Da Sidney per cantare con Bocelli: il sogno di Michael prima del buio

TALENTO, UMILTÀ E UNA VOCE IMPETUOSA: IL RACCONTO DI UN GIOVANE TENORE ARRIVATO DA LONTANO

Il giovane tenore Michael VaiasinniMichael Vaiasinni è un ragazzo australiano di 23 anni dal sorriso contagioso. Sorride, nonostante il destino lo abbia già messo pesantemente alla prova fin da piccolo, quando gli viene diagnosticata una malattia degenerativa agli occhi chiamata ‘retinite pigmentosa’ che lo porterà alla cecità. Ma è lo stesso destino però che porta il piccolo Michael ad avvicinarsi alla musica, ed è subito amore. Trascorre le giornate a cantare le canzoni di Elvis e ad ascoltare i grandi italiani della lirica. Sogna di studiare in Italia. Si diploma al conservatorio e nel 2010 vince un’importante borsa di studio che lo porterà a studiare canto lirico in Italia. È un sogno che si avvera. Arriva a Parma senza sapere una parola di italiano ma con il solito e inossidabile sorriso. Viene ospitato da una famiglia parmigiana che lo accoglie come un figlio e in quattro mesi impara l’italiano (facilitando notevolmente la nostra intervista).

Sono entrato in questo mondo cantando”. Così Michael descrive l’inizio della sua carriera musicale. “Mi piaceva stare sul palco dei locali, scatenarmi e far divertire il pubblico.”
Un giorno la madre gli regala una cassetta con le canzoni di Andrea Bocelli. Da qui Michael si innamora della sua voce potente e del timbro lirico che caratterizzava il repertorio moderno del famoso tenore. “All’inizio fu difficile cantare una delle sue canzoni. Mi mettevo al piano ogni giorno e provavo e riprovavo quelle note alte, migliorando sempre di più. ‘The Prayer’ fu una delle sue prime canzoni che cantai.”
Pieno di passione e di spirito d’avventura arriva a Parma nel 2010. L’organizzazione della borsa di studio gli aveva permesso di poter lavorare al Teatro Regio, facendo lezioni di canto e partecipando agli spettacoli, in maniera da acquisire esperienza sul campo. Ma non riceve una buona accoglienza. I suoi colleghi lo ignorarono fin da subito, non permettendogli di cantare e di prendere lezioni. “Furono due mesi molto tristi per me, ero nel Paese della lirica, ma non mi era possibile cantare. Il sogno si stava trasformando in amara illusione”. Michael però non si perde d’animo e, dopo essere stato spedito d’urgenza in Australia ( l’organizzazione italiana si era dimenticata di procurargli un visto), ritorna in Italia di nuovo pieno di speranza. Va a trovare un parente a Modena. Qui ha l’occasione di cenare nel ristorante di Luciano Pavarotti e di esibirsi a richiesta del proprietario. Entra in contatto così con la famiglia del grande tenore modenese e in particolare con la sorella. Grazie a loro gli viene permesso di cantare al festival in sua memoria. Tramite la frequentazione del Teatro Regio conosce anche Norma Fantini, una celebre soprano, che decide di prenderlo sotto la sua ‘ala’ e di portarlo con sé in tournèe. La accompagna in Germania e in Austria, cantando e incontrando personaggi famosi del mondo della lirica. Dopo sei mesi con Norma Fantini, Michael vola a New York e canta a fianco di un famoso tenore rossiniano, Rockwell Blake, grazie al quale ha modo di apprendere nuove tecniche di canto che vanno a integrare il suo già cospicuo bagaglio di conoscenze.
Tornato in Italia, sua “mamma parmigiana”, tramite la conoscenza della soprano Paola Sanguinetti, realizza il sogno che Michael teneva chiuso nel cassetto già a tredici anni: conoscere Bocelli. “Era il mio sogno che finalmente si realizzava, poter cantare con lui è stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita”, racconta col sorriso Michael. Cantano insieme sia il repertorio lirico sia qualche canzone moderna. “Decisi poi di fare sentire a Bocelli una delle canzoni pop che avevo composto, perché non cogliere al volo l’occasione?”. Bocelli rimane meravigliato dalla bravura di Michael. “Ci vuole subito un produttore!”, lo esorta Andrea.

Michael VaiasinniE adesso quale sarà il tuo prossimo obbiettivo? Con un sorriso, Michael ha spiegato che in questi ultimi anni ha visto com’è il mondo della lirica, lo ha assaporato, ha vissuto con Norma e ha potuto osservare lo stile di vita di una diva del bel canto. “La lirica è sicuramente un’arte nobile, che è condivisa da una piccola cerchia di persone. Ha bisogno di tecnica e di una giusta impostazione vocale. Vivendo questo mi mancava esibirmi con libertà sul palco di Sidney e cantare in modo naturale e sciolto. Mentre studiavo le arie non ho mai smesso di cantare un repertorio moderno, nonostante tutti mi dicessero che bisogna fare una scelta, essendo generi che richiedono tecniche diverse. Ora sto scrivendo pezzi pop, adatti ad una voce lirica, in modo da mischiare i due generi.” “Questa sperimentazione – spiega Michaelpotrebbe far avvicinare qualche giovane al mondo della lirica”.
Fra qualche giorno Michael partirà per Sidney, per partecipare al concerto di Natale con famosi cantanti moderni australiani. Ma già nel nuovo anno tornerà a Parma per proseguire il suo sogno.

Auguriamo tanta fortuna a questo tenore australiano che con la sua solarità, umiltà e determinazione ricorda agli aspiranti cantanti di non mollare mai e che si canta prima di tutto per divertimento. “La tecnica è importante, ma alla fine si rischia di rimanerne imbrigliati, di irrigidirsi e di pensare troppo a dove va la voce mentre si canta. Per me cantare è naturale come parlare. Non è uno sforzo e nemmeno un lavoro, è piacere, divertimento e improvvisazione.” Nella voce di Michael, si racchiudono tutte queste emozioni ed idee. Una voce potente, che commuove e fa tremare i cuori. E chissà forse un giorno darà una scossa e lascerà una sua impronta importante nel mondo della musica.

 

di Debora Vella, Giulia Campisi e Michele Panariello

3 Commenti su Da Sidney per cantare con Bocelli: il sogno di Michael prima del buio

  1. grande ragazzo e grande tenore!

  2. In culo alla balena (sono animalista e il lupo lo lascio vivere) Michael.
    Sei un grande

  3. Mireya Oppici // 19 novembre 2014 a 14:49 // Rispondi

    La storia di questo giovane talento suscita grande emozione. Continua così!

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