Dolcetto o scherzetto? L’arte di Pao colora Parma

UNA MOSTRA ED UN MURALES DELL'ARTISTA PER LA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL SU STREET E URBAN ART

IMG_0812Triennale di Milano, Biennale di Venezia, musei e gallerie italiane e non solo. Questi soltanto alcuni dei luoghi che hanno accolto la street art dell’artista milanese Paolo Bordino, in arte ‘Pao‘. E oggi la nostra città, in occasione della seconda edizione di Parma Street View, festival di street e urban art, allestisce una mostra a lui dedicata.

TRICK-OR-TREAT – Nella grande tradizione americana di Halloween i bambini si spostano di casa in casa mascherati da creature mostruose e bussano in cerca di caramelle, con la celebre frase “dolcetto o scherzetto?” Ed è poprio questo il titolo della mostra di Pao, curata da Chiara Canali. Un’esposizione che vuole metaforicamente bussare alle coscienze del pubblico per aprirle ad un’analisi della moderna società. Buffi cupcakes con espressioni sorprese, ciambelle uscite direttamente da una puntata dei Simpsons e personaggi tondeggianti rappresentano il consumismo di questi anni, come critica della società, seppur celata sotto immagini scherzose, tra cui i celebri pinguini ormai simbolo dell’artista. Pao gioca con la prospettiva, con la geometria e attraverso sporgenze, punti di fuga e linee curve, vuole rendere la sua arte tridimensionale. La mostra si è aperta sabato 31 ottobre, in occasione della festa di Halloween alla galleria San Ludovico ed è contestualizzata all’interno del Parma Street View, alla sua seconda edizione, sempre curato da Chiara Canali e Federica Bianconi. Sculture in vetroresina, legno, dipinti tridimensionali o bidimensionali raccolgono gli ultimi due anni di attività dello street artist milanese, divenuto celebre dopo una formazione da tecnico di teatro. Dopo la fondazione di Paopao studio ha ricevuto numerose collaborazioni da importanti aziende e ha iniziato a lavorare su tela e su supporti tridimensionali, attraverso sperimentazioni e ricerche. Le sue opere saranno esposte a Parma fino al 22 novembre.

‘TERZO PAESAGGIO’ PER PARMA STREET VIEW – Non più i musei, le gallerie e le collezioni ma la strada, le periferie, gli arredi urbani, i muri abbandonati, i silos. Ecco gli oggetti al centro della nostra esistenza di cittadini che diventano il luogo dove sperimentare quella voglia di bello fatta di colori vivaci, sfumati, personaggi dei cartoons. E così capita che una campana per la raccolta del vetro nel centro cittadino modenese diventi un variopinto pinguino colorato e IMG_0801sorridente che tutti, ma proprio tutti, possono vedere gratuitamente. Oppure capita che una fastidiosa centralina elettrica diventi, con un magico tocco di colore, un floppy disc che fa tanto vintage. Estro e fantasia? Genio e sfrontatezza? Certo è che una buone dose di ironia ha guidato la mano di Pao, che all’interno della manifestazione Parma Street View ha realizzato sul muro della pensilina parcheggio Toschi il suo Terzo Paesaggio, murales brulicante di verde, pieno di alberi, uccelli, fiori e insetti che faranno da sponda colorata al torrente Parma.

Pao si è prestato all’interno del festival con quella leggerezza ironica che lo caratterizza e che riesce a trasformare (questa è la cifra principale dell’arte di strada) un atto ludico e di divertimento in spazio sociale autogestito. Il Terzo paesaggio è stato realizzato con la collaborazione di due giovani parmigiani: Carol e Sergio, che frequentano lo spazio La tana dell’orso della Biblioteca Civica. “E’ stata una bella esperienza, è la prima volta che mi dedico a questo tipo di arte ” dice la diciottenne Carol, che da grande vuole fare il medico. Il festival è inserito all’interno dell’evento Parma 360 tramite il quale si creeranno spazi di creatività metropolitana e contemporanea per ricapitalizzare talenti (molto spesso giovani) e dare strumenti di crescita socio-culturali e socio-economici. Creare, ricreare, rivalutare, rifunzionalizzare, rigenerare: sono tutti concetti compresi all’interno della manifestazione che IMG_0817partirà dall’aprile 2016. In questa direzione hanno senso le parole di Carol, la quale, parlando dei murales, dice: “Non si tratta di imbrattare dei muri ma di dare alla città un chiaro segno identificativo e un marchio con un contenuto di significato. Nel caso di Terzo Paesaggio il significato è legato all’ambiente, è un modo carino per dire ai cittadini di Parma come effettivamente stanno le cose nel mondo che li circonda”. Colori vivaci, linee nettamente disegnate e sullo sfondo un grazioso pettirosso grandezza uomo con un pezzo di plastica incastrato al collo: un monito difficile da dimenticare anche al più distratto dei parmigiani. Sergio, che di pittura s’intende essendo un allievo del Toschi, esprime con entusiasmo il suo parere positivo per la street art. “E’ un tipo di arte molto diverso perché è espressione della collettività e non di una sola persona che mette all’interno della sua opera la propria e personale poesia. E’ molto adatta ai giovani che hanno una grande creatività ma non hanno spazi per esprimerla, spezza la monotonia della città”. Com’è lavorare con Pao? “E’ una persona che ama interagire con gli altri, non è il classico artista che si isola e odia la partecipazione. Non è egocentrico, egoista e vanitoso al punto da escludere gli altri”.

 

di Michele Panariello e Vittorio Signifredi

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