Libri e fotocopie: risparmiare sugli esami è illegale, ma si fa

IL BUSINESS DELLE FOTOCOPIE: C'È CHI DICE SÌ, C'È CHI DICE NO

FotocopieNella giungla dei programmi d’esame bisogna sapersi destreggiare per riuscire a procurarsi i volumi su cui gli universitari verseranno lacrime e sudore prima del fatidico giorno dell’appello. Ma non sono solo energia e tempo quelle che si spendono sui libri, anche un bel po’ di soldi. A seconda del corso di laurea, delle indicazioni del professore e della disponibilità economica dello studente, le strade da seguire per ottenere i testi in programma sono tre: l’acquisto in libreria, l‘usato oppure, salvezza di molti: le fotocopie.
Nonostante la normativa in tema di riproduzione dei testi cartacei sia ben chiara, il business delle fotocopie dei testi universitari rimane uno dei settori più produttivi. La coda di studenti alle copisterie e i tempi di attesa per ottenere interi manuali fotocopiati la dicono lunga. Sì, perchè nonostante la ritrosia dei gestori a fornire informazioni dettagliate sul servizio offerto, ai giovani clienti le fotocopie non si negano mai. Soprattutto se in gran numero.
Sempre super affollate, le copisterie del centro città e della zona Campus, pur mettendo bene in vista il cartello “Qui fotocopiare è legale non oltre il 15%”, non dicono di no ad uno studente in crisi che chiede la copia integrale di un libro da 500 pagine. Rarissimi i casi contrari, spesso solo se freschi di controlli.

LA LEGGE PARLA CHIARO – In Italia, infatti, la legge n.633/41 sul diritto d’autore, all’articolo 68 (come modificato dalla legge 248/2000) disciplina la reprografia, cioè la riproduzione delle opere dell’ingegno mediante fotocopia, xerocopia o simili. La seguente legge consente la riproduzione di opere protette, solo per “uso personale” (per scopi di lettura, consultazione e studio), nel limite massimo del 15% su ciascun volume o fascicolo di periodico. Ovviamente la legge prevede anche che agli autori e agli editori sia dovuto un compenso da parte dei responsabili dei centri di riproduzione, e tutto questo avviene con la mediazione della Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) che si occupa di negoziare gli accordi e di riscuotere i compensi. Infatti i centri di riproduzione come copisterie, copy-center, cartolerie e tabaccherie, per regolarizzare la propria attività devono mettersi in contatto proprio con l’ufficio Siae competente per il territorio, e sottoscrivere un’autocertificazione in cui sono specificati i punti salienti dell’accordo. La Società ha inoltre l’onere di controllare che su tutto il territorio nazionale vengano rispettate le norme vigenti in fatto di riproduzione delle opere d’ingegno. Se un centro di riproduzione viene colto in flagranza di reato rischia una multa da 51 a 2.065 euro, fino ad arrivare alla reclusione ad un anno a seconda dell’illecito commesso.

COSTI E PRASSI: STUDENTI A CONFRONTO – Ma cosa raccontano gli studenti dell’Università di Parma se si parla di testi d’esame, manuali, fotocopie e costi?
Fotocopiatori seriali sono gli studenti delle materie umanistiche: “Se i professori non richiedono espressamente l’originale faccio le fotocopie – dice Veronica, studentessa di Beni Artistici – i prezzi dei libri variano dai 20 ai 30 euro ma abbiamo manuali di Storia dell’arte che arrivano a costare anche più di 70 euro. I volumi che contengono immagini di dipinti o sculture non li fotocopiamo perchè la risoluzione sarebbe scarsa e non possiamo presentarci ad un esame di Storia dell’arte con le pagine fotocopiate. I libri che non vanno portati all’orale non li compriamo mai originali, il risparmio è notevole”.

In media il prezzo di un volume fotocopiato è circa 1/3 del prezzo di copertina: un libro di 500 pagine che in libreria costa 80 euro, si porta a casa rilegato da un minimo di 20 a un massimo di 30 euro rivolgendosi alle copisterie. “Di solito faccio fotocopie di fotocopie che prendo dai miei compagni – dice uno studente di Giornalismo –  i libri per il nostro corso vanno dai 12 ai 25 euro e ne abbiamo 3 o 4 per esame, fotocopiandoli si spendono dai 4 ai 10 euro. Solo se i professori li vogliono vedere all’esame li acquisto originali”. Stesso discorso per gli studenti di Economia, “in media i manuali in libreria si trovano a 20 o 30 euro – spiegano – se possiamo li fotocopiamo, se, invece, sono libri scritti dal professore li acquistiamo“, e per quelli dei Dipartimenti scientifici che preferiscono fotocopiare interi manuali anziché acquistarli. “I libri del corso di Ingegneria costano in media 30/40 euro – spiega Federico – e fotocopiarli significa risparmiare anche il 50%”. Una cifra che diventa notevole se moltiplicata per tutti i libri in programma da comprare ogni semestre per i singoli corsi da seguire. Anche gli infermieri risparmiano rivolgendosi alle copisterie: “I nostri libri costano 40 o 50 euro – dicono – se li fotocopiamo il prezzo si dimezza”.
Gli studenti di Lettere, invece, preferiscono rivolgersi al mercato dell’usato o alle biblioteche. “Raramente fotocopiamo i libri – dicono – spesso sono narrative e sono utili da tenere in casa“. Anche gli iscritti a Giurisprudenza preferiscono i testi originali: “Compro quasi tutti i libri, a volte usati anche se i professori li vorrebbero nuovi perché molti sono scritti da loro – spiega una studentessa – c’è chi li fotocopia e non li porta all’esame ma si rischia di incorrere in domande tipo ‘di che colore era la copertina del testo su cui hai studiato?‘. Il prezzo dei nostri manuali è di circa 50 o 60 euro, ma ce ne sono alcuni anche da 120 euro”. Sempre tra i 50 e i 60 euro costano i libri per gli studenti di Architettura che li comprano in libreria perché sono richiesti espressamente originali da molti professori.
Per il corso in Farmacia i prezzi dei libri variano dai 30 ai 40 euro e spesso si preferisce fotocopiarli dato il considerevole risparmio. “Spesso i libri riportano immagini o schemi essenziali per lo studio – sottolinea Manuela – le fotocopie essendo in bianco e nero non sono l’ideale, quindi pur di risparmiare qualcosa prendo in prestito i manuali in biblioteca“.
Non se la passano di certo meglio gli studenti Medicina, che per un manuale originale devono spendere addirittura tra i 150 e 200 euro.  “Studiando circa due testi per ogni esame la spesa diventerebbe insostenibile – spiega il futuro medico Antonio – e molto spesso le fotocopie si rivelano una vera e propria salvezza”. Anche in questo caso però, ci sono testi fondamentali a cui non è possibile rinunciare. E allora mano al portafogli sperando che il futuro la professione ‘ripagherà’ .

 

di Silvia Palmieri, Iosetta Santini, Debora Vella

1 Commento su Libri e fotocopie: risparmiare sugli esami è illegale, ma si fa

  1. Emidio Cavucci // 15 maggio 2000 a 11:20 // Rispondi

    Sono stato studente di ingegneria negli anni 80. Allora i libri tecnici costavano parecchio (da 60.000 lire a 400.000), in tal periodo affittare una camera costava da 150 a 250 mila lire. Un sistema per risparmiare era comperare le edizioni in inglese (da 30.000 a 70.000). Allora i professori iniziavano a scrivere le prime dispense che poi sarebbero diventati libri. Mi ricordo che loro stessi facilitavano l’acquisto delle loro dispense al solo costo della fotocopia che venivano rilasciate dal dipartimento. Successivamente alla stesura del libro volevano che non si comprassero più le fotocopie…. ma queste continuavano… Personalmente ho sempre creduto, allora, che dato l’elevato costo delle tasse universitarie, l’università avrebbe dovuto fornire i libri o il materiale di studio. Per me l’illecito non è tanto nella fotocopia ma nell’obbligare all’acquisto di un libro che a sua volta da un secondo guadagno al professore…. e di solito cambiando il testo il voto dell’esame di abbassava (chiedevano particolari presenti solo sulle dispense…).

    Migliore è invece il criterio di alcune università online dove le domande dell’esame devono essere presenti sulle dispense fornite in modo obbligatorio.

    Bellissime furono invece le edizioni di”ingegneria 2000″, nei quali gli stessi professori rinunciando al diritto d’autore permettevano la vendita delle dispense a prezzo ridotto (dicevano di solo tipografia…)

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