In bottiglia o di rubinetto: le due acque a confronto

PIÙ CONTROLLATA, ECONOMICA ED ECOLOGICA QUELLA PUBBLICA (E PURE BUONA)

Sappiamo cosa beviagatto-che-beve-acqua-dal-rubinetto.artmo? Qual è la differenza tra acqua minerale e quella dell’acquedotto? Ai controlli e nei controlli, la prima risposta.

Per accertare il rispetto dei parametri fissati dall’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, in tema d’acqua, la società privata Iren monitora le acque attraverso continui prelievi a cadenza mensile o stagionale su captazioni e impianti in 25 punti diversi. I campionamenti sulla rete, invece, sono a frequenza settimanale in 50 punti diversi per un totale di 458 controlli all’anno quando il minimo richiesto per legge è di 218. Inoltre, per legge, sono obbligatori ulteriori controlli eseguiti dall’Asl attraverso i laboratori di Arpa. E’ l’Asl ad avere il ruolo di garante nei confronti del cittadino, per questo nel 2013 ha effettuato in totale circa 1300 controlli.

Le acque minerali, invece, provengono generalmente da fonti di montagna considerate meno inquinate e non subiscono tutti i trattamenti di depurazione che spettano all’acqua della città. Le analisi chimiche e batteriologiche dell’acqua in bottiglia possono essere eseguite, per legge, una volta ogni 5 anni. L’acqua del rubinetto invece subisce controlli giornalieri.

 

tabella.artCOSA ESCE DAL RUBINETTO – La normativa prevede che il residuo fisso non superi i 1500 microgrammi per litro (l’acqua di Parma si aggira intorno a 500 mg/l) o che la durezza (cioè la presenza di sali come calcio e sodio) sia compresa tra i15-50°F (a Parma risulta di 32°F) e così via. Il cloro, con cui l’acqua viene trattata per la disinfezione, non è nocivo alla salute ed il cattivo odore e sapore può essere facilmente eliminato con un filtro o lasciando l’acqua in una caraffa per 15/30 minuti: il biossido di cloro essendo un gas si libera nell’ambiente. Anche il calcare, altra sostanza che scoraggia il consumo, non è nocivo per il nostro organismo. L’acqua del rubinetto “non fa male”: lo assicura anche il professor Antonio Bodini del Dipartimento di Biologia dell’Università di Parma.“Per legge – spiega – l’acqua pubblica dell’acquedotto è sottoposta a una serie di controlli e neanche il feticcio della durezza dell’acqua che porta i calcoli ai reni è giustificato. Nonostante le ‘dicerie’, l’acqua di bottiglia è meno controllata rispetto a quella dell’acquedotto: le bottigliette, infatti, fanno lunghi tragitti e possono rimanere per molto tempo, fino a due anni, in magazzini, a volte anche sotto il sole che può alterare la composizione della plastica”.

 

COSA C’E’ IN BOTTIGLIA – Per la legge italiana, l’acqua minerale non è classificabile come acqua potabile ma come acqua terapeutica, secondo il decreto legislativo n.176 dell’8 ottobre 2011. Le acque minerali devono infatti rispettare parametri meno rigidi rispetto all’acqua potabile dell’acquedotto: possono, ad esempio, avere un residuo fisso superiore a 1500mg/l o possono contenere fino a 50mg/l di arsenico, mentre il limite per l’acqua di acquedotto è di 10mg/l. Questo perché le acque minerali erano una volta vendute in farmacia e si consumavano per particolari esigenze mediche. Le abitudini si sono poi modificate e l’acqua minerale ha iniziato ad essere consumata quotidianamente, mentre la normativa non è stata aggiornata.

 

MA I DUBBI RESTANO – Eppure molti dubbi sono comprensibili visto l’inquinamento della Pianura Padana. Iren Emilia risponde con una nota in cui specifica che l’acqua del sistema idrico locale viene prelevata a profondità comprese tra i 40 e gli 80 metri sotterranei, dove non può essere raggiunta dagli agenti inquinanti e che è costantemente controllata, dal prelievo al rubinetto. Inoltre ci sono ben 3 procedure per il trattamento dell’acqua pubblica: la depurazione attraverso fanghi attivi, la denitrificazione che abbatte la concentrazione dei nitrati e la disinfezione che elimina i batteri e gli agenti patogeni attraverso il biossido di cloro.

Un ulteriore problema lo solleva il professor Antonio Bodini: “Ci dovrebbero essere da parte del Comune e di Iren più controlli sull’anzianità delle tubature nelle scuole e nelle case e la conseguente sostituzione nel caso di risultati insoddisfacenti, ma in questo la cittadinanza ha un ruolo attivo; se ci fosse una maggiore adesione nell’utilizzo dell’acqua del sindaco, ci sarebbe anche una maggiore attenzione sul degrado delle tubature, mentre se la gente preferisce la bottiglia ci saranno sempre meno controlli”.

 

bottigliavsrubinetto.artQUALI SONO I VANTAGGI ECONOMICI ED ECOLOGICI? – Consumare l’acqua di rubinetto è anche un beneficio ecologico perché non abbiamo più l’inquinamento dovuto al trasporto su gomma, anche di centinaia di km, e non ci sono più le terribili bottigliette di plastica che impiegano circa 7 secoli per decomporsi. L’Italia è una grande consumatrice di bottigliette d’acqua, siamo infatti al primo posto tra i paesi europei e al terzo posto nella classifica mondiale dopo Emirati Arabi e Messico. Un controsenso se pensiamo che l’Italia è tra i paesi con maggior presenza di fonti naturali di acqua potabile del mondo! Un italiano consuma ogni anno in media 180 bottiglie di plastica che corrispondono a 22 litri di petrolio e un’emissione di 23kg di CO2 oltre a 108 litri di acqua solo per la produzione della bottiglia stessa. Il problema ecologico arriva anche dal riciclaggio errato: solo il 20% di questa plastica viene riciclata correttamente per farne poi altri prodotti come maglioni di pile o componenti delle fibre ottiche.

Quando il consumatore acquista una bottiglietta d’acqua in media solo lo 0,1% del prezzo riguarda la materia prima, l’acqua, ben l’80,6% invece sono il costo della bottiglia, l’11,3% l’etichetta, l’8% il tappo, se non si considera il mero prezzo del marchio dell’azienda. Questo avviene perché la quota per la concessione della fonte da cui prelevare l’acqua richiesta a queste aziende private di imbottigliamento è veramente minima e irrisoria rispetto ai guadagni finali che queste ricavano. Il prezzo di una bottiglia d’acqua quindi può essere da 500 a 1.000 volte superiore a quello dell’acqua di rubinetto: se in media 1 litro d’acqua in bottiglia costa 30 centesimi, 1 litro di acqua di rubinetto viene 0,001 centesimi.

 

di Adriano Arganini, Arianna Belloli, Mariasilvia Como, Silvia Granziero, Luca Mautone

4 Commenti su In bottiglia o di rubinetto: le due acque a confronto

  1. Mi spiace ma l’articolo non dice il vero.
    Innanzitutto le aziende imbottigliatrici di acque minerali analizzano più volte al giorno l’acqua in quanto rispondono PENALMENTE di variazioni anche minime da quanto riportato in etichetta (l’analisi può essere di fatta ogni 5 anni ma poi il prodotto venduto DEVE risultare analogo a quanto riportato in etichetta, pena il ritiro dal mercato e denuncia PENALE dell’azienda per FRODE IN COMMERCIO). Le acque minerali sono ESCLUSIVAMENTE sotterranee mentre le acque del rubinetto possono provenire da superficie (laghi, fiumi ecc.) ed è per questo che mentre le prime NON NECESSITANO DI TRATTAMENTI in quanto pure l’acqua “del sindaco” DEVE passare ben 3 fasi di depurazione prima di essere consumata. Se fosse vero, come dite, che le acque minerali sono peggiori di quella dell’acquedotto non si spiega perché solo queste ultime devono prima “depurarsi”. Altra inesattezza i parametri di controllo, l’Italia è stata multata dalla Comunità Europea perché da anni diverse regioni emanano DEROGHE sulla quantità massima di ARSENICO concessa nell’acqua di rubinetto. Ora, se è fissato un certo parametro oltre il quale si nuoce alla salute, non è che con la deroga questo non faccia più male. Queste deroghe riportano ad un “periodo limitato di consumo” (e vengono rinnovate da anni) oltre a suggerire “specifiche misure per la protezione dei neonati e dei bambini fino a 3 anni”. Alla faccia della qualità. Altro punto, vero che l’acqua viaggia in bottiglia, ma è vero anche che il pet viene riciclato, la rete idrica italiana tra l’acquedotto e casa vostra ne perde circa il 40%, vale a dire che per 10 litro al rubinetto 4 sono dispersi, e se le tubature sono messe cosi male l’analisi fatta alla partenza probabilmente non tiene conto di quanto l’acqua raccoglie lungo le tubature e porta nel vostro bicchiere. Non a caso ogni settimana ci sono casi di acquedotti chiusi per inquinamento e (acquabomber a parte) quasi mai si sente di persone finite in ospedale per problemi legati all’acqua minerale. I ROMANI 2000 anni fa si recavano alle terme perché avevano capito che ogni FONTE di acqua ha le proprie caratteristiche CURATIVE, oggi ci perdiamo in un bicchiere d’acqua… del sindaco.

  2. Io allora non capisco, se l’acqua del rubinetto è più controllata di quelle in bottiglia, perché questa commercializzazione delle bottigle d’acqua o di prodotti come questi qui http://depuratoreacquaclick.com/depuratore-acqua-rubinetto/ ? Cosa dobbiamo depurare se l’acqua del rubinetto è già sicura?

  3. Matteo Puntoni // 4 gennaio 2018 a 22:32 // Rispondi

    Ovviamente perché c’è chi approfitta delle paure immotivate della gente ignorante… Come sempre.

  4. mi scusi Michele…..mi viene un dubbio: lei lavora per caso nella distribuzione dell’acqua in bottiglia?

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