“Un’ora di niente” di Paolo Faroni: risate e riflessioni in 60 minuti
AL CENTRO GIOVANI FEDERALE DI PARMA UNO SPETTACOLO TUTTO DA VIVERE E DA RIDERE. L'ESISTENZA VISTA IN UN'ALTRA OTTICA, QUELLA DI PAOLO FARONI
Un’ora di niente: il titolo dello spettacolo teatrale messo in scena dal comico Paolo Faroni sembra assolutamente categorico. Doveva trattarsi di sessanta minuti di “nulla cosmico”, espressione che – calcisticamente parlando – si dice tra amici durante un match noioso. E invece, come spesso accade nella vita, l’apparenza è stata fuorviante.
Al Centro Giovani Federale di Parma – nella serata di giovedì 6 luglio – è infatti andata in scena più di un’ora di spettacolo tragicomico, magistralmente narrato da Foroni. Tanti i temi affrontati dal comico piemontese (nato a Casale Monferrato): la quotidianità, il rapporto ‘malato’ con la sessualità, la natura, la filosofia e la storia. E pensare che doveva essere un’ora di niente.
Lo spettacolo è stato scandito da quattro grandi tematiche che hanno trovato un preciso e voluto senso logico. Il tutto diviso in quello che potremmo riassumere come quattro pilastri dell’excursus logico dialettale dell’intera serata. Faroni inizia la sua performance analizzando l’importanza dei costumi – a teatro e fuori -, per arrivare poi a descriverci l’amore in un’ottica diversa dalla quotidianità. Il comico si concentra poi alla sessualità, tema ossessivo della comunità umana, ma che trova le proprie fondamenta nella natura. Ultimo, ma non meno portante, il rapporto tra i propri desideri e la mente: una discussione filosofica che ha accompagnato ogni soggetto durante il corso della propria vita.
Le risate del folto numero di presenti sono state, insieme alla bravura e alla incredibile capacità dialettale del comico, le principali costanti dello spettacolo. Riviviamo, ora, i temi e le parole chiave elencati da Faroni.
IL SILENZIO E L’ATTACCO – Appena salito sul palcoscenico il silenzio più totale dell’artista: quel silenzio che crea imbarazzo, quasi a voler ricordare la scena cult del dialogo tra Mia e Vincet Vegas in Pulp Fiction. Dopo l’entrata in scena del comico ecco l’inizio del monologo: “Amo il teatro, perché parlo io. Voi state zitti. E a me non interessa assolutamente sapere le vostre idee”. Il pubblico divertito viene poi accompagnato verso quello che a tutti potrebbe sembrare scontato, ma che in realtà non lo è: l’importanza del costume. Faroni spiega: “Si proprio il costume, quello da supereroe. È terapeutico. Batman amava vestirsi perché era il modo di evadere dalla quotidianità, nella vita bisogna avere uno scopo”.
LA NATURA DELL’AMORE –In ogni spettacolo comico che si rispetti ci vogliono due elementi chiave: l’autoironia e il parlare d’amore. Pare che raccontando le proprie debolezze sia più facile creare quella empatia meravigliosa con il pubblico. Quindi, come sempre, non prendersi troppo sul serio è l’unica chiave di lettura per vivere sereni. Ma non basta riderci su: nella vita, secondo Faroni, serve anche l’amore, visto sia come sessualità che come progetti a lungo termine. Senza amore, dunque, non si può vivere. Il sentimento però, a detta del comico piemontese, vive in simbiosi con la natura.
La natura descritta da Faroni, tuttavia, non è quella classica, scolastica che tutti conoscono: “La natura si preserva. E l’unico modo che ha è quello di procreare. Il Sesso in natura è come l’audience per la televisione”, dice il comico. La rappresentazione teatrale che ha voluto darne è significativa: Faroni ha voluto rappresentare la natura come una vocina interiore schizofrenica perchè “ha tante cose da pensare, è normale che me la sia immaginata cosi”.
Ma com’è la natura quindi? Faroni non ha dubbi: “La natura è capitalista, anzi. È il capitalismo ad essere naturale in quanto si ispira alle leggi della natura. Il comunismo, invece, è innaturale: niente si divide equamente in natura”. Dopo la breve premessa, ecco una serie di personalissime ‘massime’ che introducono tematiche più politiche: “Non fatevi fottere dalle formiche, non sono comuniste solo perché le chiamano operaie. Le rosse poi sono le peggiori. Le formiche sono un’azienda di stampo neoliberista che al vertice hanno una monarca che si tiene tutto! E lascia le briciole, non può essere comunismo questo”.
La natura dunque è capitalista? Pare di sì, visto che Faroni ha spiegato i motivi validi per cui si può definire il capitalismo come concetto naturale: “Mors tua vita mea, competizione, legge dei grandi numeri contro le minoranze ecc.. sono tutte le leggi della natura. Nulla di inventato o nuovo, chiedete alla gazzella che scappa dal leone per credere”. Per dimostrare concretamente l’essenza della natura, il comico ha fatto l’esempio più calzante di tutti: “Pensate alle tartarughe, 1/3 muore subito. Non esiste una giornata della memoria delle tartarughine. La natura è capitalista, infatti i 2/3 che vivono è l’equivalente di un bilancio chiuso in attivo”. Risate da lacrime per l’intera platea.
LA SESSUALITÀ – Altro tema caldo della serata è stato il sesso. Non raccontato in maniera banale, ovviamente: “L’erotismo è l’unica religione vera del mondo, tutte le altre religioni sono nate per combatterlo”.
Faroni ha spiegato filosoficamente e storicamente la tematica cara dell’eros. Per sottolineare questo aspetto, il comico ha voluto rifugiarsi anche nella storia e nella filosofia: “Ibico, poeta greco, riassumeva l’eros come custode tenace di tutte le mie voglie da ragazzo”. Ebbene si, bisogna divertirsi da giovani. Faroni ha ribaltato anche la concezione dell’uomo – ritenuto campione – che riesce a fare sesso sempre: “In realtà non è un campione, è la natura che impone di mungersi sistematicamente. Siamo delle mucche, nient’altro”.
La comicità non si perde neppure in quelli che sono i due pensieri chiave – sul sesso – che l’autore piemontese ha voluto mettere a conoscenza del pubblico. Innanzi tutto la violenza sulle donne esiste, ma sull’uomo no: “Se un uomo venisse violentato davvero da una bella donna, andrebbe nei posti più tremendi la sera con la speranza che gli succeda qualcosa”. Si fa per ridere, ma effettivamente molti uomini hanno più volte sperato di essere violentati da una ragazza in discoteca o al bar.
Secondo punto, davvero interessante: “Molti animali, in natura, dopo aver fatto sesso ed essersi riprodotti muoiono. L’uomo no ed è dalla paura e dalla noia del non saper cosa fare dopo il sesso che, per passare il tempo e trovare il famoso scopo nella vita, ha creato la politica, l’arte e la guerra. Sono dei riempitivi, in realtà non abbiamo un cazzo da fare”.
LA VOCE INTERIORE – A conclusione della serata, il comico ha voluto parlare a cuore in mano al pubblico. “Per 10 anni ho vissuto di amore platonico, ed è brutto. Ma non è brutto l’amore platonico di per sé, sei proprio brutto tu. Ed ecco perché lo vivi”. All’interno di tutti noi, secondo Faroni, esiste una voce, un qualcosa che non si riesce a spiegare. Questa voce garantisce due punti di vista: la natura o l’anima”.
Spesso sono in contraddizione, ma per il comico è di fondamentale importanza capire la differenza: “La vocina della natura risponde a bisogni e procreazioni. La voce dell’anima risponde a sogni e creazioni”. Procreare e creare sono simili, ma con un significato diverso. L’anima risponde sempre al bisogno di comprendere lo scibile umano, infatti per raggiungere uno scopo è necessario un lungo viaggio, che è poi quello che conta. A ‘rovinare’ tutte le poesie del passato dove l’amore non corrisposto faceva da padrone è stato infatti Manzoni perchè “con I Promessi Sposi, ha scritto il primo romanzo dove una coppia riusciva davvero a superare le avversità. Quella è stata la nostra fine”.
di Alessandro Borasio
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