Campus, inaugurato il Tecnopolo: 3.800 metri quadrati per la ricerca
UN ALTRO PASSO AVANTI VERSO LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO 'MASTERCAMPUS'
Apre i battenti il nuovo Tecnopolo dell’Università degli studi di Parma. Si tratta di 3.800 metri quadrati dedicati interamente alla ricerca e al lavoro sinergico tra aziende, ricercatori e studenti. L’edificio ospita su tre piani Siteia.Parma, Cipack e Biopharmanet-Tec, tre dei sei centri interdipartimentali per la ricerca applicata, che resteranno nella loro attuale collocazione pur facendo parte del Tecnopolo. Il taglio del nastro c’è stato lo scorso 10 ottobre al Campus, a solo un anno dall’inizio dei lavori. Nel nuovo edificio ci sarà anche uno spazio dedicato ai primi Temporary Lab, aree destinate ad accogliere aziende impegnate in progetti d’avanguardia e che, tramite un apposito bando, chiedono la collocazione dei propri laboratori nel cuore del Campus universitario. Al momento, inoltre, sono già operative due aziende che hanno deciso di mettersi in gioco nel campo della ricerca: Elettric80, dedicata allo studio della meccatronica applicata alla logistica, e Vislab Ambarella, nata dalla start-up che ha realizzato la prima auto a guida autonoma capace di muoversi in condizioni di traffico reale.
L’INAUGURAZIONE- A tagliare il nastro è intervenuto, accanto al rettore Loris Borghi, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Presenti all’evento anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il pro-rettore con delega all’edilizia, infrastrutture e insediamento urbano, Carlo Quintelli e il pro-rettore con delega per la ricerca e il sistema bibliotecario e museale, Furio Brighenti. “Il Tecnopolo è una struttura unica in cui convergono ogni giorno 7.000 professionalità tra studenti, professori, ricercatori che collaborano intorno a progetti fortemente innovativi -ha spiegato quest’ultimo-. Affiancare la ricerca di base al lavoro finale di realizzazione tecnologica gli conferisce un valore aggiunto”. La forza sta nello stretto legame che si viene a creare tra l’università e le aziende, insediate all’interno dell’edificio e dei futuri poli dell’innovazione. È infatti prevista nella stessa zona la costruzione del Polo per l’Innovazione Innohub, dove verranno ospitate le imprese che aderiscono. Sono già 68 quelle che hanno presentato domanda allo scopo di posizionarsi all’interno di un circuito virtuoso, nel quale mondo universitario e mondo del lavoro s’incontrano e si compenetrano, favorendo così la reciproca crescita.
MASTERCAMPUS STRATEGY – Il Tecnopolo è stato realizzato con una spesa di 6,9 milioni d euro, di cui 4,8 derivanti dai fondi Fesr 2007-2013 della Regione Emilia Romagna e circa due milioni provenienti dalle casse dell’Università. La struttura fa parte di una rete di dieci già presenti sul territorio e costituisce una tappa fondamentale per la realizzazione di Mastercampus. “Un progetto ambizioso dell’Università degli studi di Parma- ha spiegato il rettore- che mira a concepire il Campus come modello sperimentale di quartiere urbano in cui siano possibili nuovi progetti negli ambiti più diversi, grazie alla sinergia tra territorio e università”. Mastercampus si traduce in un piano concreto in cui il Campus universitario delle scienze ne diventa il cuore pulsante perché permette la realizzazione di progetti d’avanguardia grazie a una rete fisica e sperimentale di discipline, attività e conoscenze a servizio del tessuto urbano. In questo scenario d’eccellenza per la sperimentazione e l’innovazione in termini di ricerca, formazione, ambiente, cultura ed economia per la società di domani, “questo modello culturale e sperimentale è un potente strumento di sviluppo e di crescita per Parma e il suo territorio” ha sottolineato ancora Borghi. L’idea alla base della ‘Mastercampus strategy’ è quella di creare un modello urbano in cui i quattro diversi poli didattici dell’Università di Parma possano svolgere ruoli diversi, ma attivi e partecipativi per lo sviluppo sociale ed economico, l’innovazione e una miglior vivibilità della comunità urbana, grazie anche al coinvolgimento diretto di aziende inserite nel territorio.
FOCUS SULL’AGROALIMENTARE… – La realizzazione dei diversi progetti all’interno del Tecnopolo è resa possibile dai 3,68 milioni di euro provenienti dal Por Fesr (Programma Operativo Regionale Fondo Europeo Sviluppo Regionale) 2014-2020. Sono già stati finanziati cinque progetti guidati dai centri Biopharmanet-Tec, Siteia.Parma e Cidea, mentre per altri nove si è deciso di partecipare come partner. Tra le diverse ricerche ospitate dalla nuova struttura, tre sono dedicate al settore agroalimentare. La prima, condotta dal laboratorio accreditato Cidea (Centro interdipartimentale di ricerca per l’energia e l’ambiente) si concentra sul risparmio idrico in agricoltura applicata nell’ambito dei processi di utilizzo dell’energia e del suo impatto sull’ambiente. Gli altri due sono condotti da Siteia.Parma (Centro interdipartimentale Sicurezza tecnologie innovazione agroalimentare) che, in collaborazione con Cipak, vuole sviluppare nuovi prodotti e macchinari innovativi con l’aiuto delle imprese alimentari, mentre con Biopharmanet-Tec si punta a determinare una varietà di frumento volta a prevenire la celiachia. Ma non è finita qui. Il pro rettore Brighenti ha infatti insistito sull’importanza, per l’ambito agroalimentare, non solo del Tecnopolo ma anche della prima ‘Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione’. Il progetto, voluto dall’Ateneo di Parma e sostenuto dall’associazione ‘Parma, io ci sto!’, ha lo scopo di offrire un percorso post-laurea internazionale nel settore agroalimentare. Con nuove strutture d’eccellenza per la ricerca, la formazione e l’utilizzo di nuove tecnologie, la Food Valley parmigiana ospita, ora, un centro d’eccellenza agroalimentare d’importanza internazionale per gli studenti, le aziende e il territorio.
…E TANTO ALTRO– I fondi, però, sono stati utilizzati anche per promuovere altri interessanti progetti. Per quel che riguarda il tema ‘Salute e Benessere‘ è Biopharmanet-Tec ad essere capofila, con il suo impegno nello sviluppo di nuovi medicinali in forma di polvere, mentre per ‘Edilizia e Costruzioni‘ c’è Cidea, con lo studio di nuovi sistemi evoluti di riscaldamento. Cidea è inoltre impegnato in una ricerca sulla refrigerazione magnetica, guidata dal laboratorio Mist-ER, e in una di tipo ambientale sul recupero energetico dalle biomasse provenienti da alvei fluviali, diretta dal laboratorio Intermech-More.
ECCELLENZA NEL MONDO- “Parma è un treno in corsa, che si posiziona ai primi posti tra le eccellenze italiane e mondiali” ha esordito il sindaco, intervenendo al ‘battesimo’ della struttura che “costituisce una punta di diamante non solo per l’università, ma per l’intera città”. A sottolineare il ruolo portante che Parma svolge sul territorio regionale e non solo, è anche il presidente Bonaccini, il quale ha insistito sull’importanza del rapporto virtuoso tra i saperi, favorito da un piano che “permetterà ai comparti manifatturieri parmensi di essere campioni nel mondo”. I progetti previsti dalla Mastercampus strategy, inoltre, sono volti alla creazione di nuovi posti di lavoro, assicurati dall’effetto magnete dell’innovazione, che attrae inevitabilmente gli investimenti delle imprese. Innumerevoli saranno anche le possibilità di sviluppo e, per riuscire a coglierle, bisognerà alzare lo sguardo verso il futuro. A sostenere quest’idea anche don Umberto Cocconi il quale, al termine dell’evento, ha condensato in poche parole lo spirito della ricerca e dell’impegno accademico: “Grazie a tutta questa intelligenza e dedizione, grazie al connubio studio-lavoro, si potrà realizzare qualcosa di grande e trasformare davvero il mondo“.
di Veronica Rafaniello e Francesca Bottarelli