ZonaFranca, sul palco la realtà delle donne di Franca Tragni

UN TEATRO TUTTO AL FEMMINILE ORMAI ENTRATO A FAR PARTE DELLA REALTA' CULTURALE PARMIGIANA

548242_3228134937057_1077075181_3037939_722451071_n (1)La realtà sale sul palco di un teatro e si racconta. L’essenza del teatro stesso si muove tra la gente e si fa reale.
ZonaFranca
, l’associazione di promozione sociale fondata da Franca Tragni tutta al femminile, usa l’arte dell’immedesimazione e della recitazione per parlare di temi che riguardano direttamente la quotidianità.

“Dare voce a tutto quel mondo in movimento che avevo dentro”. Franca Tragni, regista, attrice, mamma ma soprattutto donna, da 25 anni scrive i testi che poi mette in scena, da sola o con altri. “È un lavoro meraviglioso, mi appassiona e mi diverte. Quando cominciai mio figlio aveva cinque anni e non era per me un lavoro a tempo pieno: ho cercato e cerco di fare la mamma senza rinunciare a quello che mi piace”.
Tanti i suoi spettacoli messi in scena, come ‘Attacchi di passione’ che voleva “dar voce a milioni di persone appassionate. Il palcoscenico mi mette ancora ansia, ma ho superato gli attacchi di panico perché ho fatto un percorso e ho imparato ad accettare questa parte di me. Il teatro non è una terapia, è piuttosto disciplina, dedizione, impegno ma anche divertimento. Il giorno che non mi divertirà più farò qualcos’altro”.

Le donne della sua compagnia sono donne  dalla vita comune: chi è sposata, chi lavora, chi porta i figli a scuola. Ognuna con un’ esperienza diversa alle spalle, ma tutte accomunate dalla stessa passione: il teatro come denuncia sociale, affrontando i problemi della società di oggi o ripercorrendo i passi a volte dolorosi e travagliati delle loro storie personali. “La decisione di far nascere ZonaFranca come associazione, come teatro e come modo di fare teatro – dichiarano le attrici stesse – non è stata presa a tavolino, non è stata una decisione ragionata ma una necessità”. Il gruppo di attrici non professioniste, che già aveva partecipato a laboratori e seminari all’interno del Teatro Europa, si è riunito per la prima volta sotto la guida e l’insegnamento di Franca Tragni nel 2007, per creare e mettere in scena lo spettacolo ‘A servizio’, che ritrae le donne a servizio dei ricchi in un’Italia contadina dei primi decenni del ‘900. È stata questa la prima occasione in cui il gruppo si è trovato a lavorare insieme e ha utilizzato il metodo ZonaFranca: “Prima la ricerca bibliografica, la lettura e lo studio dei documenti, poi la scrittura del testo e la messa in scena”. La necessità di continuare a lavorare ancora insieme è frutto della bellissima sinergia scaturita da questo spettacolo; l’energia restante, invece, si è alimentata grazie al legame profondo con le persone.

Vedendo il riscontro positivo del loro lavoro, queste donne hanno deciso di riunirsi e creare l’associazione, soprattutto “per poter dare più volume alle nostre voci”. Evitando di paragonarsi alle varie compagnie teatrali già presenti nel territorio e preferendo definirsi “un’associazione di promozione sociale piuttosto che una compagnia teatrale”, nei loro spettacoli queste attrici cercano di raccontare una storia partendo sempre da un punto di vista prettamente femminile, nonostante a volte trattino temi con una valenza maschile, com’è avvenuto nei ‘Panni sporchi. Cose da fimmini’, uno spettacolo sulla mafia.3222760.1024x725 La scelta dei personaggi, invece, avviene in modo naturale e ognuna rappresenta il personaggio che si avvicina di più al proprio modo di essere. “Riusciamo sempre a strappare un silenzio o una lacrima. Il nostro scopo è quello di far porre delle domande e scendere a un dibattito. L’incontro con i ragazzi giovani delle scuole superiori offre all’associazione spunti interessanti di riflessione sull’importanza del mezzo teatrale come linguaggio per la sensibilizzazione riguardo tematiche importanti”, come quella della memoria trattata nello spettacolo ‘Lucille, il pudore violato delle donne dell’olocausto’ o quella della mafia sviluppata nello spettacolo ‘Panni sporchi. Cose da fimmini’. Ma il pubblico presente agli spettacoli non ha una connotazione specifica. Le tematiche affrontate infatti, pur avendo una lettura femminile, hanno l’obiettivo di essere fruibili da un pubblico più vasto possibile.

In futuro, l’associazione sarà impegnata nella replica di ‘Panni Sporchi. Cose da fimmini’ a Bologna il 21 marzo per la XX giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. ‘La verità illumina la giustizia’: questo lo slogan scelto per questa importante occasione, “perché di mafia si muore ma anche il silenzio uccide”. Lo stesso spettacolo verrà replicato per le scuole medie nell’Auditorium Toscanini il 17 aprile. “È nostro obiettivo – dichiarano – continuare la collaborazione con l’associazione Libera, con le scuole primarie e secondarie di primo grado, sia presentando i nostri spettacoli sia attraverso laboratori teatrali”, come quello intitolato ‘Tu, di che genere sei?’ che Franca Tragni condurrà nella scuola primaria di Edith Stein, sviluppando la tematica della differenza di genere.

 

di Laura Misuraca, Marilina Leggieri, Vittorio Signifredi

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