Parma antisimica? Il punto su edifici pubblici, università e residenze Er.Go

PAROLA ALL'ESPERTO: COSTRUZIONI PROGETTATE NEL RISPETTO DELLE NORME

Parma antisismica?Tre anni fa tremava la terra in Emilia. Era la mattina del 25 gennaio 2012 quando venne registrata la prima scossa di magnitudo 4.9. Nei giorni seguenti vi furono altri terremoti di notevole entità. Il panico si sparse tra i cittadini parmigiani che, guadagnato l’esterno delle loro abitazioni, videro la città ‘dondolare’. Anche gli edifici dell’Università tremarono e alcuni di essi subirono dei danni. La paura attanagliò i cuori degli studenti. Dopo il sisma al Dipartimento di Giurisprudenza vennero messe impalcature all’ingresso e nei corridoi. Alcune aule vennero chiuse. Tre anni dopo, gli studenti si chiedono se quegli edifici siano stati davvero messi in sicurezza.

NESSUN DANNO – “In tutti i locali universitari sono stati oggetto di accurati sopralluoghi da parte di tecnici esperti al fine di verificarne l’idoneità strutturale. Le strutture di Ateneo non hanno riportato danni significativi, se non qualche fessurazione localizzata in elementi non strutturali e piccoli distacchi negli intonaci – spiega l’ingegnere Livio Mingardi dell’area tecnica dell’Università-. La messa in sicurezza degli edifici è stata eseguita inibendo temporaneamente i pochi locali interessati dai danneggiamenti, asportando gli intonaci distaccati e ripristinando lo stato dei luoghi. In particolare, in alcuni punti della sede del Dipartimento di Giurisprudenza, al fine di sostenere intonaci antichi di grosso spessore ed impedirne il successivo futuro distacco in eventi similari, sono stati posizionati profili metallici di contenimento. Sono state inoltre eliminate molte vulnerabilità secondarie, dovute appunto a componenti non strutturali, mediante l’installazione di controsoffitti antisfondellamento, il fissaggio alle pareti di scansie ed armadi”.

antisism3PARMA ZONA SISMICA – “Esistono delle normative a livello nazionale nelle quali è sancito che è un obbligo per tutte le costruzioni, sia pubbliche che private, il deposito del progetto delle opere che hanno rilevanza strutturale presso le strutture sismiche competenti. Ed occorre procedere prima dell’inizio dei lavori“. Ma la situazione non va comunque sottovalutata se si considera, come afferma lo stesso Mingardi, che “Parma è stata classificata come zona sismica nel 2003, a seguito della azione legislativa seguita al terremoto del Molise dell’ottobre e novembre 2002″. E per questo, “il rispetto della normativa sulle strutture è quindi diventato obbligatorio per la zona di Parma solo dopo il luglio 2003″.

Tuttavia, Mingardi invita tutti alla tranquillità: “Ciò non toglie che alcuni edifici di particolare importanza per la collettività, pur essendo stati realizzati in epoca in cui Parma non era ancora classificata sismica, siano comunque stati progettati e costruiti seguendo le prescrizioni dettate dalla normativa sismica vigente all’epoca. In Ateneo abbiamo esempi di costruzioni di questo tipo, in special modo al Campus Scienze e Tecnologie”. 

RESIDENZE UNIVERSITARIE SICURE? – Negli alloggi Er.Go di Parma, nel gennaio 2012 , già “nelle prime ore dopo ogni scossa, tutte le residenze sono state ispezionate dai nostri tecnici e a questo sono seguiti anche i sopralluoghi di un ingegnere strutturista, di specifica e comprovata competenza. inviato da Er.Go” spiega la responsabile Lia Simonetti. “Di tutte queste misure, mentre erano in corso, e dell’esito favorevole dei sopralluoghi, è stata anche data informazione tempestiva agli assegnatari, con avvisi esposti in tutte le residenze”. La situazione di panico iniziale ha però suggestionato molti studenti che, passato il primo comprensibile momento di ansia, hanno reagito con equilibrio e tranquillità. “Sono state richieste anche soluzioni alternative, ad esempio di alloggiare ad una stanza a pian terreno. E in quel caso il richiedente è stato accontentato” aggiunge la responsabile, tenendo a specificare che nessuna residenza di Parma ha riportato danni degni di rilievo. Inoltre, “Er.go ha predisposto interventi economici straordinari per gli studenti che provenivano dai comuni colpiti, qualora non fossero riusciti a sostenere esami per confermare la borsa”.

antisism2LA SITUAZIONE IN CITTA’ – “Sono stati compiuti prima di tutto interventi concentrati sugli edifici strategici. E uno di questi ha riguardato la scuola ‘Don Cavalli” spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Parma, Michele Alinovi, partendo da un quadro più generale. “Un altro intervento importante ha riguardato la scuola ‘Paolo Racagni’ che è stata demolita per poi avviarne i lavori di ricostruzione. Ovviamente – precisa – si è intervenuto prima sulle aree di primaria importanza come scuole materne, teatri e palestre. Su altre aree non ci son stati forti interventi, perché non vi era tutta questa urgenza e i fondi a disposizione erano limitati“.

A proposito delle zone colpite, invece, l’assessore ricorda che “qualcosa è stato fatto in via Zarotto e all’ex-municipio di San Lazzaro, mentre sono stati compiuti anche altri lavori al quartiere Montanara e al quartiere Lubiana“. Non senza incidenti di percorso: “Alcuni interventi hanno avuto delle difficoltà legate a informazioni poco chiare o cose che non vengono dichiarate correttamente”.

di Paola Basanisi, Luca Mautone

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*