Parma capitale Coworking: il lavoro del futuro conta 550 spazi in Italia

7^ EDIZIONE DELLA NON-CONFERENZA NAZIONALE, PREMIATO IL PROGETTO AIRBNB DELLA BICICLETTA

 

Mai pensato di poter condividere l’ufficio, o addirittura la tua scrivania, con delle persone che non siano tuoi colleghi? Condividere gli spazi e allo stesso tempo acquisire nuove competenze e perchè no, clienti? Beh, sappi che è su questo principio che si basa la nuova frontiera lavorativa del coworking.

Proprio lo scorso weekend a Parma si è tenuto il settimo raduno nazionale del coworking in Italia. Tra i vari obiettivi quello di spiegare lo stato del fenomeno nel nostro territorio, come suggerisce il claim della manifestazione: ‘ Il Coworking è morto. Lunga vita al coworking?‘.

MA COS’E’ IL COWORKING? – Vero e proprio nuovo stile lavorativo, il coworking presuppone la condivisione dell’ambiente di lavoro, molto spesso un ufficio; la differenza sostanziale rispetto al tipico lavoro d’ufficio è che a scegliere questa modalità, generalmente, non sono impiegati nella stessa professione. I più interessati sono solitamente i professionisti che lavorano da casa, piccole società startup o chi viaggia spesso per lavoro. Il modello è basato su un processo collaborativo e informale nato dalla pratica del networking; gli spazi di coworking hanno dato di fatto una forma fisica alle collaborazioni virtuali nate in rete. Oltre al sostanziale abbattimento delle spese di gestione dovuto alla condivisione dei luoghi di lavoro, ci sono altri motivi per cui questo fenomeno si sta sviluppando molto velocemente: è un modo per combattere l’isolamento dei lavoratori indipendenti, per ‘scappare’ dalle possibili distrazioni casalinghe e rimanere concentrato sul lavoro; inoltre è frequente che si possano creare sinergie tra i partecipanti, con il reciproco scambi di contatti, consigli e punti di vista. I freelance sfruttano questi spazi perché gli orari sono molto flessibili, anche 24 ore su 24 per tutti i giorni. L’origine del primo spazio di coworking risale al 2005 a San Francisco grazie a Brad Neuberg; in seguito si è allargato al Nord Europa. Oggi gli spazi di coworking hanno raggiunto la cifra di 13.800 e si sono diffusi praticamente in tutto il mondo.

dati coworking italiaLO SBARCO IN ITALIA – Il fenomeno è arrivato in Italia tra il 2008 e il 2010, sviluppandosi in tre modi. Il coworking ibrido: uno spazio tradizionale riadattato sui principi di condivisone (Cowo 2008); il coworking importato: apertura di filiali italiane di network esteri (come nel caso di The Hub, aperto a Milano nel 2010); il coworking nativo: attività pensata e nata in Italia (come Toolbox Coworking, aperto a Torino nel 2010). Da allora si tratta di una realtà in continua crescita. Nei primi mesi 2018 gli spazi di coworking censiti dalla prima Italian Coworking Survey risultano, infatti, oltre 550. La città italiana che ne vanta di più è Milano con 59, poi Roma con 23 e Torino con 16. In Emilia Romagna se ne contano 29. Il trend inoltre è decisamente in aumento, infatti anche grandi aziende sono attratte dalle opportunità garantite dal coworking, tra tutte la riduzione dei costi d’affitto. Il Comune di Milano, ad esempio, ha siglato un accordo con oltre 200 aziende.

A Parma i centri più importanti sono rappresentati da Officine On/Off; Cowo e Officina delle arti audiovisive. Sul versante dei privati, la Barilla ha lanciato invece un progetto che entro il 2020 consentirà a tutti gli impiegati di usufruire dell’opportunità di lavorare da casa. Tuttavia sussiste ancora il problema di avere un bilancio attivo a fine anno (solo il 30% dei coworking ci riesce) ma le prospettive per il domani, secondo gli esperti del settore, sono rosee.

PARMA OSPITA L’EVENTO NAZIONALE – La settima edizione di Espresso Coworking, la ‘non Conferenza’ nazionale sul coworking, è andata in scena venerdì 23 e sabato 24 novembre a Parma, organizzata da Officine On/Off e Aster, società consortile dell’Emilia Romagna, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche di Sostenibilità Ambientale del Comune di Parma. L’evento nasce per sostenere la diffusione del fenomeno in Italia e come momento per la condivisione di idee, progetti ed esperienze. Lo scopo di questa edizione parmigiana è stato quello di dimostrare che uno spazio di coworking può e deve essere risorsa per il territorio.

In occasione dell’evento, il Comune di Parma ha lanciato una sfida molto importante a tutti i partecipanti, denominata ‘Save The Rider!‘. L’obiettivo era far sì che vari gruppi presentassero le proprie idee e soluzioni per migliorare la sicurezza dei ciclisti in ambito urbano e facilitare la convivenza tra i diversi utenti della strada. La giuria, con il compito di scegliere il vincitore, è stata composta dall’assessore alle politiche di sostenibilità ambientale Tiziana Benassi, Stefano Guerrieri di Playwood, Michele Di Blasi di lacerba.io, il docente di Iot Gianluigi Ferrari, il sociologo Fausto Pagnotta, Andrea Mozzarelli di Fiab e Andrea Tommei di Shike.

Divisi in gruppi, i partecipanti hanno avuto tempo fino alla fine dell’evento per mettere a punto le idee, dopodiché il gruppo con le proposte migliori è stato premiato con 1.000 euro in buoni acquisti online, un kit di 24 pezzi di arredi modulabili per spazi multifunzionali e un programma formativo individuale online.

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior progetto è stato Pop (parcheggio officina pro), l’Airbnb della bicicletta, presentato dal gruppo ‘Mai Senza‘ composto da Francesca D’Onofrio (Officine On/Off), Alessandro Gallo (programmatore freelance), Teodora Gavioli (Fhub di Fabriano), Chiara Susanna (designer freelance), Massimiliano Camillucci e Valeria Nobilini (Warehouse Coworking Factory di Marotta). Pop è una piattaforma che mette in contatto persone in cerca di un parcheggio sicuro e servizi per biciclette con cittadini, enti e aziende che dispongono di spazi e competenze.

 

Di Pierandrea Usai

 

1 Commento su Parma capitale Coworking: il lavoro del futuro conta 550 spazi in Italia

  1. Adoro il coworking! Penso che siano i posti migliori per il lavoro!

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