Centomila euro alle associazioni: a chi (e a chi no), quanto e per cosa?

ASSEGNATI I FONDI DEL BANDO PER LE ATTIVITA' DEGLI STUDENTI: TRA SODDISFATTI, SCONTENTI ED ESCLUSI

Università Parma“L’Università promuove attività culturali, sportive e ricreative destinate agli studenti dell’Ateneo anche attraverso l’istituzione di servizi e strutture collettive, di intesa con Enti pubblici o privati e avvalendosi delle associazioni studentesche”: ecco cosa dice lo Statuto dell’Università di Parma. Per questo ogni anno numerose associazioni studentesche presentano domanda al bando indetto ad ogni primavera per il finanziamento per le attività culturali e sociali degli studenti. Per ricevere i fondi a disposizione i progetti delle associazioni vengono messi al vaglio di un’apposita commissione composta da quattro membri del Consiglio d’amministrazione dell’Università, di cui due rappresentanti degli studenti (quest’anno Irene Valotti di Ssu e Geremia Raimundo di Udu) che valuta le proposte in base a criteri quali il carattere culturale, innovativo, aggregativo ed internazionale. I finanziamenti vengono così ripartiti sulla base dei punteggi ottenuti dai progetti secondo una graduatoria poi approvata dal cda che delibera l’erogazione dei contributi economici per le attività. Quest’anno i fondi ammontavano a 100000 euro, il doppio rispetto al 2014.  “Lo scorso anno – spiega infatti la professoressa Laura Romanò, attuale presidente della commissione bandi – l’entità del finanziamento era stata dimezzata, su indicazione del Consiglio degli Studenti, per far fronte ad una difficile situazione che si era creata riguardo la distribuzione delle borse di studio da parte della Regione”.  Del totale dei finanziamenti per il 2015, 90mila sono stati assegnati alle associazioni mentre 5mila, poi divenuti 10mila sulla base di una ridistribuzione, rimangono “a disposizione della Commissione – recita la delibera del cda del 15 ottobre – per eventuali esigenze che si dovessero presentare nel corso dell’anno”.

A CHI, QUANTO E PER COSA? – L’associazione che in assoluto ha ricevuto più finanziamenti è stata l’Aiso (Associazione Italiana degli Studenti di Odontoiatria) che ha presentato sei progetti vedendosene finanziati in modo cospicuo quattro (‘Il mondo del bio’, ‘Modellazione e scultura: l’arte che diventa scienza’, ‘Il mondo con un altro occhio’, ‘Surgical sutureper’) per un totale di 25mila euro.

Segue l’associazione Sinistra Studentesca Universitaria, primo tra i movimenti studenteschi, che ha presentato 8 progetti tutti approvati ma con finanziamenti diversi per un totale di 18mila euro contro i 50.623 richiesti. Tre progetti hanno ottenuto un finanziamento pari ad un terzo delle risorse richieste: ‘Comunicare oltre le parole: programmazione Neuro Linguistica’ (corso rivolto agli studenti per incrementare la “consapevolezza del processo comunicativo”), ‘Uno sguardo sull’Europa’ (progetto inerente la politica agricola comune articolato tra 2 giornate di seminari, la partecipazione a una seduta plenaria al Parlamento Europeo e un workshop) e ‘Alluvione del torrente Baganza: un anno dopo’, giornata volta ad illustrare le attività svolte sul tema della pericolosità idrogeologica del territorio. Altri tre progetti hanno ottenuto la metà dei contributi previsti: ‘Giornata delle Scienze’ (con seminari sulle attività di ricerca scientifica, proiezione cinematografica e concerto di band emergenti conclusivo), ‘Settimana dell’Arte’ (5 giornate sul tema degli influssi orientali con conferenze, mostre, uno spazio dedicato al talento degli studenti e come ospiti come artisti internazionali di ‘Emotions of the world’ e la compagnia teatrale ‘I Vucciaria’) e ‘Policy Game. Un giorno da Parlamentare’ (progetto per un gruppo di studenti che dovrà cimentarsi in tutte le tappe dell’iter di una legge attraverso una serie di seminari e 3 giorni a Roma). Due progetti sono stati infine approvati simbolicamente col contributo di 1 euro: ‘I motori e l’Emilia’(conferenze e tour alla fabbrica di automobili Lamborghini) e ‘Quantitative Easing e era della stagnazione’ (dibattiti con esperti sul tema della stagnazione del sistema economico italiano).

Tra le associazioni che hanno ricevuto i maggiori finanziamenti c’è poi l’Unione degli Universitari con un totale di 17.855 euro erogati. “Ci riteniamo abbastanza soddisfatti – commenta il coordinatore Enrico Gulluni – consapevoli che ciò comporta un grande impegno da parte nostra per realizzare al meglio le proposte e soddisfare le attese degli studenti”. Il primo progetto, il più finanziato tra quelli presentati dai gruppi studenteschi con oltre 12mila euro e colonna portante da molti anni, è la ‘Notte d’evasione’: un festival studentesco suddiviso in incontri culturali di vario tipo, esposizioni d’arte e dibattiti su temi di attualità. Tra le altre iniziative proposte (parzialmente finanziate) troviamo ‘Farmacia e Natura’ che prevede un approfondimento sul tema dei farmaci di origine naturale, visite guidate in orti botanici e case di produzione e ‘Nutrire il futuro’, volto all’istruzione sul tema del riutilizzo degli scarti alimentari. L’Unione degli Universitari ha inoltre proposto ‘Contest: Beatles vs Rolling Stones’, ove i gruppi musicali emergenti si sfideranno al fine di prendere parte alla festa all’ex carcere, e una serie di appuntamenti racchiusi nel nome di ‘Temi forti: tavola rotonda su aborto, eutanasia, prostituzione e droghe leggere’. Gli altri quattro progetti avanzati richiedevano un finanziamento minore.

A seguire Archival, associazione degli studenti di Architettura che ha presentato un solo progetto, ‘Archival III edizione, festival dell’architettura’ finanziato con poco più di 11mila euro a fronte dei 15mila 600 euro richiesti. Diviso in quattro differenti corsi tra modellazione 3D, rendering, grafica e postproduzione e fotografia per l’architettura, il festival prevede anche un cineforum sull’architettura. “L’Università degli Studi di Parma – sottolineano soddisfatti gli studenti dell’associazione – ha dimostrato piena fiducia nell’idea alla base di Archival, nei suoi scopi principali e nella metodologia. Ora speriamo di riuscire ad organizzare la terza edizione nel migliore possibile dei modi per garantire la più ampia partecipazione degli studenti”.

Scorrendo la classifica dei contributi si arriva a Student Office.  “Come ogni anno non abbiamo ricevuto i finanziamenti richiesti, ma quest’anno ci possiamo ritenere più fortunati rispetto all’anno scorso quando ci era stato finanziato in modo parziale un solo progetto”. A parlare è Lorenzo Baldinelli di So che pone l’accento sulla difficoltà di portare a termine i progetti a fronte di scarsi contributi e critica in parte l’assegnazione: “Negli anni scorsi, quando i finanziamenti sono stati negati, abbiamo cercato di reinventarci per realizzare comunque i progetti. Altre volte, purtroppo, non siamo riusciti in questo intento per mancanza di fondi. Rimaniamo con un’amarezza in bocca di fronte ai risultati di quest’anno (e non solo) constatando come ci siano certi progetti di certe associazioni che ricevono sistematicamente finanziamenti ben più alti rispetto ai nostri, nonostante il livello non sia all’altezza dei finanziamenti richiesti e ricevuti”. Sette i progetti presentati da So che si è vista erogare 6mila euro a fronte dei 20mila richiesti per le iniziative presentaterivolte a tutti e di varia natura come si deduce anche solo dai titoli: ‘Brain and the nature of language’, ‘Focus sulla balbuzie’, ‘Italia in default’, ‘Dalle legge ai diritti’, ‘Rivoluzione dell’assistenza neonatale’, ‘Magic and Loss: an american poet, in memoria Lou Reed (1942-2013)’, ‘Un dramma avvolto di splendori’.

Sulla stessa soglia i finanziamenti assegnati all’associazione Radio Revolution che ha ricevuto un totale di poco inferiore a 6mila euro di fondi per 4 progetti su 5 presentati con un budget richiesto di 17mila 600 euro. Le iniziative che hanno ricevuto i contributi più alti, meno però della metà di quelli richiesti, sono il progetto portante della web-radio già attivo da quattro anni e ‘Revolution Art’, una giornata artistica con esibizione di gruppi emergenti all’interno di un contest con la possibilità di avere un disco prodotto per la band vincitrice selezionata da una giuria tecnica. Inoltre sono stati finanziati con meno di 100 euro (un terzo rispetto a quanto richiesto) il progetto di un convegno dedicato ai 40 anni dalla liberalizzazione delle radio nell’etere e un workshop per la formazione di nuovi speaker.

Hanno invece deciso di concentrare tutte le energie su un unico progetto i matematici dell’associazione Mateinfo, puntando tutto su ‘Software libero’, che, a detta del loro presidente, “costituisce un’avanguardia nell’innovazione, nella comprensione e nella diffusione dell’informatizzazione a tutti i livelli della società, dando la possibilità di conoscere, approfondire, migliorare, ma soprattutto condividere il progresso scientifico e tecnologico”. L’iniziativa ha ottenuto largo consenso, tradotto in un contributo di poco più di 4mila euro.

Il Coordinamento Studentesco ‘Il Mattone’ ha invece proposto 4 progetti che ritengono “possano ampliare quella che è la cultura generale collettiva” seppur d’impronta medico-scientifica. Il finanziamento richiesto, per un totale di 2864 euro, si discosta di molto da quello ottenuto, pari a poco più di 900 euro totali. Nonostante ciò l’associazione si dice “soddisfatta che tutti i progetti siano stati approvati” e s’impegna comunque a portarli a compimento. Il primo, ‘Introduzione alle attività ed alle terapie assistite dagli animali nell’approccio cognitivo zoo-antropologico’, consiste in una serie di lezioni tenute da esperti del settore provenienti da diverse zone d’Italia. Il secondo, dal titolo ‘Selvatico…non è esotico!’, è una tre giorni in cui si affronta il tema della fauna esotica. Il terzo, ‘Omeopatia e farmacologia a confronto’, è un dibattito sui principi di base delle due, sui fondamenti scientifici, sui metodi di approvazione del Ministero della Salute, sull’approccio omeopatico e sulla ripetibilità degli effetti terapeutici. Il quarto è ‘Guida per un corretto allestimento e gestione di un acquario’.

Tra chi ha presentato un gran numero di progetti vedendosene finanziati in minima parte (5 progetti su 7 con un contributo di un solo euro assegnato) c’è ‘Ducatus’, l’associazione dei Goliardi di Parma che ha ottenuto in assoluto la minor cifra: 530 euro a dispetto di migliaia di euro richiesti. “Purtroppo quest’anno  – commenta Alfredo Lozano, portavoce dell’associazione – siamo stati finanziati meno della metà rispetto all’anno precedente: ciò ci fa riflettere sul futuro dei nostri progetti. Vorremo che l’università desse più spazio a progetti volti a modernizzare i servizi dati e non solo a quei progetti contenenti seminari e/o corsi. Il risvolto culturale rimane sempre auspicabile, portare, però, tali progetti verso nuove generazioni richiede un nuovo modo di pensare”.

SCONTENTI? – C’è chi risponde sì, chi si adegua alle risorse assegnate alzando le spalle. Con i fondi a disposizione non si può certo finanziare tutti i progetti, pertanto molte associazioni si trovano nella condizione di trovare delle strade alternative, prima tra queste l’autofinanziamento attraverso attività culturali autogestite. Che fare però a fronte di proposte economicamente impegnative e non più sostenibili quando il finanziamento non arriva a coprire neanche la metà del budget previsto? Una delle possibili soluzioni sarebbe cercare di selezionare o accorpare più progetti in modo da finanziarne i più meritevoli in modo cospicuo.

CASO ARTLAB – Menzione a parte merita l’associazione Università Bene Comune, cui fa capo ArtLab, prima candidata al bando aperto il 25 marzo e poi esclusa dai finanziamenti a seguito di una revisione che ha ridistribuito i fondi assegnati in via provvisoria per i progetti presentati e che ammontavano a 11mila 400 euro. A determinare l’esclusione è stata una delibera del cda datata 29 luglio in cui si dichiara che “non sono concessi contributi e/o finanziamenti a soggetti individuali e/o collettivi, in qualunque forma costituiti, che occupino abusivamente locali o che utilizzino abusivamente beni mobili e/o immobili facenti parte del patrimonio dell’Ateneo stesso“. Proprio il caso del gruppo studentesco dal 2011 insediato nello stabile universitario occupato di Borgo Tanzi 26.
Una decisione, votata all’unanimità dal cda in quanto organo competente, arrivata durante la fase di valutazione dei progetti da parte della commissione. A ripercorrere le tappe della vicenda è la stessa professoressa Romanò: “La commissione – spiega la presidente – informata del fatto che alcune attività dell’associazione Università Bene Comune si svolgono presso i locali illegittimamente occupati in Borgo Tanzi 26 (dove del resto la associazione ha la sua sede), ha fatto presente ai rappresentanti della suddetta associazione che l’organo competente per esprimere valutazioni in merito e quindi per deliberare è il Consiglio di Amministrazione”. Da qui il riesame della domanda di contributi presentata dall’associazione conclusosi, nella prima seduta utile del cda di luglio, con la delibera di bocciatura dei fondi richiesti dagli occupanti.
A essere rimasti scoperti dai finanziamenti sono iniziative che ArtLab ha già avviato negli ultimi anni quali il progetto editoriale ‘Carrascosa Project’, quello giornalistico ‘Zeta Anomalia’, la ‘Scuola di Italiano per Migranti’ e ‘Primo Marzo Migrante’, una festa volta allo scambio e all’interazione culturale. Contro l’esclusione, un “gesto inaudito quanto illegittimo” secondo Ubc, non si è fatta attendere la replica dell’associazione che sottolinea come negli anni le “progettualità hanno assunto sempre più legittimità popolare e istituzionale, venendo elogiati dalle alte cariche universitarie e ricevendo votazioni costantemente tra le più alte”. A fronte di ciò viene da chiedersi come mai proprio quest’anno il cda abbia deliberato l’esclusione visto che l’occupazione, sotto gli occhi di tutti, risale già al 2011? “Risposta semplice – riferisce Romanò -: negli anni scorsi veniva dichiarato nella descrizione dei progetti che l’attività sarebbe stata svolta genericamente nei locali dell’università“. Ma anche su questo punto la replica di Ubc non manca: “Per ben tre anni CdA e Rettore non hanno voluto opporsi a progetti di evidente utilità sociale e apprezzati e fruiti da tanti. L’associazione non è mai cambiata, la sua sede è sempre stata la stessa, le regole sono sempre state rispettate (prova ne siano i finanziamenti ricevuti) e i progetti sono semplicemente migliorati nel tempo. Inaspettatamente però quest’anno, a lavori di valutazione iniziati, ci si è presi la cura di organizzare un CdA nel quale utilizzare un dato già noto, la sede, per attaccare l’associazione. Attacco diretto e ad personam, essendo l’unico candidato avente sede in uno stabile occupato dell’università. Anni di percorsi cittadini, approvazione popolare, riconoscimenti istituzionali e aiuto concreto a chi ha bisogno spazzati via mediante una delibera ingiustificata, incoerente e politica“. Università Bene Comune ed ArtLab, infine, precisano che “davanti ad un’aggressione meschina e silente simile, la risposta sarà sempre la stessa: massima trasparenza e onestà e nessuna intenzione di piegare la testa.”.
E il braccio di ferro continua.

 

di Giuseppe Mugnano, Giulia Muratori e Simone Zurlo

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