Hospital Piccole figlie, un anno dopo la paura

DOPO L'ALLUVIONE UN RIPRISTINO ESEMPLARE COSTATO PERO' PIU' DI 9 MILIONI DI EURO

IMG_8136 “Quando comincia a piovere guardiamo ancora fuori dalla finestra con apprensione”. E mentre lo afferma, il direttore amministrativo delle Piccole figlie, Paolo Corazza, guarda ancora fuori dai vetri del quarto piano dell’ospedale. La vista non è più quella di un anno fa quando il torrente Baganza esondò ricoprendo di fango il quartiere Montanara. Su alcuni muri è visibile ancora il segno lasciato dall’acqua, ma per il resto nessuno direbbe che l’ospedale sia stato fra le strutture più colpite.

UN RIPRISTINO LAMPO – “Nei giorni seguenti all’alluvione la conta dei danni era talmente pesante che avevamo stimato almeno 6 mesi di tempo prima di poter riprendere l’attività – ricorda Corazza- nessuno avrebbe immaginato che dopo soli 55 giorni l’ospedale sarebbe tornato in piena operatività, grazie alla nostra tenacia e alla professionalità di molti collaboratori“. Tenacia in linea con il motto scelto in vista del duro lavoro da affrontare: “Non muoio neanche se mi ammazzano”, come scriveva Giovannino Guareschi. Ad oggi i soli servizi che ancora sono dIMG_8134a riattivare sono quelli di radiologia: i macchinari, infatti, sono stati completamente compromessi dall’acqua e per ora sono stati sostituiti solo in parte: “Siamo in grado di fare lastre necessarie allo svolgimento di buona parte dell’attività medica ma ancora non siamo tornati ai livelli di qualità precedenti”, spiega il direttore generale Giampaolo Veronesi. Altra questione è quella del poliambulatorio, l’edificio più colpito che è ancora da ripristinare: “Duemila metri quadrati che ancora ci mancano, per questo molti dei servizi sono ancora dislocati all’ex Romanini – precisa Veronesi – tra l’altro l’alluvione è stata un’occasione per rifare e ripensare alcuni spazi in un ottica di miglioramento ulteriore rispetto al passato.”

IMG_8130LA CONTA DEI DANNI – “A conti fatti le spese finora sostenute superano i 9 milioni di euro, ma ancora ne serviranno per  completare i lavori” dichiara Veronesi. Secondo i dati che Corazza fornisce, dalle istituzioni sono arrivati solo 25.000 euro (10.000 dal Comune e 15.000 dalla Camera di commercio), 90.000 euro sono arrivati da donazioni di aziende e privati mentre 6 milioni di euro dovranno arrivare dall’assicurazione privata dell’ospedale. Per gestire gli ingenti fondi donati dai privati è stato addirittura creato un apposito comitato: “E’ bello che una società formalmente a scopo di lucro venga percepita per quello che realmente è: una struttura che è al servizio della comunità. Questo spiega l’enorme aiuto materiale e la vicinanza che abbiamo ricevuto dalla città”, dichiara Corazza.

IMG_8132SI FESTEGGIA LA RINASCITA –  Il 2015 è un anno speciale per l’ospedale, si festeggiano infatti i 150 anni dell’Istituto Piccole Figlie (proprietario dell’immobile), i
10 anni della società Hospital Piccole Figlie s.r.l. (HPF)  che attualmente gestisce l’ospedale, e ovviamente si anche la ripresa del servizio. “Nei giorni successivi dell’alluvione sono stati tantissimi i volontari accorsi per spalare, ci siamo sentiti confortati dalla vicinanza della cittadinanza e delle istituzioni, ricordo che il sindaco Pizzarotti a mezzanotte del 13 ottobre era già qui per rendersi conto della situazione”, dichiara entusiasta Corazza. E proprio per ringraziare la cittadinanza e festeggiare le ricorrenze il 24 e il 25 ottobre sarà organizzato un evento:“Tutti sono invitati presso la nostra struttura per stare insieme e fare festa – spiega Corazza – a breve uscirà un comunicato con il dettaglio del programma”.

 

 di Adriano Arganini, Andrea Prandini, Roberto Maffia

 

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