Recensioni online: cronaca di una truffa finita male

CALL CENTER SMASCHERATO DA UN AGRITURISMO DI PARMA

truffa recensioni1“Buongiorno, la chiamo da Google”. Se mai vi dovesse capitare di ricevere una chiamata che si apre in questo modo, attenti: potrebbe trattarsi di una truffa. “Solo per questo mese le garantiamo la prima posizione su Google con appena 250 euro“. Ecco l’offerta standard che viene proposta in telefonate come quella registrata e riportata in fondo all’articolo. Il posizionamento sui motori di ricerca è infatti la nuova attraente esca con la quale diverse aziende cercano di far abboccare tanti piccoli imprenditori. Le attività di Seo (Search Engine Optimization), ovvero l’insieme delle operazioni che consentono di migliorare il posizionamento del sito della propria azienda sui motori di ricerca, sono decisamente complesse e i professionisti che se ne occupano chiedono compensi non indifferenti. Sono quindi tante le piccole realtà che possono essere attirate da un offerta che promette, per 250 euro, la prima posizione su Google digitando le parole chiave della propria attività. E addirittura “per sempre”.

OFFERTE POCO CHIARE – Ma come è possibile che aziende come queste possano garantire simili risultati a prezzi tanto concorrenziali? La risposta sta nel fatto che, innanzitutto, gli operatori non sono molto chiari nel descrivere le modalità utilizzate per portare a termine il lavoro. La chiamata registrata, ad esempio, si apre in questo modo: “Lei gestisce un agriturismo a Parma, giusto? Bene, io le garantisco che digitando ‘agriturismo Parma’  lei sarà il primo della lista”. Fin qui tutto molto semplice. Ma insistendo per sapere come concretamente ci potranno riuscire senza nemmeno aver bisogno delle credenziali di accesso al sito proprietario, e se non ci si accontenta di risposte elusive del tipo “lei non si preoccupi, le invieremo il modulo, soddisfatti o rimborsati”, ecco si arriva al dunque: si vendono false recensioni.

Acquisizione a schermo intero 25092015 10.46.56POSIZIONAMENTO E STELLINE – Ma cosa c’entrano le recensioni con il posizionamento su Google? Per capirlo bisogna sapere che ormai da tempo, quando si effettua una ricerca che contiene parole rimandanti ad un tipo di attività commerciale e ad una località (ad esempio ‘fiorista Siena’ o ‘personal trainer Milano’), in alto nella pagina dei risultati compare la mappa di Google Maps, con relativi segnaposto rossi che, a loro volta, riportano a pagine web contenenti numerose informazioni sulle attività cercate. Queste informazioni sono caricate dai gestori tramite il programma ‘Google My Business’, che consente, attraverso un semplice account, di creare e gestire gratuitamente la propria mini pagina informativa. Gli utenti registrati hanno inoltre la possibilità di lasciare delle recensioni alle attività (da una a cinque stelline), immediatamente visibili sulla pagina My Business e nei riquadri sotto la mappa. La novità fondamentale, non ancora molto nota, è però che la dimensione dei segnaposto sulla mappa e l’ordine dei riquadri corrispondenti vengono stabiliti in base al numero e alla qualità delle recensioni ottenute.

IL MERCATO DELLE RECENSIONI – E’ solo dopo un quarto d’ora di chiamata che l’operatrice ammette che ad essere in vendita non sia un servizio di Truffe onlineposizionamento, bensì un pacchetto di 10 recensioni false a 5 stelline. Un numero sufficiente a garantire la prima posizione sotto la mappa, dal momento che, contrariamente a quanto succede su Tripadvisor, non sono ancora molti gli utenti che hanno l’abitudine di scrivere recensioni tramite Google. Non è quindi il sito ufficiale dell’attività a salire nella prima posizione, ma solamente la pagina Google My Business. E come conferma l’operatrice, fornendo nominativi da controllare, sono tante le aziende ad aver sottoscritto l’offerta e le pagine con numerose sospette recensioni non mancano. Facendo presente che vendere false recensioni non è etico e forse nemmeno legale, l’unica risposta che si ottiene e è questa: “Ma cosa crede, guardi che lo fa un sacco di gente! E poi è del tutto legale”.

CALL CENTER MISTERIOSI E LEGISLAZIONE ASSENTE – Cercando su internet il nome dell’azienda per cui lavora l’operatrice (estorto a fatica) non si ottiene nessun risultato, il che, insieme alla scarsa professionalità dimostrata, lascia pensare che si tratti di uno dei tanti call center che propongono truffe telefoniche. In questo caso, però, non si potrebbe nemmeno parlare di truffa, dal momento che la legislazione italiana non si esprime su questo tipo di operazioni. Siti come Google e Tripadvisor forniscono solo spazi gratuiti dove sono gli utenti a prendersi la responsabilità di ciò che scrivono. Quando però questi spazi, che dovrebbero incentivare la libera espressione in base ad un’ideale democraticità del web, vengono sfruttati da aziende che lucrano sulla disinformazione, è evidente che questo far west debba essere normato. Come hanno dimostrato i recenti scandali sulle false recensioni di Tripadvisor, che arrivano ad esser pagate 50 euro l’una, l’immaterialità delle recensioni online vale oro per molti. Di conseguenza, dal momento che è difficile denunciare call center evanescenti, sono i grandi colossi ad essere chiamati in causa. A dimostrare la gravità della situazione, anche Federalberghi, nel 2014, dopo le tante denunce di singoli ristoratori ed albergatori, ne ha sporta una al garante delle comunicazioni proprio contro Tripadvisor. I due colossi non  incentivano in alcun modo la proliferazione di false recensioni e in vari post nel forum ufficiale di Google My Business si trova scritto chiaramente che l’azienda vieta ai gestori di scriversi recensioni da soli e di promettere regali ai clienti o pagare società esterne per farsene fare. Viene inoltre chiarito che Google non ha mai appaltato (né ha in progetto di appaltare) a società esterne la gestione di My Business  e avvisa quindi di segnalare chi si spaccia come collaboratore. Google, infine, dichiara di aver messo a punto sistemi per riconoscere le recensioni false, ma ad oggi se call center come quello di cui abbiamo parlato possono continuare a fare il loro lavoro,significa che non sono stati trovati software veramente efficaci. D’altra parte bisogna riflettere sul fatto che ogni provvedimento che renda realmente più complessa (e dunque più verificabile) la procedura che consente agli utenti di scrivere recensioni comporterebbe inevitabilmente una diminuzione del numero di quest’ultime. Meno ‘clic’, dunque, meno giro di affari.

di Adriano Arganini

1 Commento su Recensioni online: cronaca di una truffa finita male

  1. Secondo me trip Advisor è una bufala pazzesca

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