‘Io sono i giovani per Parma’: gli angeli del fango in un cortometraggio

TANTE FACCE E DIVERSE VOCI PER NON DIMENTICARE L'ALLUVIONE DI OTTOBRE

Francesco Bandini“L’idea del video è nata subito dopo aver letto il testo di Francesco su Facebook. Le sue parole mi hanno molto colpita e commossa”. E’ così che si è accesa la lampadina a Valeria Savazzi, videomaker e presidente dell’associazione L’Ottavo Colore, che da qualche settimana è online con Io sono i giovani per Parma, corto girato in città e dedicato ai tantissimi volontari che, in quelle drammatiche giornate di ottobre, hanno spalato il fango in una Parma piegata dall’alluvione. “Mi sentivo rappresentata dal suo testo – spiega Valeria –  capace di rendere così bene lo spirito che si respirava in quei giorni”.

ESPERIENZA VISSUTA IN PRIMA PERSONA – “Il primo motivo che mi ha fatto scrivere di e per tutti quei ragazzi e ragazze che hanno dato una mano -spiega Francesco Bandini – è l’aver vissuto in prima persona quei momenti, quelle scene, quei volti”. La risposta da parte dei giovani non si è fatta attendere: “Il loro è stato uno slancio che mi ha fatto vedere nella nostra generazione, da tempo snobbata e mal giudicata, una schiera di persone che non ci sta a subire passivamente i giudizi e le scelte della società in cui vive”. Una realtà, quella dell’alluvione, che si è subito manifestata in tutta la sua interezza e che ha fatto capire non bastassero solo i soccorsi da parte delle istituzioni, con “tantissimi anziani coinvolti, e molti che avevano perso tanto della propria vita” aggiunge Francesco il quale, proprio per questo, il giorno dopo è stato uno dei primi a scendere per strada, dando vita, insieme a tanti altri, a quella che definisce “una delle esperienze più belle, formative e appaganti che abbia mai vissuto“.

UN VIDEO SOLIDALE – “Con Valeria la collaborazione è nata il primo giorno in cui ci siamo recati nelle zone colpite”, commenta ancora Francesco. “Abbiamo lavorato nelle stesse case e negli stessi cortili, faticato insieme e vissuto, di fatto, le stesse emozioni”. Così, i due “hanno dato voce ad una generazione che ha giustamente dimostrato di essere viva e di saper essere altruista“, secondo il giovane studente parmigiano.

Tuttavia, dallo slancio iniziale alla realizzazione effettiva del video, passano diversi mesi, fino a quando Valeria decide di coinvolgere l’associazione di cui è a capo, che da anni si occupa di temi legati all’omofobia lanciando campagne e denunciandone diversi episodi. “Volevamo fare qualcosa da presentare alla serata di raccolta fondi che abbiamo organizzato a marzo a favore degli alluvionati. E le parole di Francesco si prestavano non solo alla causa, ma anche al messaggio che noi, come associazione volevamo lanciare, ovvero che le differenze non contano, ma è fare la differenza quello che conta”. Quelle stesse differenze che ci caratterizzano, spiega la presidente de L’Ottavo Colore, “non sono più rilevanti quando c’è bisogno di solidarietà e aiuto”.

UN CORO DI GIOVANI – Così, Valeria ha immaginato una pluralità che raccontasse una medesima storia. “Diverse voci, diversi volti, diverse persone, per età, sesso, orientamento, etnia, riunite in un unico video che ha contribuito a rendere l’idea: ‘io sono tutti e tutti sono me‘”. Valeria, tra l’altro, nel 2012 ha partecipato con successo al Florence Queer Festival 2012 con il corto ‘Oggi scelgo io, selezionato inoltre per rappresentare l’Italia al Cineffable, il festival parigino di cinema lesbico.

“Io stesso in quei giorni -ribadisce invece Francesco- mi son trovato a lavorare spalla a spalla in quaranta centimetri di fango con persone che non avrei mai pensato di incontrare, né avrei mai sospettato di vedere accorrere”. Le sue parole10897112_421735804645856_2931221568141170696_n1 che hanno ispirato il corto, delineano i tratti di una generazione di cui si parla spesso per rimarcarne le mancanze, mobilitatasi però in tempi record, con l’unico scopo di aiutare il prossimo: “Io sono i Giovani per Parma e credevo di non essere nulla fino a ieri. Ho smesso di farmi domande sul mio futuro per definizione. Ho smesso di farmi domande sul mio passato per paura di confronti a cui non saprei come rispondere”. Quella stessa generazione che è riuscita a dare un senso, a volte smarrito, attraverso il dono all’altro: Io sono i Giovani per Parma e in questo fango, tra queste mura sporche, in questo quartiere ferito sto innalzando uno dei pilastri più belli che compongono il mio futuro: me stesso”.

LE MINACCE – Va segnalato, infine, che l’associazione L’Ottavo Colore è stata recentemente oggetto di minacce, quando una telefonata anonima li ha invitati a ‘normalizzarsi‘. Molti i messaggi di solidarietà nei loro confronti, dei tanti, come loro, che pensano: “Tutti noi abbiamo qualcosa che ci caratterizza rendendoci ‘non normali’ agli occhi di qualcun altro e ciò dovrebbe essere fonte di ricchezza e di certo non una perdita -conclude Valeria – , il senso che vogliamo trasmettere è appunto che per fare la differenza basta poco, che l’amore è l’unica cosa che conta e che i giovani, forse più di altri, possono fare tanto per cambiare le cose“.

di Greta Bisello e Francesca Gatti

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