C.A.C.C.A: la rivista che parla di ogni cosa a caso, ma con criterio

A UN ANNO DAL PRIMO NUMERO DELLA FAZINE ARTIGIANALE, NUOVI PROGETTI PER IL FUTURO

cacca.1.212x300 (1)Non è una cosa sporca e neanche un insulto. È invece una fanzine artigianale autoprodotta da cinque ragazzi parmigiani e senza scopo di lucro. Per chi ancora se lo chiedesse stiamo parlando di C.A.C.C.A., acronimo che sta per Cose A Caso Con Attenzione, una rivista nata dal grande impegno, coraggio e forza di volontà degli universitari Nicola Manghi, Francesco Cibati e Stefani Cognata insieme a  Giacomo “Mha” Gerboni e Matteo Sclafani.

LA NASCITA DEL PROGETTO – Tutto è partito nell’estate del 2013 quando a Collecchio Giacomo e Nicola, guardando alcuni cortometraggi, hanno partorito l’idea del progetto C.A.C.C.A., coinvolgendo poi gli altri tre giovani. L’acronimo è stato creato da Nicola sulla base dell’idea di far collaborare chiunque volesse esprimersi su qualsiasi argomento, pur seguendo un certo criterio e serietà. E’ da qui che i cinque ragazzi, tutti giovanissimi (il più piccolo classe 1993, il più grande classe ’90) si sono lanciati nel progetto. La rivista non ha un tema ma per ogni numero viene scelta una parola ‘a caso’ e ogni collaboratore può interpretare quella parola chiave in maniera libera, ma “con criterio”, come spiega Francesco Cibati che si occupa dell’impaginazione della rivista. “A noi che siamo persone poco serie – aggiunge  -, l’acronimo e il suo relativo significato è piaciuto molto”. Ma questa è solo una mezza verità: la fanzine infatti è curata nei minimi dettagli.

cacca 4COME NASCE UN NUMERO – Il progetto sta in piedi grazie a un gruppo che conta più o meno 450 persone che si propongono di collaborare con la rivista. Via Dropbox i cinque ragazzi ricevono gli argomenti che i collaboratori vogliono trattare, i disegni che propongono di pubblicare e il resto dei contenuti ideati tra testi, fotografie e illustrazioni. Poi Nicola, Francesco e gli altri, sulla base di un sondaggio, scelgono la parola chiave sulla quale impostare il numero della rivista e selezionano una ventina di contenuti tra quelli più pertinenti. La rivista viene poi mandata in stampa in una tipografia di Carignano mentre la rilegatura è fatta a mano dai ragazzi. “È una scelta faticosa e che richiede molto tempo – spiega Francesco – ma che dà valore alla rivista: quello del tempo impiegato e dell’artigianato, è una cosa su cui mi sono imposto anche perché ho studiato design editoriale, ho la passione per la legatoria manuale e ci tengo che le cose siano fatte bene”. Ogni numero è comunque un lavoro di gruppo, tutti fanno tutto, dalla selezione dei contenuti all’impaginazione, fino alla cucitura di ogni singola rivista, finendo con l’organizzazione di eventi per la promozione della rivista.

cacca 2FINANZIAMENTI E VENDITA –  C.A.C.C.A. è “cangiante”, la definisce Francesco. “All’inizio la pubblicazione avveniva ogni due mesi, ma era impossibile – racconta – i ritmi erano troppo veloci, così è diventata una rivista trimestrale. Abbiamo deciso per la pubblicazione periodica proprio per stare più tranquilli e fare tutto con più calma”. Questo anche per il fatto che la rivista, non essendo a scopo di lucro, non riceve un guadagno sostanzioso. Infatti C.A.C.C.A. non ha redazione dove i cinque ‘capi redattori’ possano incontrarsi, anche perché sono spesso fuori città per studio o lavoro. Inoltre se per un numero i guadagni salgono rispetto alla norma, quei ricavi vengono utilizzati per aggiungere più pagine al numero successivo.
Nonostante ciò la fanzine artigianale riceve alcuni piccoli sostegni. Il progetto è iscritto a una piattaforma di crowdfunding per la raccolta di  finanziamneti dalla community e dal pubblico dei fruitori.
La rivista si trova anche in vendita presso alcune librerie della città, ma i ragazzi preferiscono farla conoscere attraverso i banchetti che allestiscono durante gli eventi culturali a cui partecipano: un’occasione maggiore per interagire con la gente e divulgare il progetto editoriale. Altri fondi derivano poi dalla vendita, soprattutto durante determinati appuntamenti culturali, di riviste in formato di pagina più grande rispetto allo standard e di magliette personalizzate con grafiche e con il logo della fanzine.

cacca 3A UN ANNO DALLA NASCITA – Il 29 marzo la rivista ha compiuto un anno dalla sua nascita e dalla pubblicazione del numero zero. La soddisfazione da parte di Nicola, Francesco, Giacomo, Stefani e Matteo per C.A.C.C.A. è davvero tanta perché, nonostante la fatica che sta dietro ad un progetto autoprodotto, stanno riuscendo a portalo avanti e hanno partecipato già a diversi eventi culturali. La fanzine riscontra inoltre opinioni e commenti positivi dalle persone che la scoprono e gli ideatori hanno anche ricevuto delle richieste di partecipazione a varie mostre per esporre disegni e illustrazioni da loro realizzati. Un ulteriore riconoscimento per un progetto che va controcorrente rispetto alla tendenza odierna che spinge il mondo dei giornali e dell’editoria sempre più verso il web e il digitale e che dimostra che la carta ha ancora qualcosa da dire.
“Per il futuro vogliamo puntare ancora più in alto – conclude Francesco – e ampliare il nostro progetto sul piano didattico. Ci piacerebbe molto lavorare con i giovani, anche nelle scuole, portando la nostra esperienza e insegnando loro a ideare progetti simili”.

di Carlotta Ferrari e Federica Russo

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