e la testa di opuscoli e informazioni, hanno anche scoperto facoltà nuove che non avevano considerato e così la loro scelta si è ulteriormente complicata.
L’Open Day, unendo le presentazioni di tutti i corsi in una sola location ha dato la possibilità a tutti di poter confrontare le varie facoltà, facilitandone la decisione.”L’affluenza degli studenti che sono venuti ad informarsi sul corso è stata maggiore rispetto agli altri anni, quando facevamo la nostra presentazione al Campus, isolati dalle altre facoltà”, dice il prof. Restivo del Dipartimento di Bioscienze. Molti indecisi, inoltre, hanno scoperto altre facoltà interessanti e così la scelta si è ulteriormente complicata.

IL PARERE DEI PROFESSORI- Ma l’Open Day non è solo un’occasione per i ragazzi delle scuole superiori per comprendere il percorso di studi che si vuole intraprendere, ma anche un momento che permette all’Ateneo di far conoscere i suoi corsi di studio, i servizi e le strutture. “Abbiamo avuto un’affluenza molto alta fino a metà mattina- spiega il prof. Deriu dallo stand Umanistico e di Scienze Umane-, molte studentesse ci hanno chiesto informazioni sui percorsi formativi e sui programmi didattici. C’è stato anche chi ha voluto dei consigli su quale fosse la triennale più idonea per una futura magistrale in Giornalismo”.

Anche allo stand di Farmacia, la professoressa Favari si dice molto soddisfatta: “L’affluenza è stata buona, questo luogo a mio avviso si presta molto a iniziative di questo tipo. Abbiamo avuto un buon riscontro perché sono stati davvero tanti i ragazzi che hanno mostrato interesse per il nostro corso di studi”. Non si può dare una risposta univoca, anche se, intervistando i giovani presenti all’ Open Day,è emerso che non sempre i sogni sono il motivo che spinge a scegliere una strada invece che un’altra. Con la crisi degli ultimi tempi, i giovani aspirano a compiere un percorso di studio che offra sicuri sbocchi lavorativi, prediligendo molte volte facoltà che garantiscono un lavoro piuttosto che scegliere di studiare qualcosa che piace davvero.

VIVERE L’UNIVERSITA’ –  Conoscere e imparare sono due attività che non si svolgono esclusivamente in solitudine con il naso fra i libri, ma diventano anche occasione di confronto con altri studenti e di divertimento, proprio grazie alle attività extracurricolari che l’università offre. Per gli studenti di Medicina, che hanno voglia di imparare e mettere alla prova le proprie conoscenze teoriche nel proprio ambito, possono iscriversi all’associazione medica dell’unione sanitaria.
Per chi aspira a diventare la futura voce del giornalismo e vuole provare il brivido di collaborare con un giornale può partecipare al laboratorio offerto da Parmateneo. Radiorevolution, invece, è in cerca di una personalità carismatica e con tanto da esprimere che abbia voglia di lavorare e divertirsi con loro in radio. Il Teatrodue propone non solo spettacoli, che costano dieci euro per gli studenti universitari, ma anche corsi di approfondimento e formazione teatrale. C’è poi Borgolab, un laboratorio di cultura civica che ha lo scopo di formare giovani cittadini responsabili sia del loro presente che del loro futuro. Infine Studentoffice accoglie gli studenti smarriti, rispondendo a tutte le loro domande e aiutandoli durante il loro percorso di studi.

Scegliere il proprio cammino nella vita è un’impresa ardua che implica degli sbagli e delle difficoltà. L’Open day serve non solo per limitare gli sbagli e per aiutare nella scelta, ma anche per mostrare che è con lo scambio di esperienze e di informazioni, date sia dagli studenti più anziani e sia dai professori, che si può capire cosa si vuole veramente fare, iniziando a eliminare le materie che sicuramente non piacciono. E se gli studenti anche dopo l’Open Day si sentiranno ancora indecisi, saranno comunque in buona compagnia: non è mai troppo tardi per cambiare corso o iscriversi all’università e ricominciare a studiare.

di Giulia Campisi e Carlotta Falcone