Amicizia disinteressata (e asessuata)

SUL FILO DI UN RASOIO

Il  caro vecchio Aristotele ha scritto molto sull’amicizia, dividendola in tre categorie:

  1. Amicizia per utilità: sono amico di qualcuno perché ne traggo vantaggio;
  2. Amicizia per piacere: sono amico di qualcuno perché mi fa piacere, appunto;
  3. Amicizia disinteressata, per virtù: lega i buoni con i buoni perché non ha altri fini.

Non fa una piega. Quando ci si relaziona con l’altro c’è sempre un motivo di base: è una secchia a scuola, è ricco sfondato, ha una villa al mare, è un medico, è semplicemente figo. In genere quindi i rapporti nascono scatenati da un fattore ben preciso, che spinge la nostra curiosità e focalizzarsi su un aspetto in particolare.

Tra maschi e femmine poi non ne parliamo. Per natura ci si attrae o ci si respinge e sempre per natura la contrapposizione uomo-donna è quella ufficiale. Come bianco-nero, giorno-notte, luce-buio, dolce-amaro. Due mondi, due categorie, due opposti. Che a volte si uniscono in nome di quell’amicizia che tanto si va esaltando e sbandierando ai quattro venti quando, fondamentalmente, non ci crede nessuno. Perché non sempre (anzi, quasi mai) il disinteresse prevale sull’interesse (o sull’ormone).

Ho preso in prestito l’amicizia disinteressata di Aristotele per creare un’idea tutta mia. La mia amicizia infatti si divide in ‘sessuata’ e ‘asessuata’. Un uomo e una donna si approcciano, si annusano, si contemplano e poi capiscono una cosa molto importante: se quello/a che ha di fronte è munito/a di pisellino/patatina. Se la risposta è ‘no’ allora ci siamo, si tratta di amicizia disinteressata e quindi asessuata. Se la risposta è ‘si’ allora no che non ci siamo, non prendiamoci in giro. Se uno è amico l’effetto che provoca è paragonabile a quello sprigionato da un palo della luce, e non da un modello di Abercrombie. Quindi no, non è amicizia e il soggetto di fronte è decisamente sessuato.

È così, inutile negarlo. L’amicizia tra uomo e donna esiste ma deve rispettare il punto numero 3 di Aristotele: deve essere disinteressata. D I S I N T E R E S S A T A. No, non l’ho scritto a caratteri cubitali perché mi è scappato inavvertitamente il dito medio sul tasto ‘MAIUSC’, era tutto calcolato. È che a volte questo concetto di ‘rapporto disinteressato’ non vuole proprio essere compreso, è un povero emarginato che nessuno considera (o vuole considerare) perché ha un grave difetto: è estremamente scomodo.

L’amicizia disinteressata si mostra scomoda perché non è detto che sia disinteressata da entrambe le parti. E qui nascono le tragedie, qui si cade in quello status di depressione dal quale sembra impossibile uscire: la friend zone. Quando uno viene friend zonato è la fine, perché viene relegato al ruolo di amico asessuato quando lui si sente (e vorrebbe essere) sessuatissimo. Eppure non c’è chi ha ragione e chi ha torto. L’uomo è un animale sociale (dice sempre Aristotele) e in quanto animale va ad istinto e sensazioni. In poche parole, se si viene friend zonati si annusava l’animaletto sbagliato.

Difficile trovare ed instaurare quell’amicizia disinteressata della quale Aristotele ha tanto parlato. Ho avuto la fortuna di incontrarla, viverla e portarla tuttora con me con grande soddisfazione. Perché se l’amicizia di per sé è (a mio parere) un grande dono, che va coltivato e tenuto in vita giorno per giorno, quella tra uomo e donna ha una marcia in più: è rara. E per questo motivo merita ancora più attenzione. L’uomo e la donna sono destinati ad attrarsi e a questo non possono opporsi. Ma quando riescono ad andare oltre e a trovare un altro tipo di anima gemella, quella che ti vuol bene e ti apprezza in quanto persona e non in quanto essere dotato di apparato sessuale, raggiungono quel punto speciale che Aristotele chiama virtù.

Almeno una volta nella vita tutti siamo stati friend zonati. Lo so, è brutto ed essere definiti asessuati è davvero deprimente. Ma considerando che prima o poi tutto passa, che al mondo siamo miliardi, che (si dice) godiamo di sette sosia il tutto il globo e che ‘chiusa una porta si apre un portone’… il rimedio sta nel vedere il bicchiere mezzo pieno e trarre i benefici del disinteresse. O nell’andare ad annusare qualcun altro, questo è chiaro.

1 Commento su Amicizia disinteressata (e asessuata)

  1. Quando si finisce nella friend-zone ci si può rimanere soltanto se si è asessuato. Diversamente è inutile illudersi che qualcosa possa cambiare specialmente se la persona che vuole intrattenere un’amicizia disinteressata è lei stessa una asessuata.

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