Tessuti aerei: quando la voglia di volare supera la paura

CIRCOLARMENTE: DAL CIRCO ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI

giulia.melaIncanto, leggerezza, grazia e armonia sono solo alcune delle sensazioni che vengono trasmesse in uno spettacolo di tessuti aerei. Ma se volessimo andare nel cuore di questa disciplina? Se non ci bastasse più immaginare di essere lassù in alto, ma volessimo vivere personalmente quella perfetta armonia tra corpo e aria? Basta provare.

VOGLIA DI VOLARE – I tessuti aerei, conosciuti in inglese come ‘aerial silk’, sono una disciplina acrobatica circense nata in Francia negli anni ’70. Diventati celebri grazie agli spettacoli del ‘Cirque du Sole’ all’inizio del 2000 oggi vantano varie scuole sul territorio nazionale e internazionale. “Questa disciplina, approcciata a livello ludico, si sta diffondendo molto velocemente in tutto il mondo -racconta Giulia Mela, giovane artista di Parma- e prende la piega dello yoga e del pilates. Ha molto successo in quanto con poco ci si può divertire e tenersi tonici allo stesso tempo”. Praticabile con l’impiego di una lunga striscia di tessuto leggermente elastico largo circa 7 metri, fissato a un gancio, gli acrobati eseguono acrobazie spettacolari, chiavi di movimento e cadute simulate. Durante le performance il tessuto annodato e sciolto dall’artista gli permette di rimanere in equilibro creando solo con l’utilizzo del proprio corpo posizioni appariscenti come la ‘chiave di ventre, il pipistrello, la chiave di piede e il Buddah’. Svolta a decine di metri d’altezza, l’ariel silk è un’attività esercitata sia da uomini che da donne che richiede una grande preparazione fisica. Anche se più sicura di quanto non possa apparire, è un’arte che deve essere svolta con coscienza e molta attenzione in quanto c’è un fattore di rischio non trascurabile: bruciature, sfregamenti sono all’ordine del giorno, fratture o infortuni muscolari invece sono più rari. “Si tratta di uno sport pericoloso, anche nella sua versione ludica -aggiunge la sportiva-: per quanto semplice possano essere i primi esercizi, è molto importante mantenere una coscienza attiva, visto che ci si può danneggiare gravemente e in maniera permanente”. Dal circo alla vita di tutti i giorni sul territorio italiano stanno nascendo sempre più scuole d’arte circense soprattutto nelle grandi città (Milano, Roma e Firenze), ma anche a Parma si possono trovare svariate aggregazioni: “Alla Pole Dance è attivo un corso per tutti i livelli, nelle città più grandi invece si possono incontrare altri attrezzi tipici circensi che praticano il trapezio statico, la corda liscia, il cerchio e quant’altro”. Per chi invece sogna di fare di queste discipline un vero proprio lavoro potrà accedere tramite audizioni a delle scuole preparatorie o superiori di discipline circensi che si occupano di formare veri e propri professionisti, tra cui la Flic e la Vertigo di Torino. Avvicinarsi ai teli aerei è molto semplice e nel caso di Giulia tutto è Volareavvenuto casualmente in rete: “Stavo cercando un corso che potesse piacermi per poter svolgere dell’attività fisica e così sono capitata sul sito di circolarmente.it, una scuola di circo della mia città”.

CIRCOLARMENTELa scuola di circo ludico educativo di Parma, non è professionale ma utilizza il circo in funzione di mezzo educativo pedagogico, in collegamento con un ramo della facoltà di Scienze Motorie che è ‘pedagogia delle arti circensi’. Una delle insegnanti della scuola, Beatrice Mariotti, parla del corso settimanale di tessuti aerei che ha per protagonisti un gruppo misto (dai 20 anni fino agli over 40). “I nostri corsi adulti vogliono essere coerenti con lo spirito di ‘circolarmente’, quindi anche nel corso di tessuto aereo non proponiamo un utilizzo tecnico dell’attrezzo, ma lo proponiamo in un modo espressivo e creativo in modo da poter arrivare a tutti, non solo a chi ha già una preparazione ginnico acrobatico”. Il corso permette a giovani e meno giovani di cimentarsi in questa nuova disciplina, resa famosa dalla televisione e soprattutto divulgata dai social media delle star. “Chiaramente se lo si volesse vivere al 100% da un certo livello in poi non è per tutti: solo l’approccio puramente tecnico risulterebbe frustrante e molti mollerebbero subito, perché è difficile e implica molta forza soprattutto nelle braccia, che nella vita non usiamo molto”. Chiunque, d’ istinto, cercherebbe di arrampicarsi con le braccia, mentre la mossa corretta è farsi leva usando i piedi, senza parlare dell’originalità del tessuto, non statico ma elastico. “Per prepararci facciamo tutto un lavoro a terra di potenziamento e allungamento, ma in modo molto giocoso: quando c’è costanza, c’è anche soddisfazione, non è impossibile.” Durante la lezione non manca infine un momento in cui esprimere se stessi e provare ad interpretare un pezzo musicale senza alcuna regola da seguire, improvvisando. “Le nostre lezioni -conclude Beatrice- sono ispirate dal libro ‘Lezione di volo’, dal quale prendiamo alcune frasi che sono espressione di questo sport. ‘Volare è come vivere: non è scontato ma bisogna imparare a farlo’ Noi qui a ‘circolarmente’ lo facciamo dal 2008″.

GIOVANI ARTISTI – Michele D’ErricoMichele, 22 anni, ha iniziato a praticare questo sport lo scorso ottobre: “Mi sono innamorato di questa disciplina subito, guardando uno spettacolo circense di mia cugina a Milano”. Un colpo di fulmine che ha portato Michele a sfidare la gravità perché “è una disciplina diversa dalle altre e nonostante sia un po’ faticosa, è ricca di grazia e armonia, permettendoti di esprimerti utilizzando i diversi movimenti e i tessuti”. Per lui l’appuntamento settimanale non è di certo un lavoro, ma comunque l’allenamento costante non è da sottovalutare: “La concentrazione è sempre molta durante ogni esercizio, non si può dimenticare che può essere davvero pericoloso e che il minimo errore può farti cadere”. Nonostante il movente iniziale, che nasca dal puro divertimento o dalla curiosità, dalla moda americana o dalla voglia di volare, molti altri ragazzi continuano a praticare la disciplina di tessuti aerei con entusiasmo. Quando la voglia di volare quindi, supera la paura di cadere, ecco che si va oltre lo sport e oltre la fatica. “La sensazione di rimanere sospeso in aria è veramente emozionante -conclude Michele:- all’inizio rimanere lassù, sospeso a certe altezze, mi faceva un po’ paura, ma adesso mi fa sentire libero”.

 di Mariana Guazzi e Alessandra Cucchi

1 Commento su Tessuti aerei: quando la voglia di volare supera la paura

  1. Desidero essere contata presto perche mi pace molto questo sport e per qualcosa eche mi poace fare so dare tutta me stessa

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