Valentino Straser, lo scienziato parmigiano che prevede i terremoti

FENOMENI LUMINOSI E ONDE RADIO TRA I CAMPANELLI D'ALLARME

Valentino StraserUna scossa improvvisa, il tempo sembra non passare più, tutti si riversano in strada. “Il terremoto è un fenomeno che non provoca direttamente la morte delle persone” ma fa paura per gli effetti indiretti: sono i palazzi, le strade, i ponti a cadere e a uccidere.

Tradizionalmente si pensa che sia impossibile prevedere quando si verificherà un terremoto, ma non tutti nel campo della scienza la pensano così. Valentino Straser, laureato in Scienze geologiche all’Università degli Studi di Parma, in una nota ufficiale dell’International Earthquake and Volcano Prediction Center (Ievpc) del febbraio 2013, è stato definito il massimo esperto mondiale sulla previsione sismica insieme al geologo giapponese Masashi Hayakawa. Giovedì 30 aprile è stato lui il protagonista della lezione dal titolo ‘Terremoti: come, dove, quando?’ in viale Bizzozero, voluta dall’Università della terza età.

Il tema è ancora molto dibattuto tra gli scienziati: “Quando ho coordinato il convegno della European geosciences union (Egu) di Vienna nel 2013 – spiega Straser – sono stato paragonato per la mia ‘follia’ a Jurij Gagarin. Io credo che attraverso studi alternativi si possa definire con anticipo una stima della zona epicentrale e della magnitudo se maggiore a M6”.  Quella della previsione sismica è una scienza ancora pioneristica e si sa che il nuovo crea disagio e titubanza: “Non è facile andare avanti quando si è osteggiati – prosegue – ma la scienza per me è anche assumersi le proprie responsabilità, quindi continuo a sperimentare cercando di arrivare al traguardo”.

ALCUNI PRECURSORI SISMICI –  Il primo lavoro che il  geologo parmigiano ha portato avanti dal 1983 al 2006 e che nel giugno del 2015 presenterà ad un convegno in Francia, riguarda il rapporto tra i fenomeni luminosi in atmosfera e l’accadimento sismico. Questi fenomeni di ionizzazione produrrebbero colorazioni anomale del cielo e anticiperebbero il sisma di qualche giorno o perfino di poche ore. “E’ accaduto anche in Nepal: il 15 aprile 2015, dieci giorni prima del disastroso terremoto, il cielo si è tinto di rosso, un presagio durato circa 50 minuti.”

In altri casi, prima di avvertire la scossa, si potrebbe notare dal satellite la formazione delle cosiddette ‘nuvole da terremoto‘: lunghe e strette strisce di ioni, la cui particolarità è quella di essere completamente immobili. Da terra sarebbe invece possibile rilevare la variazione della temperatura superficiale, ulteriore precursore sismico studiato anche in occasione del terremoto del 2012 in Emilia.

Un altro aspetto sottolineato dagli studi di Straser riguarda  le anomalie nel comportamento degli animali prima dei grandi terremoti. Numerosi esperimenti avrebbero infatti dimostrato come gli animali, non solo cani e gatti, siano sensibili ai segnali fisici che precedono  i terremoti. Per esempio alcuni pesci, avvertendo le variazioni del campo elettrico terrestre, sarebbero in grado di rilevare le debolissime correnti che si formano in acqua in conseguenza alle sollecitazioni alle quali sono sottoposte le rocce del fondo molto tempo prima di una forte scossa sismica. “In Sichuan nel 2013 ci fu un terremoto di magnitudo 7.9 che provocò la morte di 80.000 persone. Qualche giorno prima di quel sisma– spiega Straser- le strade della città furono invase da rane”. Esistono, d’altra parte,  esempi in cui le autorità hanno previsto con successo un devastante terremoto basandosi in parte sull’osservazione di comportamenti inconsueti negli animali. “Nel 1975 le autorità cinesi ordinarono l’evacuazioni della città di Haicheng, dove vivevano un milione di persone, solo alcuni giorni prima di un terremoto di magnitudo 7.3 che distrusse la città. Sicuramente se la città non fosse stata evacuata le vittime sarebbero state più di 150.000.”

Terremoto in NepalLA PREVISIONE DEI TERREMOTI – Per Straser “i tempi non sono ancora maturi per la nascita di una scienza che abbia come oggetto di studio l’anticipazione degli eventi sismici”. Le teorie sulla previsione infatti non sono riconosciute in ambito accademico. “Bisogna tenere duro  perché quando si prova a raggiungere nuovi traguardi della conoscenza si viene visti male. Essendo un ricercatore indipendente- continua Straser-le mie ricerche sono in parte autofinanziate e in parte sostenute dalla AB Global di Collecchio. Il sostegno di questa azienda mi ha dato la possibilità di partecipare a convegni internazionali anche molto costosi”.

La lunga carriera del geologo è costellata di studi compiuti e presentati in diverse parti del globo. Partendo dall’India, passando per Brisbane, in Australia, poi Baltimora, Washington, Mosca, fino alla Florida, a Orlando, dove si è dedicato ad una importante ricerca sulla relazione tra i campi magnetici interplanetari e gli eventi sismici. “Abbiamo condotto assieme ad un team di 7 studiosi da tutto il mondo delle analisi su questi fenomeni. A dispetto della metodologia tradizionale noi adottiamo un’ analisi probabilistica, facendo delle stime. Per fare un esempio: se su 8 relazioni presentate, 5 o 6 coincidono, allora parliamo di precursori sismici”.

L’altro punto importante delle ricerche di Straser è dato dalla connessione tra la previsione dei terremoti e le onde radio. “L’interno del pianeta Terra – spiega lo studioso – è costituito da minerali rizoelettrici, che se sottoposti a pressione esercitano un campo elettromagnetico“. Le onde generate, stando alla sua teoria, hanno una frequenza che si aggira attorno ai 20 Hz, il che rappresenta una anomalia rispetto al normale comportamento del pianeta. L’elemento ‘rivoluzionario’ degli studi di Strasser sta nel fatto che “è possibile rilevare queste onde tra le 15 e le 12 ore prima del sisma“.

 

di Mariasilvia Como, Carlotta Falcone e Luca Mautone

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