Guida romantica a posti (poco) sperduti: Parma Edition
UN ITINERARIO PER GODERE DELL'AUTUNNO PARMIGIANO E CONCEDERSI DUE PASSI NELLA BELLEZZA ANCHE IN QUESTI TEMPI DIFFICILI
Con l’estate alle spalle, Parma si riempie di nuovo. Certo quest’anno purtroppo meno del solito, date le circostanze in cui ci troviamo. Eppure il cambiamento si riesce a vedere ugualmente. La vita è tornata frenetica, le agende più fitte. Si salutano le fughe al mare, niente più giornate in fiume, rare anche le passeggiate in montagna.
Ma Parma sa essere magnifica in questo periodo e sa farsi apprezzare per tutto quello che ha da offrire. Ecco quindi che diventa necessaria una guida attraverso le bellezze di questa città, di quei posti in grado di lasciare – anche in un cuore d’autunno – un meraviglioso senso di calore. Una guida per i nuovi arrivati, ma anche per i vecchi residenti che ancora vanno alla ricerca dei tesori di questo meraviglioso luogo che è la nostra città.
Situato a poche centinaia di metri dalla stazione e a due passi dal complesso della Pilotta, il Parco Ducale rappresenta un luogo di ritrovo e relax per tutti i cittadini parmigiani. Con la sua notevole estensione (208.700 metri quadri) e una variopinta flora e fauna, è facile immergervisi e dimenticare per un po’ lo stress cittadino, godendo del potere terapeutico della natura. E’ proprio da questo Parco storico che inizia questo itinerario, con una rilassante colazione fra i tavolini in ghisa del Chiosco, situato nel cuore del Parco.
Dopo aver gustato un buon caffè, non resta che perdersi nei meandri del Parco per scoprire i suoi tesori più preziosi. In primis la grande peschiera, popolata da varie specie ittiche, tartarughe e uccelli acquatici, ma anche costruzioni meno visibili come il Tempietto d’Arcadia e il Palazzetto Eucherio Sanvitale.
E ora inoltriamoci nel vicino quartiere Oltretorrente. Fondata il 9 Maggio del 1566, la Chiesa della Santissima Annunziata si trova nella zona dell’Oltretorrente Capo di ponte. La pianta ellittica, unita alle sue dieci absidiole, basterebbe già a rendere inimitabile questa chiesa. Attraversando l’aula sacra, tuttavia, e oltrepassando due porticine in legno scuro, si rivelerà a voi un incantevole quadriportico, luogo magico e pacifico, estraneo al rumore della vicinissima Via d’Azeglio. Lì potrete passeggiare e sedervi sul prato, tenuto magistralmente dai conigli che brucano liberi in questo piccolo angolo nascosto di paradiso.
Se poi improvvisamente, passeggiando per l’Oltretorrente, aveste l’impressione di trovarvi in un’altra città, non temete. Siete solo entrati in Via della Salute. Questa via, formata da case basse e modulari dipinte con colori sgargianti, rappresenta uno dei primi progetti urbani italiani dedicato alle fasce economiche più basse della città ed è quindi un simbolo di inclusione per tutti gli abitanti di Parma.
Spostandovi in centro in una delle vie più affollate e frenetiche della città – Strada Luigi Carlo Farini – tra i caffè e i negozi, tra un continuo via vai di biciclette, vedrete farsi spazio un mondo totalmente differente, più verde e tranquillo: l’Orto Botanico. Un luogo che non pare risentire della fretta e dello stress della città che lo avvolge. Istituito nel 1770 per volere dell’allora professore del corso di Botanica Giambattista Guatteri è ora gestito dall’Università di Parma e dai suoi collaboratori volontari. I suoi cancelli si aprono per i visitatori, gratuitamente, dal martedì al venerdì, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00. Per accedervi è necessaria una prenotazione da eseguire tramite il sito dedicato.
L’Orto si articola seguendo stili differenti: uno inglese, uno italiano, una parte è invece dedicata all’arboreto e un’altra ancora alle serre dentro alle quali si possono trovare piante insettivore o della famiglia delle cactacee. Un luogo circondato dal rumore eppure al suo interno vi regna un religioso silenzio. Ideale per una pausa dalla città senza dover però allontanarsene, per una passeggiata nel verde, e, perché no, per trovare l’ispirazione. Se lo scopo della vostra visita è invece più scientifico, all’interno troverete ad accogliervi un personale appassionato ed esperto in grado di fornirvi qualsiasi ‘informazione green’ stiate cercando.
Una pausa pranzo veloce e in pieno stile parmigiano la si può trovare da Pepèn, paninoteca in Vicolo Sant’Ambrogio. Da non lasciarsi sfuggire: lo Spaccaballe e la carciofa.
Per entrare in contatto con le tradizioni popolari profonde della città, invece, è tassativo andare a trovare i burattini. La famiglia a cui questo folclore si lega è quella dei Ferrari, i quali ancora oggi mettono in scena straordinari spettacoli in Italia e all’estero. Portando con passione un po’ di Parma in giro per il mondo.
Italo Ferrari, capostipite della famiglia, diede vita a Bargnocla – bernoccolo in dialetto – il burattino parmigiano per eccellenza. Senza una sua apparizione sul palco, il pubblico degli spettacoli non può dirsi soddisfatto. Fondato nel 2002 per desiderio di Giordano Ferrari nelle sedi dell’ex convento di San Paolo, il Museo-Castello dei burattini, è situato nel centro della città in via Melloni e ospita al suo interno una delle più importanti collezioni di burattini, marionette e pupi.
Poco distante si trova l’ex Monastero di San Paolo (sempre in via Melloni) fondato intorno all’anno 1000: un punto chiave del patrimonio culturale della città. Oggi infatti ospita non solo il Castello dei Burattini, ma anche la Pinacoteca Stuard. Inoltre è possibile accedere alle famose Camere della Badessa Giovanna da Piacenza, affrescate da pittori illustri quali il Correggio e l’Araldi. Protetto dalle mura del convento, poi, cresce rigoglioso il Giardino di San Paolo che occupa l’antica area usata dalle monache come cucina e orto botanico.
In pieno centro storico, a collegare Strada della Repubblica e Borgo Felino, si trova Borgo Giacomo Tommasini, o semplicemente Borgo Giacomo per chi è di casa. Tra le vie più chic della città, è sede di negozi, bar e ristoranti. E’ per gli autoctoni soprattutto la via del bicchiere dopo cena, la via degli incontri, delle chiacchiere tra amici. Gode di un’atmosfera magica: il lusso delle vetrine, le lanterne che si illuminano verso sera e le risate delle compagnie conferiscono a questo borgo una sorta di gioioso clima natalizio permanente. Decisamente consigliata una passeggiata, ‘una vasca’ come si direbbe a Parma, per questo borgo e, perché no, magari un buon gin tonic.
Bisogno di una pausa? Nella pittoresca e centrale strada Felice Cavallotti, un’unica lucina verde cerca di suggerire la posizione ai passanti di uno dei locali più tipici di Parma. Siamo infatti nei pressi del Bacco Verde, le cui porte – superato il portone e il cortile del palazzo – si spalancheranno rivelando uno spazio interno piccolo ma incredibilmente accogliente. Una volta sedutisi ai tavoli in legno scuro, e dopo aver ammirato le pareti e i soffitti interamente in mattoni rossi, rimane solo da perdersi nel menù di piatti tipici – buonissimi – e nella ben fornita lista di vini.
Quando i primi lampioni si accendono è proprio il momento: non vi è posto migliore dove trovarsi se non a metà del Ponte Verdi, per osservare le ultime luci del Sole riflettersi sulle sponde del Parma, sui lucernari delle case d’epoca e sull’acqua che scorre lenta. Da lì, una piacevole camminata tra gli archi della Pilotta, ammirandone tutta la sua bellezza all’imbrunire.
E se invece fosse una gita fuori porta? Per i più avventurosi che vogliono spingersi oltre ‘le mura’ della città, a Torrechiara, località in provincia a circa 18 km da Parma, sorge il Castello di Torrechiara risalente al 1448. Il Castello porta con sé la storia d’amore di Pier Maria Rossi, colui che aveva voluto la costruzione del castello, e Bianca Pellegrini. Oltre alla spettacolare Camera d’Oro le cui pareti sono decorate con formelle di terracotta originariamente ricoperte in foglia d’oro, da segnalare è senza dubbio il panorama mozzafiato che lascia un grande senso di aria e libertà. Una vita principesca tutta da sognare.
Proseguendo sulla strada e arrivando nel Comune di Langhirano, è possibile andare a trovare il vero re di Parma in un museo a lui tutto dedicato: il prosciutto, proprio lì nella sua nota capitale. Il museo del prosciutto di Parma di Langhirano fa parte del circuito Musei del cibo di Parma. L’esposizione consiste in un percorso alla scoperta dell’arte del norcino e della “nascita” e lavorazione del prosciutto, risalendo addirittura alla tradizione romana. In mostra sono presenti anche alcuni macchinari utilizzati durante i vari procedimenti di produzione.
E, per non rimanere con l’acquolina in bocca, è possibile soddisfarsi presso l’adiacente Ristorante al Museo e assaggiare qualche delizia a base prosciutto. Per non rischiare di rimanere delusi, si raccomanda di prenotare il posto al ristorante. Sarà un esperienza davvero gustosa.
di Chiara Paletti e Matteo Salvagno
Foto di Issraa Zorgui
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